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Like it, Bike it: benvenuti nelle Terre del Monviso

VéloViso è il progetto transfrontaliero che unisce Italia e Francia nelle Terre del Monviso. Un’idea volta a valorizzare l’offerta cicloturistica attraverso la messa in rete di operatori, di percorsi e dei territori che uniscono le valli del Po, Varaita, Maira, Grana e Stura e la pianura saluzzese sul versante italiano, il Guillestrois, l’Ubaye e il Queyras sul lato francese.

Terre del Monviso

Questa zona è caratterizzata da una forte vocazione turistica legata alla bicicletta: diversi successi sportivi del Tour de France e del Giro d’Italia sono stati realizzati sugli oltre 16 valichi di montagna di quest’area. Ecco perché Italia e Francia hanno deciso insieme di rinforzare l’offerta cicloturistica del territorio transfrontaliero del Monviso. Il risultato? 125 percorsi e 3 mila km in bici intorno al Monviso, una rete cicloturistica per sportivi e famiglie che coinvolge 6 valli della Provincia di Cuneo e 4 francesi.

Terre del Monviso

Sul sito www.veloviso.eu troverete le mappe e gli itinerari con le informazioni tecniche per le giornate in bicicletta, i punti noleggio MTB, biciclette e e-bike, gli sherpa bus per il trasporto dei bagagli, le strutture ricettive bike friendly, i punti ristoro e i ristoranti dove mangiare, le ciclo officine per un’assistenza a 360°.

Terre del Monviso

Terres Monviso è un imponente lavoro di aggregazione territoriale intorno a un unico grande simbolo: il Monviso. Con i suoi 3841 metri di altitudine e la sua forma immediatamente riconoscibile, è la vetta da cui tutto ha avuto inizio. Sei Unioni Montane (Stura, Grana, Maira, Varaita, Po e Infernotto), il Parco del Monviso, la pianura del Saluzzese, 68 Comuni italiani, il territorio francese che proprio dal Monviso guarda verso Occidente con le sue vallate che dialogano quotidianamente con l’Italia.

Terre del Monviso

“La vita è un viaggio da fare a piedi…” Così Bruce Chatwin pensava alla vita e così amiamo pensare al turismo nelle terre del Monviso. Lento o sportivo, di Pianura o dedito alle vette, fatto per gustare e osservare le vette o, al contrario, asciutto e temerario, desideroso di osservare la pianura dall’alto del cielo. Insomma, noi ce lo immaginiamo così: sognante, silenzioso, innamorato delle Terre del Monviso.

Il Monviso, il Re di Pietra, con i suoi 3.841 metri d’altitudine, uno dei simboli delle Alpi meridionali, è il simbolo incontaminato delle terre del Monviso. Ci si può arrivare da ogni punto: portare con sé tanta voglia di camminare, una buona dose di curiosità, meraviglia e gusto li mettiamo noi. 6 vallate di incredibile bellezza caratterizzate da una bassissima antropizzazione, paesaggi mozzafiato e un gusto che affonda le sue radici nella terra e nel lavoro. Ai suoi piedi, le colline segnate da filari di vigneti e una pianura impreziosita da alberi da frutto e campi coltivati, Castelli e piccole Chiese medievali, antichi palazzi. Una natura che è anche protagonista di un turismo attento e sostenibile: molti sono gli amanti del trekking che scelgono i saliscendi della città vecchia di Saluzzo per abbinare il benessere della camminata al piacere della scoperta di scorci suggestivi e testimonianze d’arte.

Ci si muove poi verso Staffarda o i Castelli Tapparelli-d’Azeglio di Lagnasco, Manta e Verzuolo, o ancora verso i fondo valle da cui partono percorsi fatti di km, storia, incontri e tradizione. Si sale su di un percorso transfrontaliero conduce, tramite il Colle dell’Agnello, fino alla cittadina francese di Guillestre, dalla Maddalena sino a Barcelonette, o ci si ferma su vette pianori e vette da scoprire. La Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso fa parte delle Riserve Mab Unesco, Man and the Biosphere – MAB, è un programma scientifico che intende promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile.

Terre del Monviso

La storia delle terre del Monviso è indubbiamente legata a quella del Marchesato che per ben quattro secoli vi ha regnato e alla tradizione Occitana di un paese senza stato, una cultura senza un’Istituzione. Ma va ben oltre, temporalmente e geograficamente. Diversi sono i siti di origine romana o gli angoli di territorio che il Marchesato ha semplicemente lambito.

Dal Buco di Viso sino ai gioielli architettonici di Lagnasco, Manta, Scarnafigi, alle Chiese medievali disseminate nelle vallate, ricche di affreschi di pregio e storie millenarie. Diversi sono i luoghi da visitare e tante le strade attraverso le quali si è mossa la storia.

Una storia narrata nell’imponente Castiglia, l’antico castello di Saluzzo, che guarda tanto al Monviso quanto alla pianura. I piccoli centri conservano splendidi tesori d’arte e l’impronta di fasti feudali. Palazzo Drago a Verzuolo, il Castello della Manta, il maniero più noto del territorio, dove si può ammirare il ciclo di affreschi dei Nove Prodi e delle Nove Eroine. I tre castelli di Lagnasco costituiscono invece il più alto esempio di architettura d’interni rinascimentale in Piemonte. Il Filatoio Rosso di Caraglio il più antico setificio rimasto in Europa, tra i pochi in Italia a essere stato recuperato con finalità come a Staffarda l’Abbazia cistercense, uno fra i siti medievali più visitati del Piemonte.

Alle emergenze architettoniche si affianca una vivissima tradizione musicale occitana, recuperata nel corso degli ultimi decenni in primis dal gruppo Lou Dalfin, vero alfiere della musica tradizionale, grazie al cui impegno oggi si possono contare decine di gruppi e di giovanissimi musici di ghironda, organetti, fifres, cornamuse e altri antichi strumenti. Musica e danza, veglie serali, sagre e feste popolari sono il biglietto da visita di un territorio accogliente.

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