L’Italia ha bisogno di professionisti della ciclabilità

Perché troppo spesso in Italia le piste ciclabili sono fatte male? Sono strette, si interrompono bruscamente (magari nei luoghi in cui più servirebbero), pongono in conflitto pedoni e ciclisti, oppure ciclisti e utilizzatori di mezzi pubblici.
ciclabile santa Bibiana
La nuova ciclabile di Santa Bibiana a Roma, esempio perfetto di come NON fare una ciclabile
Certo, è un problema di volontà politica; ma è anche un problema tecnico; una mancanza di conoscenza delle soluzioni pratiche alla convivenza fra vari mezzi su strada. Soluzioni che pure esistono, e sono usate con successo da anni in Europa.
E le soluzioni vanno ben oltre la costruzione di piste ciclabili, che non sono sempre la soluzione migliore: c’è tutto un mondo basato sulla moderazione del traffico automobilistico, con chicane, parcheggi a spina di pesce invertiti e molto altro ancora.

Si sta diffondendo sempre di più in Italia la consapevolezza della urgenza di formare professionisti che conoscano la bici e le sue necessità in termini infrastrutturali. Architetti urbanisti, ingegneri dei trasporti, geometri che sappiano come (ri)progettare una strada, un quartiere, una città pronta ad accogliere le sfide del ventunesimo secolo.

formazione professionisti ciclabilità

La domanda è tanta. Prima c’è stato il nostro annuncio di un webinar Bikeitalia sul “Progettare la città delle biciclette”, con Matteo Dondé e Valerio Montieri, due esperti di mobilità ciclistica. L’interesse è andato ben oltre le nostre aspettative. E se volete partecipare è ancora possibile iscriversi a questa pagina, dove troverete anche il programma completo.

Ieri poi è arrivato l’annuncio da parte di FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di una partnership con l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), in particolare nell’ambito del progetto Comuni Ciclabili FIAB. Anche in questo caso, l’obiettivo è “esaminare le migliori pratiche nazionali ed estere per lo sviluppo della mobilità ciclistica”, promuovere esperimenti e ricerche al riguardo, e poi convividere le informazioni a livello nazionale.

È importante che la promozione della ciclabilità vada oltre il cerchio ristretto dei “già convertiti”; è importante che i tecnici che progettano le nostre città siano esposti a idee non limitate alla novecentesca “fluidificazione del traffico”.

C’è bisogno di una nuova generazione di professionisti della bici in Italia; che sia nell’ambito della meccanica, della biomeccanica, o della progettazione urbana. La scuola di formazione Bikeitalia è pronta.

Commenti

  1. Avatar stefano ha detto:

    mah, urbanisti o no, rimango sempre scettico in merito a quanto si potrà realizzare per migliorare la ciclabilità urbana. Nel frattempo, sarà pur vero che si legge su tutti i giornali che l’aria di Milano è sempre peggiore, ma si continuerà sempre a accompagnare i figli a scuola in macchina pure se dista 200 metri. Prima c’era una certa parte politica che diceva, diceva, e poi realizzava certe cose insensate o fatte male o dove non serve, come si legge nell’articolo. Adesso, con questa parte politica bifronte, credo proprio che si farà ancor meno….

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