Riceviamo dal nostro lettore Andrea Vitali e volentieri pubblichiamo.
Tutto è iniziato un po’ per scherzo, scambiando due chiacchiere con altri pendolari (ciclisti anche loro) conosciuti in treno e che ogni mattina condividono con me il breve tratto verso i rispettivi luoghi di lavoro. Ogni mattina che ci si incontrava, si discuteva di viaggi in bici e anche di questo progetto che avevo di attraversare l’Italia da Est a Ovest che però non riusciva mai a prendere forma. Un bel giorno venni a conoscenza dell’esistenza di un percorso già ben definito che, pensai, mi avrebbe dato una traccia da cui partire per impostare il mio viaggio. Lessi qualche storia di altri che avevano fatto già questa traversata, stabilii accuratamente i miei percorsi e le strade da percorrere e finalmente il 22 Agosto scorso son partito.
Giorno 1:
(Porto Sant’Elpidio – Assisi 142 km e 2600m dislivello)
Il grande giorno è arrivato!
Sveglia presto, ultimi ritocchi alla bici per assicurarmi che tutto sia al posto giusto e via si parte alla volta della prima tappa di questo mio coast to coast, Assisi!
Click click, scarpe agganciate ai pedali ed ora sono un tutt’uno con la mia Genesis, si parte. Copertoni che rotolano sull’asfalto, sorriso stampato in faccia e il sole che mi accompagna nell’inizio di questa mia avventura.
I primi km scorrono rapidamente dato che sono zone che conosco abbastanza bene quindi non mi soffermo molto a guardarmi intorno e tiro dritto attraversando Tolentino, Belforte del Chienti fino ad arrivare a Caccamo dove faccio una prima sosta per godermi un po’ il paesaggio del lago omonimo e scatto qualche foto.
Riprendo a pedalare e proseguo la strada verso Camerino dove dei dolci pendii mi accompagneranno verso il centro di questo paese oramai desolato a causa del forte terremoto che la colpi’ nel 2016. Attraverso molto lentamente le strade del centro avvolte in un silenzio quasi spettrale e un velo di tristezza offusca la sensazione di gioia e spensieratezza che questo viaggio mi sta regalando. Nelle zone rosse ci sono ancora i mezzi della protezione civile e dell’esercito che vietano l’accesso a queste aree ancora pericolose.
Mi lascio il centro di Camerino alle spalle e mi dirigo verso Pioraco.
Supero l’affollato mercato del centro, costeggio per un lungo tratto il fiume Potenza pedalando sulle prime strade bianche e ovviamente la cosa inizia a farsi ancor più divertente. Sono completamente immerso nella natura di questa vallata, le mie gambe vanno che è una meraviglia e il cervello è completamente svuotato di ogni pensiero che la routine quotidiana ci regala ogni giorno senza sconti. Dopo qualche chilometro inizia la prima vera salita di questa tappa che mi porterà quasi sulla vetta del monte Burella a quota 950m/slm. Una volta raggiunta la cima, inaspettatamente trovo un ristorantino dove faccio molto volentieri una sosta per riempire le mie borracce e rinfrescarmi con un meritato gelato.
Si riparte e fortunatamente per una lunga discesa che mi porterà dritto dritto a Nocera Umbra dove farò un’altra brevissima sosta per visitare il centro storico e poi via in direzione Assisi ma prima devo superare la seconda vetta del giorno.
La strada fino alla cima non è delle migliori e come se non bastasse il temporale che prima vedevo e sentivo in lontananza, ora è proprio sopra la mia testa e mi sta facendo piovere secchiate di acqua addosso. In realtà vista la calura che ho patito durante il giorno, un po’ di refrigerio è ben accetto. Raggiungo la vetta un po’ provato ma soddisfatto e soprattutto felice che il temporale si stia allontanando proprio ora che la mia meta è a pochi chilometri.
Riparto super gasato dato che quello che mi aspetta è solo una lunga discesa fino ad Assisi che potrò percorrere a tutta velocità e invece no! Dopo poche centinaia di metri si avvicina un pastore con la sua auto e mi avverte di rallentare e procedere con molta cautela poiché poco piu’ a valle c’è un gregge di pecore con i cani. Ovviamente il sorriso che ho stampato in faccia, si ridimensiona ed inizio a scendere con cautela. Proseguo a velocità moderata per svariati chilometri quando alla fine mi rendo conto di essere quasi arrivato ad Assisi e di pecore ma soprattutto di cani pastore neanche l’ombra. E’ quasi fatta, la vedo in lontananza, un’Assisi avvolta da nuvole cariche di pioggia mi sta aspettando.
Qui passerò la notte in un accogliente Hotel nel centro storico e la mia bici troverà spazio tra quadri e altre opere d’arte nella bottega di un artista locale, amico del proprietario dell’Hotel.
Entro in camera, metto ad asciugare tutti i miei indumenti e via fuori per cena.
Giorno 2:
(Assisi – Bolsena 134 km e 2970 m di dislivello)
Sveglia alle 6:30, abbondante colazione, carico le mie cose in bici e sono pronto a partire, direzione Bolsena.
Lascio l’hotel e mi dirigo verso la Basilica di San Francesco la cui facciata illuminata dal sole mattutino è uno spettacolo da non perdere.
Scendo verso la vallata lasciandomi alle spalle una Assisi ora completamente avvolta dalla nebbia.
