Chi non ha un amico viaggiatore con il pallino per i filmini delle vacanze?
Uno di quelli che al ritorno passa ogni momento libero a montare il filmato del viaggio con il solo obiettivo di mostrarlo a parenti e amici. Proiezioni interminabili, a volte di ore, dove si è costretti a inventarsi ogni stratagemma per rimanere svegli. Ecco, se vi proponessi di guardare il video di una vacanza in bicicletta in Nuova Zelanda? Già vi vedo ad inventare scuse. Ma se vi dicessi che è il racconto dell’ultimo viaggio di Jovanotti? Probabilmente la reazione sarebbe diversa, non fosse altro perché Jovanotti è Jovanotti.
Fresco cinquantenne, da sempre ciclo-appassionato e non primo a esperienze di questo genere (per chi volesse saperne di più consiglio la lettura de “Il grande Boh” ed. Feltrinelli) Lorenzo ha registrato in solitaria, grazie a una GoPro, le riprese del suo viaggio agli antipodi.
Al suo ritorno ha inciso la colonna sonora, con cover di brani famosi, ha dipinto alcuni disegni (che appaiono in sovraimpressione) e grazie a un bravo montatore (Michele Lugaresi) ne è nato un potentissimo spot per il cicloturismo.
Un messaggio pubblicitario forte ed efficace per il cicloturismo itinerante, per le avventure in solitaria, per chi produce bici, borse, action cam, caschi, occhiali, e per chiunque lavori o voglia lavorare nel settore.
La notorietà del personaggio non più ragazzino permette di far arrivare il racconto ad un pubblico vasto e non per forza appassionato di bici e viaggi “open air”. Basta leggere qualche commento per capirlo:
“Poi ti ritrovi così per caso a guardare Jova che si fa un mese in bici, in Nuova Zelanda. Proprio oggi dove per la prima volta ho fatto un giro in bici. E niente questo viaggio me lo sono preso un po’ anche per me”
“Vedere viaggi vissuti in maniera cosi libera e naturale mi rende felice. Grazie per aver condiviso un’esperienza del genere, mi auguro di poterne vedere delle altre e magari un giorno poterle vivere pure io.”
“5 minuti di film e già mi hai fatto venire una voglia incredibile di fare una cosa del genere”
In questi 50 minuti Jovanotti affronta diversi temi e fornisce risposte precise, ovviamente le sue, a domande che probabilmente in molti si pongono nel cercare di capire come e perché si possa avventurarsi in un’impresa simile.
Moltissime persone che sognano o compiono esperienze simili (anche non cosi estreme, con meno km percorsi o meno giorni a disposizione) sono spinte dalla necessità staccare da tutto, dalla ricerca della solitudine, dal piacere di avere un solo preciso obiettivo al giorno: arrivare. Le motivazioni che hanno spinto Lorenzo a partire sono le stesse e la bicicletta è stata il mezzo che lo ha reso possibile.
Nel video non si parla solamente di emozioni e sentimenti profondi; Jovanotti dà consigli pratici sul come affrontare le difficoltà lungo il percorso, racconta l’importanza dell’alimentazione, dà consigli sui ciclo-computer, sull’abbigliamento da indossare, mostra le sistemazioni per la notte e risolve guai meccanici.
Il fatto che a raccontare tutto questo sia un personaggio famoso, ricco e non più giovanissimo spiazza. L’idea che il viaggio in bicicletta sia una cosa per nostalgici hippy, poveracci o impallinati del fitness viene meno e entrare in empatia con lui e con la sua esperienza è quasi inevitabile.
Sono molti gli strumenti di comunicazione che consentono alla bike economy di crescere, tra questi i video sono i più apprezzati e diffusi. Non tutti però sono Jovanotti. Ma ben venga che Jovanotti sia diventato un testimonial “involontario” per il cicloturismo. Per crescere il settore ha bisogno anche di spot come questo.
Clicca qui per guardare il video del viaggio di Jovanotti in Nuova Zelanda in bici.
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