Mobilità

Codice della Strada: poche novità e qualche dubbio

Il cosiddetto Decreto Semplificazioni convertito ieri in legge in via definitiva alla Camera, contiene diverse norme per il settore dei trasporti, tra cui una serie di innovazioni in materia di ciclabilità e di moderazione del traffico.

Milano Duomo

Con l’approvazione del DL Semplificazioni il governo prosegue nella direzione intrapresa con le novità introdotte dal decreto Rilancio, prime fra tutte corsie ciclabili e case avanzate ai semafori.

Tra le nuove norme si è andato a chiarire maggiormente il ruolo della corsia ciclabile eliminando la dicitura “uso promiscuo da parte dei veicoli” (presente nel DL Rilancio), un modo per ribadire che la presenza di veicoli sulle corsie ciclabili non è tollerata. Si specifica però che la corsia ciclabile può essere occupata dai veicoli soltanto se la strada è stretta e solo per brevi tratti (al momento non sono indicati maggiori dettagli che li quantifichino).

Tra le novità troviamo l’introduzione della corsia ciclabile per la realizzazione del doppio senso ciclistico, cioè una corsia ciclabile realizzata su strada a senso unico che consente ai ciclisti di muoversi nel senso di marcia opposto a quello delle auto.

Una soluzione interessante, ma che impone la realizzazione di una segnaletica verticale e che getta dei dubbi sul vero modello di senso unico eccetto bici, ovvero quello di stampo europeo, privo di segnaletica a terra e già adottato in via sperimentale in alcune città italiane.

Altre due importanti novità riguardano l’introduzione della terminologia di “strada scolastica” e di “strada ciclabile”. Entrambe soluzioni che erano già realizzabili in passato ma con queste nuove norme dovrebbero esserci linee guidata più stringenti per uniformare gli interventi su tutto il territorio nazionale. Dovremo aspettare per capire se ci saranno ulteriori dettagli su queste due tematiche.

Altro punto fondamentale è l’introduzione della possibilità di installare autovelox anche su strade urbane, questo favorisce l’abbassamento delle velocità e dovrebbe contribuire alla riduzione degli incidenti stradali. Tuttavia, il permesso di installare autovelox dovrà essere rilasciato dal prefetto su precisi indicatori, non spetterà quindi ai sindaci o agli uffici scegliere se e dove installarli, questo ci pare un forte limite all’applicazione dei rallentatori.

Nei prossimi giorni – e solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – faremo un’analisi più approfondita del testo in tutta la sua complessità. La vera novità? Finalmente si parla di bicicletta, di mobilità sostenibile e di riduzione dell’incidentalità.

Intanto nella serata dell’11 settembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato e promulgato la legge di conversione del Decreto Semplificazioni ma ha mosso un rilievo ai presidenti di Camera e Senato e al governo proprio in merito alle norme riguardanti il Codice della Strada, come riporta l’Ansa: “Nel preambolo, il decreto-legge intende corrispondere alla duplice esigenza di agevolare gli investimenti e la realizzazione delle infrastrutture attraverso una serie di semplificazioni procedurali. Il testo a me presentato, con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all’articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento”.

Un rilievo formale di peso da parte del Capo dello Stato, ma va ricordato che le modifiche del Codice della Strada in un primo momento erano state inserite nel Decreto Rilancio e poi erano state espunte e non avevano trovato spazio nella versione finale.

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