Pedalo per qualche chilometro su una ciclovia che costeggia un fiume, avvolto completamente dalla nebbia mattutina. Attraverso Cannara, Bevagna e subito inizia la prima salita, oggi sarà un continuo salire e scendere le colline Umbre. Mi dirigo verso Todi pedalando tra strade asfaltate e strade bianche, bellissimo! L’aria che mi sfiora il volto mentre pedalo è una piacevole sensazione di libertà e spensieratezza.
Finalmente arrivo a Todi, la temperatura è perfetta, il sole splende su in alto e ne approfitto per fare una sosta nella bellissima piazza del Popolo tra gli occhi curiosi di qualche turista che guarda me e la mia bici appoggiati su una panchina.
Dopo poco riprendo la mia strada, direzione Civitella sul lago ma prima mi aspetta una lunga salita fino alla vetta di oggi tra i Monti Cerrentino e il Pozzo Callarano. Sarà una discreta salita resa un po’ impegnativa dal gran caldo di oggi e dall’asfalto rovente.
La vista sul lago di Corbara ripaga di ogni sforzo fatto per arrivare fino a li. Ne approfitto per fare una sosta e reintegro parte dei liquidi persi durante la lunga salita e poi riparto in direzione Orvieto e come sempre dopo una lunga salita, mi godo senza sforzo la discesa davanti a me.
Oggi il caldo si fa sentire quindi alle porte di Orvieto mi fermo in un bar per riempire nuovamente le mie borracce e rinfrescarmi un po’. Il proprietario del bar guarda con molta curiosità la mia bici e subito iniziamo a parlare e mi racconta di essere un appassionato ciclista e che da giovane insieme ad un suo amico attraversarono l’Italia da Civitanova a Civitavecchia in un giorno e mi dice, “fu impegnativo e forse un po’ da incoscienti ma lo rifarei domani senza dubbio”. Bhe dopo questa, sono carico e pronto a ripartire verso la meta di questo mio secondo giorno di viaggio, Bolsena, ma prima un’altra lunga salita.
All’arrivo sulla riva del lago mi fermo per fare qualche foto e godermi il bel paesaggio davanti a me. Poco distante vedo un gruppo di cicloturisti che come me sono appena arrivati qui, ci scambiamo un saluto e poi mi dirigo verso l’hotel. Il tempo di una doccia rigenerante e poi esco a fare due passi nel bellissimo centro di Bolsena.
Giorno 3:
(Bolsena – Giannella 120 km e 1700 m di dislivello)
Sveglia presto anche oggi e dopo aver fatto un po’ di stretching per far ripartire i muscoli un po’ affaticati, carico la mia bici e via, mi rimetto in strada verso Giannella, ultima tappa di questo Coast to Coast.
Appena fuori Bolsena inizio ad avere un assaggio di quello che sarà forse il giorno più interessante del viaggio vuoi per le strade percorse e vuoi per i paesaggi che mi circonderanno. Dopo pochi chilometri inizio a pedalare su strade sterrate e percorro per un lungo tratto la via Francigena attraversando San Lorenzo Nuovo e Grotte di Castro dove non posso fare a meno di fare una brevissima sosta per assaggiare un trancio di pizza con patate, largamente coltivate in questa zona.
Appena svalicato il picco della giornata, Poggio Evangelista, proseguo sempre su strade bianche dove ogni tanto incontro qualche trattore ma di auto neanche l’ombra. Mi dirigo verso il triangolo del tufo, di cui però visiterò soltanto Pitigliano la cui bellezza mi cattura letteralmente. Definita la Piccola Gerusalemme per l’eccezionale rapporto di convivenza instauratosi in passato tra la popolazione ebraica e cristiana, questo paesino appoggiato su un enorme masso vulcanico sembra scaturire dalla roccia. Osservarlo dalla vallata sottostante è un vero e proprio spettacolo.
Riparto in direzione Capalbio, passando per il paesino medievale di Manciano e percorrendo ancora bellissime strade bianche circondato da splendidi boschi. Di tanto in tanto trovo lungo la strada la segnaletica che mi indica che sto percorrendo tratte della ciclovia turistica della Maremma.
Giunto a Capalbio, il panorama dalla terrazza del paese è mozzafiato. Scorgo in lontananza la mia meta, la gioia che mi sono portato dietro lungo queste strade sta lasciano un po’ di spazio ad un pizzico di dispiacere per l’avvicinarsi della fine di questo viaggio.
Ora è praticamente tutta discesa e pianura fino a Giannella, passando per Orbetello dove imbocco la via ciclo-pedonale sulla “diga” Leopardiana, che mi porterà sul promontorio dell’Argentario. Sto attraversando una laguna ed intorno a me solo acqua e scorgo davanti a me la meta che ho raggiunto con la sola forza delle mie gambe. Ho appena attraversato l’Italia da Est a Ovest, beh vi lascio immaginare la mia felicità e soddisfazione.
Grande Marcellone!! Top mate for cycling..
Dai che prima o poi condivideremo insieme un’altra bella avventura su due ruote.
A presto e grazie ;)
Caro amico mio… e’ un piacere vederti in una nuova avventura .. dopo le tante passate insieme in Inghilterra.
Buona Strada & a presto per percorrere ancora strade insieme !
Marcello