Da maggio subito pronti 60 km di strade dedicate ai pedoni e alla micromobilità, fino a raggiungere i 160 km nei prossimi mesi: è questo “Open Streets”, il piano del sindaco di New York Bill de Blasio.

La comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione è arrivata dopo settimane di pressioni da parte di cittadini ed esperti che chiedevano una nuova mobilità: limitare gli spostamenti in auto nelle aree più frequentate e aprire a pedoni e biciclette le strade più strette, chiudendole al transito veicolare.
Dopo l’invito del sindaco ad utilizzare la bicicletta in tempi di pandemia arrivano quindi anche le prime azioni: non solo corridoi ciclabili temporanei ma intere strade chiuse alle auto ma aperte alle persone, non a caso il piano si chiama proprio “Open Streets“.

De Blasio fa sapere che il progetto si attuerà grazie al supporto della polizia, delle associazioni di volontariato ma anche grazie ai residenti stessi che dovranno collaborare nella supervisione del rispetto delle regole.
Le strade che verranno riconvertite in piazze e marciapiedi saranno principalmente quelle attorno ai parchi e alle aree più densamente abitate della città.
Infatti, la chiusura prolungata di alcuni luoghi come piscine e palestre sommata all’arrivo della bella stazione potrebbe causare un sovraffollamento dei parchi per questo il sindaco ha deciso di agire in anticipo andando a rivedere la funzione di alcune strade.
La scelta di New York segue quella fatta da altre realtà come Vienna e Bruxelles, dove ai pedoni e alla micromobilità è stata data la precedenza in diverse zone della città, dalle aree più centrali a quelle più residenziali. Creando, di fatto, una Rete di Mobilità di Emergenza per gli spostamenti urbani in tempo di pandemia.
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