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“Alfabeto Fausto Coppi”, la storia del Campionissimo dalla A alla Z

“Alfabeto Fausto Coppi”, la storia del Campionissimo dalla A alla Z

La bellezza del ciclismo sportivo si compone di due parti fondamentali e tra loro indissolubili: la grandezza del gesto atletico del campione da un lato, e la capacità di raccontare con le parole opportune quel gesto atletico, dall’altro.

Cosa sarebbe rimasto infatti di Fausto Coppi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni e tutti gli altri senza le radiocronache di Mario Ferretti, senza la prosa funambolica di Gianni Brera? Riusciremmo, infatti a immaginare un Ulisse senza Omero, un Enea senza Virgilio o un Don Quijote senza Cervantes?

Probabilmente no.

E la magia del ciclismo, epopea composta da milioni di pedalate sta tutta lì, nella capacità del cronista di selezionare la pedalata giusta tra tante e di cantarla senza sfociare nell’ovvio e nel luogo comune.

È per questo motivo che, a 60 anni di distanza dalla sua morte, ancora si continuano a pubblicare libri sul Campionissimo, Fausto Coppi: un po’ perché le storie da raccontare sull’Airone di Castellania sembrano non finire mai, un po’ perché anche le storie già raccontate assumono una cadenza diversa a seconda di chi le racconta.

E se a raccontarle ci si mettono due penne come quelle di Gino Cervi e Giovanni Battistuzzi, con il supporto grafico di Riccardo Guasco, il risultato è garantito.

In “Alfabeto Fausto Coppi” i due moderni aedi della bicicletta raccontano non la storia del campionissimo, ma le storie, in rigoroso ordine non cronologico, ma alfabetico e per questo il libro non inizia con la nascita, ma con la morte di quello che è stato il ciclista italiano più forte di sempre, quel 2 giugno 1960, in cui perse la vita, vinto dalla malaria. A, come Airone.

E finisce con la lettera Z di “zingaro”, come il tipo di vita a cui non può sottrarsi un vero campione del ciclismo. E l’ultimo capitolo di questa avvincente biografia alfabetica è dedicata alla madre, Angiolina Boveri, che ebbe la disgrazia di mettere al mondo e veder morire i propri figli, Serse e Fausto.

Nel susseguirsi vorticoso delle lettere dell’alfabeto si spiegano le storie della Storia del Ciclismo che Cervi e Battistuzzi raccontano come se fossero presenti, a dimostrarci ancora una volta che il ciclismo sportivo, senza qualcuno che ne racconti la storia, è solamente una schiera di persone comuni che pedalano.

E a ogni pagina è come essere ogni volta lì, a fine tappa, a bordo strada o in casa Coppi a osservare e sentire tutto ciò che ruota attorno al Campionissimo.

G. Cervi – G. Battistuzzi, “Alfabeto Fausto Coppi”Ediciclo Editore, 28 €.

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