Mobilità

Cambio, il biciplan della Città Metropolitana di Milano strategico per la mobilità

Cambio, il biciplan della Città Metropolitana di Milano strategico per la mobilità

Il 15 marzo 2022 si è tenuta la Commissione Consiliare del Comune di Milano sul tema Cambio, il progetto di biciplan metropolitano dell’area milanese. A guidare la seduta è stato il presidente della commissione mobilità attiva, il consigliere comunale Marco Mazzei.

All’appuntamento ha preso parte anche l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, che ha dichiarato: “Cambio rappresenta un’enorme opportunità per gli spostamenti attivi dei cittadini metropolitani, si tratta di un progetto di stampo europeo, con delle dimensioni utili dell’infrastruttura che garantiscono la competitività della bicicletta anche su collegamenti medio-lunghi. Il progetto si sposa con l’idea di movimento della MAAS, andando a toccare hub intermodali, scuole per mobilità dei bambini, visione di comunità per le scuole“.

In seguito Beatrice Uguccioni, consigliera della Città Metropolitana di Milano che ha curato da vicino il progetto Cambio, ha sottolineato quanto fosse indispensabile realizzare un focus specifico dedicato alla ciclabilità all’interno del piano metropolitano di mobilità sostenibile: “Il nome ‘Cambio’ da una parte evoca lo strumento meccanico della bicicletta, ma dall’altra anche la necessità di accelerare un cambio di mentalità che favorisca il passaggio dalla mobilità automobilistica a quella ciclistica”, ha detto.

La filosofia alla base di Cambio resta quella di incentivare l’uso della bicicletta in modo sicuro e corretto, garantendo soprattutto il collegamento da un comune all’altro. Per questo il progetto è frutto di una forte collaborazione con i comuni, e questa necessità di collegamento intercomunale è emersa proprio dal coinvolgimento dei comuni dell’area metropolitana.

Il progetto, come già annunciato prevede 750 km di ciclabili, per un importo previsto di 400 milioni di euro di spesa, si tratta sicuramente di un piano corposo che terrà occupata la Città Metropolitana almeno fino al 2035.

Cambio è ritenuto così strategico che è stato candidato per ottenere alcune delle risorse previste dal PNRR, la rete verrà comunque realizzata a prescindere dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tuttavia se dovessero entrare questi contributi è presumibile che l’opera veda un’accelerazione nei tempi di realizzazione, ottenendo delle risorse ingenti e in breve tempo, aggiunte a delle scadenze più strette.

Le linee guida realizzate con l’aiuto di Decisio non prevedono piste ciclabili promiscue con le auto e per quanto possibile, sarà garantita anche la separazione dai pedoni, in modo da offrire delle velocità di crociera dei ciclisti ideali per il pendolarismo quotidiano. L’obiettivo di Cambio resta di raggiungere il 20% degli spostamenti totali in bicicletta, per questo piste diffuse in modo capillare, che toccheranno in modo tangente tutti i comuni di città metropolitana.

Risultato – questo del 20% degli spostamenti in bicicletta – già superato nel suo piccolo sulla pista ciclabile di Corso Buenos Aires, come rimarca il consigliere Mazzei in un tweet post-incontro:

Le ciclabili non entreranno in città e questo in parte agevolerà la realizzazione dei percorsi, anche perché le dimensioni importanti della sezione (larghezza 4 metri) impongono spazi non indifferenti. Il grado di sicurezza delle ciclabili sarà molto elevato, così da offrire la possibilità di muoversi in autonomia a bambini e adolescenti.

Cambio comprende 24 linee, 4 circolari, 16 radiali e 4 greenways superveloci di collegamento tra nord sud, est e ovest. Ogni pista sarà vicina (meno di 1km) da hub intermodali e altri elementi attrattivi del territorio. Tutta le rete sarà dotata di fibra ottica, utile per trasmettere informazioni in tempo reale e costituire un’infrastruttura di comunicazione al servizio del territorio.

I percorsi saranno completamente illuminati con soluzioni a basso impatto ambientale: corpi illuminanti dotati di ricarica solare in grado di catturare energia durante il giorno e di accendersi solo al passaggio dei ciclisti, così da ridurre gli sprechi e l’inquinamento luminoso.

Anche la cartellonistica di Cambio avrà un design particolare, pensato ad hoc per l’infrastruttura, con un effetto simile alle mappe delle metropolitane, con indicate attrazioni, luoghi di ristoro e velostazioni presenti lungo i percorsi. A tal proposito sembra che la Città Metropolitana di Milano abbia già stanziato 500 mila euro per realizzare una prima tranche di velostazioni nei pressi degli hub intermodali.

La portata innovativa del progetto e l’interesse da parte dei comuni toccati da Cambio è concreto e tangibile tanto che il progetto ha già raccolto 103 delibere di adesione da parte dei comuni coinvolti.

Secondo i piani dei progettisti, l’11 giugno si terrà l’apertura del collegamento con l’Idroscalo, lungo via Corelli: il primo tassello della rete a essere completato. Per evitare che i collegamenti extraurbani non vengano poi completati nel tratto più urbano della città di Milano la Città Metropolitana ha stilato anche un accordo con il Comune affinché venga garantito il proseguimento delle ciclabili all’ingresso dei confini cittadini.

A tal proposito, l’Ingegner Riazzola del Comune di Milano, intervenuto alla commissione, ha sottolineato come gli uffici procederanno con interventi metodologici e coordinati così da garantire la piena continuità dei percorsi, anche grazie a soluzioni nuove, frutto delle recenti evoluzioni normative.

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