Dolori

Core stability e mal di schiena nel ciclismo

Con il termine core stability indichiamo la capacità che ha il ciclista di stabilizzare il bacino e la colonna lombare mentre le gambe stanno producendo potenza sui pedali. Questa capacità è una delle caratteristiche essenziali di un ciclista ed è tra le discriminanti che dividono atleti di alto livello da amatori poco performanti.

Vi è una relazione tra la carenza di core stability e il mal di schiena?

Partiamo da uno studio realizzato nel nostro laboratorio di Monza, dove effettuiamo visite biomeccaniche, fisioterapiche e atletizzazione. Abbiamo preso 100 ciclisti che hanno effettuato un bike fit da noi e abbiamo analizzato la distribuzione dei dolori. Con il 32% dei casi, il mal di schiena era il dolore principale vissuto in bicicletta. La maggior parte dei ciclisti, sottoposti ai test di valutazione del core (che verranno spiegati più avanti), ha mostrato una scarsa tenuta stabilizzatrice dei muscoli addominali e lombari.

Questa correlazione è stata evidenziata a livello scientifico da numerosi studi. Mardsen & al, nel 2010, hanno monitorato l’incidenza del mal di schiena nei ciclisti, valutando le cause più correlate a tale sintomatologia. Secondo gli studiosi il problema poteva derivare da un incorretto tilt della sella e da una carenza di stabilizzazione del bacino, soprattutto a intensità di pedalata elevate.
Non è raro, nei test specifici che abbiamo creato per valutare la core stability dei ciclisti (che verrà spiegato in un articolo dedicato), notare una scarsa tenuta del core sotto sforzo.
Gli studi dello spagnolo Pedro José Lopez Sanchez confermano tale indicatore. Infatti, sottoponendo a test simile dei ciclisti, ha notato come gli amatori evoluti e i professionisti, avessero una capacità di stabilizzazione del bacino anche ad elevate intensità, cosa che i ciclisti di livello inferiore non avevano.
Inoltre il controllo motorio diventa sempre meno preciso man mano che aumenta l’affaticamento. Dato che le attivazioni del core sono gestite a livello neurale, l’affaticamento progressivo che il ciclista vive in bici, porta a una riduzione dell’eccitabilità dei motoneuroni delle fibre dei muscoli del core, che così hanno una diminuzione della tenuta isometrica e quindi della stabilizzazione (Weavil & Al – 2016).

Non è raro infatti ascoltare ciclisti che ci riportano di dolori di schiena che si presentano solo dopo alcune ore o con notevole dislivello accumulato.

La nostra esperienza come biomeccanico e fisioterapista ci ha permesso di capire quanto sia importante la resistenza alla fatica, soprattutto di tipo centrale, poiché una riduzione della gestione neurale dell’attivazione muscolare può provocare una perdita di stabilità. Tale convinzione è stata confermata dagli studi scientifici. Se sottoposti a una prova a esaurimento di 24 ore, dei runner non mostravano grandi modifiche strutturali a livello del muscolo (valutate con biopsia) ma invece era elevata la diminuzione di attivazione muscolare. Ciò ha permesso di capire che l’affaticamento centrale avviene prima ed è più importante di quello muscolare (Millet & Al) e anche nel caso della core stability è importante imparare a stabilizzare nel tempo, resistendo alla fatica e all’aumento dell’intensità espressa sui pedali.

Uno studio è particolarmente significativo. 18 ciclisti (8 uomini e 10 donne) so o stati sottoposti a questo studio. Hanno dovuto pedalare a 90 e 100rpm fino all’insorgenza del mal di schiena. E’ stata analizzata loro la cinematica della colonna e l’attivazione muscolare di:

  • Retto addome;
  • Obliquo interno;
  • Obliquo esterno;
  • Multifido;
  • Erettore della spina;

La cinematica della colonna rimaneva più o meno simile in tutti i ciclisti. Quando poi veniva raggiunta la soglia del dolore, la cinematica della colonna dei soggetti sintomatici aveva una notevole deviazione standard. La colonna lombare avviava una flessione e una rotazione maggiore nei soggetti sintomatici. Inoltre i ciclisti sintomatici mostravano un’asimmetria di attivazione del multifido destro da quello sinistro, che causava un’instabilità e vi era una diminuzione sul lungo periodo dell’attivazione dei muscoli obliqui. Questo potrebbe indicare che la mancanza di tenuta della stabilità del core modifichi la cinematica della colonna e avviare i presupposti per il mal di schiena.

Se desideri lavorare sulla tua core stability, i nostri tecnici sono a disposizione per una consulenza, per la valutazione del tuo stato di forma e la realizzazione di un piano di miglioramento dedicato. Trovi tutte le informazioni qui

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