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Car sharing a guida autonoma entro il 2017 a Phoenix, USA?

Car sharing a guida autonoma entro il 2017 a Phoenix, USA?

Diversi indizi fanno pensare che siamo a pochissimi mesi dall’avvio di un servizio commerciale di car sharing a guida autonoma. Sarà importante osservare con attenzione le conseguenze per gli utenti deboli della strada.

waymo minivan

Google sembra essere a pochi mesi dal lancio di un servizio di car sharing a guida autonoma con il suo marchio Waymo. Il lancio avverrà nella città di Phoenix, negli Stati Uniti, entro fine 2017 o al più tardi entro la prima metà del 2018.

Phoenix è la città in cui Google ha testato più a lungo i propri veicoli; è stata scelta per il suo clima favorevole, per le sue strade ampie e in buone condizioni, e per il fatto che ci sono pochi pedoni in giro (un indizio importante).

senza mani

Molto importante anche il fatto che lo stato di Arizona, in cui si trova Phoenix, è fra quelli che hanno adottato leggi più permissive per gli operatori di auto a guida autonoma. Le auto possono circolare senza conducente; è sufficiente che ci sia un collegamento con una centrale che possa intervenire da remoto nel caso in cui il software dell’automobile chieda assistenza.

A quanto sembra la spinta per accelerare l’avvio di un servizio commerciale arriva direttamente dai livelli più alti della società, in particolare dal CEO di Google Larry Page, il quale avrebbe voluto avere un servizio disponibile sul mercato già da fine 2016; il ritardo è stato causato principalmente dal mancato accordo con Ford, che avrebbe dovuto produrre i veicoli; nei mesi scorsi Waymo ha preso accordi con Fiat Chrysler per la fornitura di 100 minivan; di questi, ne sono stati forniti solo 50, per problemi di produzione nelle parti meccaniche del veicolo. Questo è il tipo di dettagli di cui ci si preoccupa quando mancano pochi mesi al lancio di un prodotto, non quando mancano diversi anni.

Come viene presentato il servizio

Il fatto che Google / Waymo sia pronta a lanciare il servizio è confermato anche dalla spinta pubblicitaria appena partita in Arizona. Waymo ha annunciato una partnership con diverse associazioni attive nel settore della sicurezza stradale.

La campagna è chiamata “Let’s Talk Self-Driving Cars” (parliamo di auto a guida autonoma). Coinvolgere associazioni come Mothers Against Drunk Driving, (madri contro la guida sotto influenza di alcool), Foundation for Blind Children (fondazione per i bambini ciechi) o la Foundation for Senior Living (fondazione per la terza età) aiuta Google a dissipare i dubbi che alcuni hanno relativamente alla sicurezza della tecnologia, oltre che sottolinearne i vantaggi.

guida autonoma

L’immagine di una seria professionista che lavora in automobile aumenta l’appeal di questa tecnologia verso la fascia di popolazione più dinamica.

professionista

Una questione politica, non tecnologica

La sfida tecnologica è ormai praticamente vinta. Le auto a guida autonoma hanno già percorso milioni di chilometri senza causare incidenti.

La sfida principale sarà ora politica. Bisognerà far accettare l’arrivo delle auto a guida autonoma lungo le nostre strade. Insistendo sul fatto che sono più sicure e che aumentano la produttività e il tempo libero, sarà possibile anche ottenere modifiche alle strade che rendano più facile l’arrivo di questi mezzi (ad esempio una migliore manutenzione della segnaletica orizzontale… o una maggiore segregazione di ciclisti e pedoni?).

Quali conseguenze per la mobilità attiva?

A prima vista, sembra tutto fantastico: se il 94% degli incidenti in auto è colpa di chi guida, le auto a guida autonoma potranno sicuramente ridurre il numero di morti e feriti sulle strade.

Ma se ci pensiamo questa tecnologia non fa che aumentare la convenienza e la comodità dell’automobile; e la mobilità attiva? Le malattie derivanti dallo scarso movimento?

Inoltre: pedoni e ciclisti, in quanto esseri umani, hanno comportamenti poco prevedibili, e potrebbero quindi mettere in difficoltà le auto-robot. C’è il rischio di un’ulteriore segregazione di chi sceglie una mobilità attiva e sostenibile, nel nome del “progresso”?

Per una discussione più ampia dei pro e contro delle auto a guida autonoma leggi: auto a guida autonoma e bici, una coesistenza possibile?.

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