“Ciao Omar, posso allenarmi anche se sono ammalato? Purtroppo è da giorni che un fastidioso raffreddore e non mi sento molto bene ma non vorrei perdere l’allenamento”. Anche se può apparire strano, questa domanda è molto frequente tra gli atleti che si allenano con il nostro servizio “Allenati con Biketalia”. La sensazione di perdere totalmente la forma solo perché si saltano due o tre allenamenti per malattia è estremamente diffusa fra tutti i ciclisti, che siano competitivi o anche semplicemente dei amatori appassionati. Ma cosa c’è di vero? È davvero così difficile prendersi una settimana di stacco per recuperare dalla malattia? In questo articolo vedremo cosa succede al nostro corpo quando siamo ammalati, se è effettivamente utile allenarsi quando in circolo c’è una infezione e soprattutto quando dobbiamo capire se è meglio appendere la bici al chiodo e cacciarsi sotto le coperte.
Allenarmi da malato: sistema immunitario e malattia
Purtroppo ti sei ammalato. Capita a chiunque, è una condizione naturale: il nostro corpo lotta continuamente per sfuggire alle infezioni, prodotte da agenti patogeni esterni come virus e batteri, con i quali noi veniamo continuamente a contatto. Per resistere agli attacchi degli agenti patogeni esterni il nostro corpo è dotato di un sistema che ha il compito di evitare che questi agenti esterni penetrino all’interno del nostro corpo o che vengano combattuti in modo veloce rapido e accelerando il decorso della malattia. Questo sistema è chiamato sistema immunitario ed è formato da diversi livelli che vediamo ora nel dettaglio. Esistono infatti tre livelli del sistema immunitario:
- Meccanico: la pelle, che è la prima barriera. Poi troviamo il muco, le lacrime e tutte le secrezioni che hanno il compito di imprigionare e bloccare l’agente patogeno prima che questo penetri all’interno dell’organismo;
- Innato: risponde immediatamente con l’infiammazione. L’infiammazione è una risposta naturale e complessa del sistema immunitario a danni ai tessuti, infezioni o agenti esterni nocivi. Questo processo ha l’obiettivo di proteggere l’organismo, eliminare i fattori scatenanti e avviare la riparazione dei tessuti. Quando un tessuto subisce un danno, le cellule danneggiate rilasciano segnali chimici che richiamano le cellule immunitarie. Vi è poi la dilatazione dei vasi sanguigni che permette ai globuli bianchi, come i neutrofili e i macrofagi, di raggiungere rapidamente la zona colpita.
- Adattativo: è una componente specializzata delle difese dell’organismo che risponde in modo specifico a patogeni o sostanze estranee. A differenza dell’immunità innata, è altamente specifico e richiede tempo per attivarsi. Si basa su due tipi principali di linfociti: i linfociti B e T. I linfociti B producono anticorpi, proteine che riconoscono e neutralizzano antigeni specifici. I linfociti T, invece, attaccano direttamente le cellule infette o aiutano altre cellule immunitarie a funzionare meglio. Una caratteristica chiave è la memoria immunitaria: dopo l’infezione, il sistema conserva linfociti memoria, pronti a rispondere più rapidamente a future esposizioni allo stesso agente.
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Posso allenarmi se sono ammalato?
Ma cosa succede quando siamo ammalati? Quando ci ammaliamo vengono messe in atto alcune reazioni e alcuni comportamenti che vengono vengono proprio chiamati ” sickness behaviours “. Si tratta di veri e propri comportamenti che hanno lo scopo di limitare la funzionalità del nostro corpo affinché tutte le energie vengano dedicate alla sconfitta della malattia. I comportamenti da malati sono:
- mangiare meno;
- curare meno il proprio aspetto fisico;
- letargia e sonno;
- febbre;
- mancanza di motivazione;
- sensibilità ai rumori e alla luce
I comportamenti da malati sono tutti segnali che il nostro corpo sta combattendo un’infezione e che questo significa che dobbiamo rallentare. Anche la febbre è sintomo di un’ infezione in corso e non va eliminata. Alcuni studiosi hanno fatto notare che tutti questi comportamenti sono identici a quelli messi in atto da una persona depressa. Per cui allenarci quando siamo nel pieno della malattia è un’idea piuttosto sbagliata.
Infatti l’energia che noi possiamo destinare a una determinata azione è limitata noi non possiamo destinare, nello stesso momento, la stessa energia alla digestione così come alla riproduzione o al sistema immunitario. Per questo il nostro corpo fa partire questi comportamenti innati, che hanno lo scopo di limitare la nostra energia verso altre attività per per destinarla invece alla lotta alla malattia. Da qui già possiamo capire che questi comportamenti hanno lo scopo di limitare la nostra energia e quindi pensare che se siamo malati sia possibile allenarci già è un paradosso in partenza. Una leggera attività fisica ha sicuramente un effetto benefico poiché stimola la produzione di globuli bianchi ma se siamo nel pieno della malattia è molto meglio invece evitare di andare a stressare e stancare ulteriormente il nostro corpo solo perché siamo presi dall’ansia che se non pedaliamo un giorno perdiamo la forma.
Ricordo un atleta che si era sottoposto a un test FTP in casa sui rulli e lamentava di aver perso watt rispetto al test precedente. Una volta indagato il motivo, abbiamo scoperto che aveva eseguito il test con 38° di febbre e un’influenza molto forte, andando a rendere del tutto inutile il test stesso (e a peggiorare la sua salute e allungare il decorso della sua malattia).
Se ci sentiamo malati o se stiamo affrontando una malattia, possiamo tranquillamente lasciare la bici parcheggiata per 4-7 giorni, senza ansie. In brevissimo tempo recupereremo quello che abbiamo perso in una settimana di stop.
Concludendo
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