“Pedalate inclusive verso nuovi orizzonti”: questo lo slogan di Bici-In, progetto di ANFFAS Trentino per la mappatura di percorsi cicloturistici inclusivi nella zona dell’Alto Garda accessibili anche a bici “speciali” e persone con disabilità intellettiva.

Percorsi inclusivi per il cicloturismo
La zona dell’Alto Garda ha un alto potenziale per il cicloturismo, ma quanto sono accessibili questi percorsi a persone e biciclette con caratteristiche non convenzionali?
ANFFAS Trentino (Associazione Famiglie Persone con Disabilità Intellettiva) ha promosso uno studio della situazione insieme all’ASD Drobike e alla ODV “Liberamente Insieme”.
L’indagine è stata supportata da uno studio sul campo dei percorsi, da parte di un gruppo misto di persone con disabilità, operatori e volontari.
Grazie alle bici messe a disposizione dalla startup Remoove, sono state realizzate delle uscite sul territorio: i risultati delle ricognizioni sono stati infine organizzati in una semplice e pratica guida video e cartacea in linguaggio “easy-to-read”.
I tre itinerari tracciati si sviluppano tra l’Alto Garda e il Lago di Ledro, sotto forma di anelli con partenza e arrivo nel comune di Arco.
Verso nuovi orizzonti
Con questo progetto le associazioni hanno avviato un lavoro per promuovere una mobilità in bicicletta inclusiva e accessibile, anche alle persone con disabilità intellettiva ad alto bisogno di sostegno.
Per queste persone la bicicletta ha un valore non solo emancipatorio, ma anche terapeutico: l’attività fisica all’aria aperta contribuisce alla crescita e al benessere psicofisico.
Dare alle persone con disabilità la possibilità di muoversi in modo sicuro nel territorio favorisce anche la loro inclusione sociale, creando continuità tra l’ambiente protetto dell’assistenza e uno spazio aperto che è spesso indifferente alle loro particolarità e bisogni.
[Fonte: Il Dolomiti]
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