Domenica scorsa si è tenuta la prima delle classiche del nord, la Gent-Wevelgem, una corsa che è destinata a restare nella storia del ciclismo perché, per la prima volta, una classica europea è stata vinta da un corridore africano, Biniam Girmay.
Dopo una corsa strepitosa e una fuga iniziata a 24 km dalla fine, il corridore eritreo ha lasciato tutti di stucco quando ha tagliato il traguardo alzando i pugni al cielo.
La notizia ha destato molto scalpore nel settore perché mai un corridore africano era riuscito a vincere una corsa tanto prestigiosa e sono nate così le prime insinuazioni, alcune dal gusto smaccatamente razzista, altre che chiamavano in causa fantomatici ricorsi al doping, altre ancora che riferivano del solito motorino azionato al momento giusto per ottenere qualche watt in più.
Ma i più attenti se ne sono accorti subito. Guardando le immagini della corsa, si è notato che la bici di Girmay aveva qualcosa di particolarmente insolito: un’inclinazione della sella straordinariamente negativa, quindi con il becco rivolto all’ingiù.
La sella posizionata in questo modo aumenta in linea teorica il braccio di leva della gamba che, così, può trasmettere più forza ai pedali, ma la posizione è insostenibile perché finisce per caricare eccessivamente il peso sulla parte anteriore del corpo rendendola difficile da tenere per lungo tempo.
Il corretto posizionamento in sella
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Ma dove non arriva la resistenza umana arriva l’ingegno: per evitare lo sbilanciamento in avanti, il corridore eritreo ha pensato bene di inserire degli uncini nell’imbottitura della sella che, ancorandosi al fondello del pantaloncino, lo trattengono in sella evitando di sovraccaricare la parte superiore del corpo e massimizzando la spinta.
Come facciamo a saperlo?
Lo abbiamo chiesto direttamente a lui che ci ha inviato una foto della sella in questione e ha rilasciato una dichiarazione: “La sella uncinata è ampiamente diffusa nelle corse in Eritrea e mi stupisce che ancora nessuno vi abbia fatto ricorso nelle competizioni di alto livello. L’unico effetto collaterale è che saltuariamente le punte degli uncini si conficcano nei testicoli generando dolore, ma questo si traduce anche in un ulteriore incentivo a spingere di più sui pedali per terminare al più presto la corsa e, quindi, la sofferenza”.
Che questo sia o meno il segreto della vittoria di Girmay non è dato saperlo, ma sicuramente possiamo dire che dovremmo tutti quanti prestare attenzione alle panzane (come questa) che vengono pubblicate il primo giorno di aprile.
Per tutti gli altri giorni, invece, dovremmo stare attenti alle sparate sulla posizione in sella di chi, senza alcun titolo di studio e senza conoscere la differenza tra un ginocchio e un gomito, dispensa consigli in materia di biomeccanica in ogni dove.
visita biomeccanica
basta dolori in sella
Per questo motivo negli otto Bikeitalia Lab attivi sul territorio italiano lavorano solamente biomeccanici professionisti laureati in fisioterapia o scienze motorie il cui motto è “basta dolori in sella”.
Ma nulla batte la bici senza sellino di Fantozzi durante la coppa Kobram ?
HAHAHAHAHAHA…uno dei migliori pesci d’aprile di sempre, bravissimi!
Magari con il velcro al posto degli uncini … salviamo i gioielli di famiglia. Anche quando non è il 1° di Aprile. ?