Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti (ETSC) chiede un’azione rinnovata e obiettivi specifici per proteggere i minori utenti della strada poiché il suo ultimo rapporto ha mostrato che più di 6.000 bambini di età inferiore ai 14 anni sono morti tra il 2011 e il 2020 in incidenti stradali nell’Unione Europea.
Bambini morti sulle strade in Ue
Ogni giorno nell’Unione europea più di diciotto bambini rimangono gravemente feriti e uno muore vittima della violenza stradale. Tra circa 40 raccomandazioni ai governi nazionali e all’UE, l’ETSC chiede percorsi ciclabili e pedonali sicuri verso le scuole. Solo sette paesi in Europa hanno riferito di fissare limiti di velocità inferiori obbligatori intorno alle scuole, secondo il nuovo studio.
30 km/h e moderazione del traffico
L’ETSC afferma che le strade intorno alle strutture per l’infanzia e nelle aree urbane con molti ciclisti e pedoni dovrebbero essere progettate per una velocità di 30 km/h e un traffico ridotto. Il limite di velocità predefinito su queste strade dovrebbe essere di 30 km/h anche quando questi criteri di progettazione non sono ancora stati raggiunti. Per questo l’ETSC chiede all’UE di formulare questa raccomandazione formale.
Gli autori dello studio hanno anche riscontrato grandi differenze nella sicurezza dei bambini tra i paesi. Il tasso di mortalità infantile su strada in Romania è dieci volte superiore a quello di Norvegia, Cipro e Svezia. Laddove la mortalità stradale infantile è relativamente bassa, anche la mortalità stradale per il resto della popolazione tende ad essere relativamente bassa e viceversa.
Bambini: utenti vulnerabili
I bambini sono utenti della strada particolarmente vulnerabili. Mancano di esperienza e sono meno visibili agli altri utenti della strada a causa della loro bassa statura. Ma questi numeri di morti e feriti non sono inevitabili. In effetti, la mortalità stradale infantile (il numero di morti sulle strade per milione di bambini) è diminuita nell’ultimo decennio e a un ritmo più rapido rispetto alla mortalità stradale del resto della popolazione.
Una politica incentrata sulla sicurezza dei bambini che sfoci in misure di sicurezza effettive potrebbe anche portare a un miglioramento generale della sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada.
Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti commenta così i risultati dello studio: “Rendere le città sicure per i bambini inizia con cose semplici come velocità più basse e strade scolastiche. Ma se vogliamo seriamente ridurre le centinaia di morti di bambini che si verificano tragicamente ogni anno, dobbiamo anche riprogettare i nostri spazi urbani per tenere i bambini separati dai veicoli in rapido movimento e dare loro spazio per giocare e muoversi”.
Un articolo che non fa una piega. C’è però un punto mancante e si tratta dell’educazione stradale ai bambini ma non solo. Infatti ci sono anche troppi ragazzi e adulti che attraversano senza guardare sulle loro bici i passaggi pedonali. Questo riguarda anche con i monocicli.