Diari

Valli e delta del Po

Riceviamo dal nostro lettore Romeo Boscolo e volentieri pubblichiamo

Prendo la strada del mare, ma non vado al mare. Mi insinuo, grazie ad una strisciolina di terra, tra le valli. Sono in mezzo all’acqua… pedalo sull’acqua, la nebbia rende il paesaggio ancor più suggestivo e irreale, dà l’impressione di essere in un sogno… la solitaria barca ormeggiata nella piccola insenatura richiama il pensiero al racconto di Fulvio, al suo libro, quando descrive il vecchio pescatore che si avvia al luogo di pesca alle prime luci dell’alba, avvolto nella nebbia. L’imbarcazione lascia l’ormeggio, scivola, sospinta dalla marea favorevole, verso il mare, verso la fantastica storia.

Barca sul mare

Si! quella è la barca di nonno Cèncio e questa è la mia fantasia, quindi venite qui ragazzi che ci facciamo una foto tutti assieme: Vittorio, Fabio, io, l’esuberante Katia e Fulvio, si c’è anche lui, lo scrittore. Gli occhi frugano nella foschia alla ricerca di immagini, poco si riesce a vedere, ma ben percepita è la piacevole sensazione che si prova nel stringere le mani al manubrio e a spingere sui pedali per procedere verso una nuova meta. Siamo fuori dal mondo in una dimensione estasiante pronti ad accogliere ogni forma di benessere.

Gruppo di ciclisti

Varchiamo la barriera che appannava la vista, il timido sole ha preso coraggio, risplende, il fiume ne riflette i raggi, tutto prende colore. Ammirato osservo la trasparenza del bacino popolato da una colonia di fenicotteri rosa che saluta il nostro ingresso nella luce. Un chilometro nel frastuono del convulso traffico per attraversare il primo ramo del Po, il più a nord, e subito riassorbiti dalla placida campagna alla periferia di Porto Viro, intermezzo di pace, prima di attraversare il Po di Venezia nuovamente nell’infernale e angosciante flusso veicolare.

Ciclista

Ed eccoci liberi e belli sull’argine ad ammirare l’inesauribile spettacolo della natura: acqua, terra, sole, aria, colori, profumi. Gaudenti, inebriati, si diffonde in noi il sottile piacere dell’imminente sosta.
Il pranzo è un punto di tappa che, chi più chi meno, si prefigge e ambisce; ora la mente ha posto solo per questo pensiero da cui trae energia per colmare la distanza che separa dal piatto. Il più felice è il malcapitato Fabio, ignaro di quale prestazione fosse richiesta al suo scarso allenamento. La locanda Da Renata esaudisce il desiderio di conforto, una piacevole sosta che rallegra, ricarica e invita ad indugiare ulteriormente. Purtroppo il tempo è tiranno, per quanto se ne prenda non basta mai, infinite son le cose da vedere da fare.

Ciclisti

Adesso siamo qui in cinque alla spiaggia di Barricata, al tepore del sole, con la risacca del mare e una leggera brezza per niente fastidiosa, anzi, carica di fragranze marine… si sta bene, dimentichi di tutto, a raccontarcela. Con alcuni ci siamo conosciuti questa mattina, ma come faccio a non spiegare questi incontri, piccole storie che allargano le conoscenze, incrementano le amicizie, in una dimensione fuori dalle proteste e rivendicazioni, orientata alla pace, al buon vivere, all’armonia e quant’altro di positivo nasca.

Gruppo di ciclisti
Fulvio: amante della natura, alpinista, istruttore di arrampicata, scrittore ed ultimamente appassionato di bici… un personaggio. Conosciuto per un annuncio su Subito.it e per la comune passione che per la seconda volta ci vede assieme… non conosce gli altri.
Vittorio: conosciuto sul forum di Piste ciclabili un paio di anni fa e da allora frequenti le avventure in sua compagnia. Neppure lui conosce gli altri.
Katia: impavida donna, incontrata virtualmente in rete da poco, conosciuta nel mondo reale in questa occasione; con lei l’amico Fabio possente giovanotto socio Fiab, nel primo cimento della nuova stagione.

Ciclista

Lasciamo la spiaggia per costeggiare la Sacca di Scardovari, nota per la mitilicoltura e il suggestivo susseguirsi delle palafitte – cavane. Ripeto, il tempo non basta quindi siamo obbligati ad abbandonare la costa e puntare in direzione di Ca’ Mello, Ca’ Tiepolo.

Allietato è il rientro dall’incontro con Lorenzino membro del gruppo Bikers del Delta, che scorrazza in zona, comodamente sdraiato sulla sua reclinata… già visto al mattino.
Tramonta il sole all’orizzonte della sterminata campagna, la luce crepuscolare preannuncia il buio che non tarda sorprenderci. Lunghi rettilinei in direzione dubbia per qualcuno che non esita a chiedere informazioni, uscendone confuso, ma il mio road book casalingo e la bussola dimostrano l’infallibilità. Le tenebre e la stanchezza consigliano di seguire la via più breve, barattata con una distanza doppia nel silenzio dell’argine dell’Adige. Cinque interminabili chilometri, in compagnia dei bisonti della strada che sfrecciano rombanti al nostro fianco. Baci e abbracci, l’allegra brigata si scompone due in un auto tre in un’altra e si rientra… peccato.

Ciclisti
Mi sento ancora immerso nei luoghi…quante persone son passate per quelle strade, osservando il paesaggio che ha stimolato pensieri, ricordi, sensazioni. Pensieri che aleggiano, al bordo della strada, all’incrocio, sull’argine del canale, impalpabili, invisibili. Come l’aria turbinano attorno a me avvolgendomi, mescolandosi ai miei. Assieme alla terra, al fiume, al lavoro dei contadini, alla vita, creano una sostanza che rimane dentro, mi fa sentire parte dell’ambiente vissuto. Un’intera giornata per entrare nella magica atmosfera che mi tiene compagnia nelle ore a venire. Sensazione sublime.
Ringrazio per il dono della sensibilità, della stravagante ispirazione che mi spinge a simili elucubrazioni e stimola l’espressione.

Romeo Boscolo

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