A San Francisco le ciclabili le fanno i cittadini

Una notte di giugno, un automobilista, nel tentativo di sorpassare un’altra automobile nella zona del Golden Gate Park a San Francisco (California), investì e uccise un ciclista che procedeva nella direzione contraria. Un paio di ore dopo, un’altro automobilista, passando con il semaforo rosso, investì e uccise una ragazza di 26 anni in bicicletta.

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Il giorno successivo, il capo del dipartimento dei trasporti dichiarò “la migliore infrastruttura ciclabile del mondo non avrebbe evitato questa collisione”. Ovviamente da qui si aprì un feroce dibattito e, di fronte alla mancanza di volontà da parte dell’amministrazione di mettere in sicurezza le strade, i cittadini decisero di attivarsi direttamente trasformando le corsie ciclabili in piste vere e proprie in sede protetta.

La tecnica, tanto semplice quanto ingegnosa, si è basata sulla semplice idea di evidenziare la presenza delle righe sulla pavimentazione con dei coni arancioni di segnalazione. Questo semplice accorgimento ha finito per trasformare le linee delle corsie ciclabili in limiti invalicabili dalle automobili garantendo, in questo modo, la sicurezza di chi pedala ed evitando di fatto il rischio di invasione di corsia.

“I coni arancioni sono un ottimo strumento di protipizzazione per le ciclabili” dice un anonimo attivista al sito internet fastcoexist.com che riporta la notizia, “sono decisamente più visibili agli occhi degli automobilisti che, così, tendono a rallentare – è una questione di psicologia”.

I coni arancioni, dislocati lungo il percorso delle corsie servono a evidenziare come le ciclabili, per essere sicure (in mancanza di interventi di moderazione del traffico) devono essere separate.

“Noi non vogliamo che la polizia faccia le multe a chi guida sulle ciclabili, noi vogliamo che sia impossibile andare in auto sulle ciclabili e che non succeda che, tagliando una curva, si finisca per investire qualche pedone. Vogliamo che la città prenda più seriamente la questione”, aggiunge l’anonimo attivista che ha messo in atto questa azione di “guerriglia ciclabile”.

“Vorremmo che l’amministrazione comunale copi questa idea. Questa altro non è che una dimostrazione che realizzare delle piste ciclabili è economico e facile e non riusciamo a capire perché l’amministrazione non voglia seguire questa idea”.


banner-partecipaA proposito di “ciclabili clandestine”, se ne parlerà anche a Verona dal 14 al 16 settembre 2016 a CosmoBike Mobility, la prima expo-conference in Europa dedicata alla ciclabilità urbana.

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