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Zando, 23 anni ed un viaggio in bici attorno al mondo

Davide “Zando” Zandonella ha deciso 6 mesi fa di lasciare tutto e mettersi in viaggio intorno al mondo, ovviamente in bici. In queste settimane sta attraversando l’Europa dell’Est verso Istanbul. Potete seguirlo sulla sua pagina Facebook e sul suo account Instagram. Di seguito pubblichiamo un testo che ci ha inviato.

zando

Il testo che segue parla del viaggio di una persona normale, ordinaria, che rendendosi conto delle assurdità che regolano la nostra vita sociale, ha deciso di spingersi ai margini, di lasciare da parte tutto quanto e di prendere la strada col mezzo più semplice che si possa immaginare, una bicicletta.

Lo scopo è semplice… incontrare la gente del mondo e mischiarcisi, fondersi con essa in una splendida danza carnale che si nutre di sorrisi e di sguardi, di abbracci e di saluti, di birra, di tabacco, d’ospitalita e diffidenza, di sospetto e paura, come di gioia ed allegria.

Spinto più dalla curiosità che dal coraggio, più dalla paura che dalla virtù, attraverso le vie del mondo per incontrare il caos frenetico delle città e godere della quiete maestosa dei grandi spazi, per prestare orecchio alle mille voci delle persone che incontro sulla strada cosi come ai profondi silenzi delle steppe e dei deserti, nei quali ancora si può sentire il respiro lento del mondo.

Ho scelto di prendere la via, di esporre la mia faccia al vento ed al sole, di inzupparlmi di pioggia e sudore per poter dire, in fin dei conti, di aver vissuto pienamente….

Per poter abbracciare la fine, quando il mio tempo verrà, come una vecchia compagna a lungo attesa, convinto che si, è vero, che si vive una volta sola, ma che se si vive intensamente, una volta basta e avanza.

Con questi pensieri in testa mi sono messo in viaggio… Partito da casa senza grandi piani, senza tempi o particolari scadenze -se non quelle impostemi dalle stagioni- e senza alcun tipo di pianificazione, sapevo solo che la strada mi avrebbe portato verso nord, fino alla leggendaria terra ventosa che si erge all’ estremo nord della Norvegia… Prima tappa Capo Nord, mi sono detto, poi chissà dove.

E a Capo Nord ci sono arrivato davvero alla fine, attraversando mezza Europa in 4 mesi di viaggio… Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca ed infine l’intera estensione della Norvegia dal suo punto più meridionale fino a giungere al mio traguardo, nel remoto nord di quella terra selvaggia e bellissima.

Ho incontrato persone magnifiche per strada… Perfetti estranei che ora considero come fratelli, ho ritrovato amici di sempre che avevo perso nel turbinare vorticoso della vita ”ordinaria” che vivevo a casa, ho assaggiato i cioccolati svizzeri, i sidri ed i vini francesi, il formaggio belga e pure (perchè no) la marijuana olandese… In sostanza ho vissuto la mia avventura nel modo più ricco e pieno possibile.

Una volta raggiunta la mia meta però, mi sono reso conto che la mia fame di viaggio e di vita autentica, ancora non si era estinta ed anzi, se proprio i 4 mesi appena trascorsi sulla via l’ avevano ulteriormente acuita!

In questo genere di cose l’ appetito vien mangiando, chi l’ha provato almeno una volta in vita sua lo sa bene, e non lo scorda tanto facilmente!

Da quel momento il mio sguardo ha cominciato a scivolare sempre più verso il lato destro delle cartine geografiche che mi capitava di poter consultare lungo la strada…

Nel grande nord d’Europa, ho sentito fortissimo il richiamo delle vastità dell’Asia e delle sue genti e culture millenarie… La decisione é stata una pura formalità a quel punto… Mi sono messo In marcia verso sud, verso Istanbul, l’ antica porta d’oriente.

Ora sto attraverso l’Europa dell’est, e poi seguirò il sole nascente fino alla fine delle terre…. dicono ci sia un grande mare, al di la delle dune e delle montagne dell’Asia misteriosa, che avvolge il globo in un enorme abbraccio dai riflessi turchini e smeraldo.

Ecco quindi il viaggio che si dispiega di fronte ai miei occhi, proprio come l’eterno nastro che è la strada, la via si compone giorno per giorno con splendida casualità.

Spingerò la mia bicicletta fino ai confini del mondo emerso.
Perchè?
Perchè mi piace, perchè è libero e folle e perchè ho tante domande e nessuna risposta…
O forse perchè il viaggio è la mia risposta.

Non cerco in esso l’exploit fisico, lo sforzo, la fatica.
Non lo faccio per sentirmi un grande uomo. Lo faccio per ricordarmi che sono solo un piccolo essere immerso in un mondo enorme e bellissimo.

Perché se da un lato è vero che la vita non ha senso, ciò non vuol dire che in fin dei conti non debba avere neppure uno scopo!

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