Bici

Tadej Pogačar rivela il suo segreto. Scopri perché vince sempre.

Tadej Pogačar rivela il suo segreto. Scopri perché vince sempre.

Tadej Pogačar vince sempre perché è forte. Punto.

Adesso che ho la tua attenzione, passo al tema che davvero mi sta a cuore e che “pretendo” faccia tuo. Ieri è stata una domenica elettrizzante per il ciclismo sportivo: incastrata tra la finale di Wimbledon e la finale degli Europei di calcio, la bici si è resa protagonista. C’era il Tour, dirai, ha vinto Tadej con un finale da urlo, un’impresa epica. Verissimo.

Ma mentre il Tour catturava tutta la nostra attenzione, a L’Aquila è planata lei, Elisa Longo Borghini che si è portata a casa il Giro d’Italia staccando di 21 secondi Lotte Kopecky. E a lei voglio dedicare questo spazio.

Sebbene noi di Bikeitalia non trattiamo le competizioni sportive, in questo caso voglio parlare di una Campionessa incredibile che ha raggiunto un risultato pazzesco. Anzi, voglio parlare direttamente a questa Campionessa. E chiederle scusa.

Lettera a Elisa Longo Borghini

Cara Elisa,

anche quest’anno hai corso, insieme alle tue colleghe, durante il Tour de France. E sebbene la Rai abbia trasmesso le tappe del Giro d’Italia Women (andava bene anche Donne, eh…)- e pure Eurosport – ho la spiacevole (e colpevole) sensazione che noi dei media non vi abbiamo dato il giusto risalto.

Al solito, vi dedichiamo un trafiletto, una breve, un post sui social per dirvi “brave”. Poi ci dimentichiamo di voi e ritorniamo a dedicarci allo sport al maschile, soprattutto al calcio. Quel calcio che anche nelle banalità scaccia dalle copertine i risultati del Volley femminile (chi si è accorto che le ragazze della Nazionale hanno vinto la VNL?), che lascia piccoli riquadri al tennis, al basket, al rugby. Che, quando vince una tosta come Jasmine Paolini, titola “Bellissima” – non bravissima, campionessa, eroina. Bellissima. Che sfregio.

Potrei fare un elenco infinito, per ogni sport, di occasioni perse da noi scribacchini, di raccontare il mondo femminile delle competizioni sportive. Perché come i maschi vi allenate, faticate, incappate nella sfiga, cadete e vi rialzate. Vincete tanto, anzi tantissimo, ma dovete sempre dimostrare di più dei colleghi dell’altro sesso.

Perciò scusa Elisa, se nemmeno noi, che ci siamo posti come obiettivo di raccontare sempre più le donne e la bici, non abbiamo trovato lo spazio per raccontarvi. Per raccontarti. Tu che a 33 anni riporti in Italia il trofeo del Giro dopo 16 anni. Tu che sei stata bronzo olimpico e mondiale, che hai vinto due Fiandre e una Parigi-Roubaix, nonché dodici titoli nazionali, sette a cronometro e cinque in linea.

Ti ringrazio per questa Maglia Rosa indossata dalla prima all’ultima tappa, per non aver mai desistito, nonostante gli infortuni. Ti ringrazio per il duro lavoro fatto e ti auguro un’Olimpiade meravigliosa, a te e alle cicliste che capitanerai.

Infine, ti faccio una promessa: saremo più attenti al mondo femminile della bici. Ascolteremo le lettrici e cercheremo di trattare i temi a loro cari.

Noi di Bikeitalia non parliamo di sport, ma cercheremo di non usare sempre i Pogačar, i Vingegaard, i Ganna per spiegare tutto.

Ah, vuoi ancora sapere perché Pogačar vince sempre?

Tour de France, Plateau de Beille: A.S.O./Billy Ceusters
Tour de France, Plateau de Beille: crediti A.S.O./Billy Ceusters

Tadej è un Hors Catégorie, ma qualche risposta la trovi negli articoli dei miei colleghi. E se vuoi saperne di più sulla salita di ieri al Plateau de Beille, chiedi a Paola Gianotti, una ciclista fantastica, che l’ha percorsa per noi.

Foto di apertura: Arrivo della tappa Loudenvielle – Plateau de Beille crediti A.S.O._Charly_Lopez

Commenti

  1. Siro Righini ha detto:

    per fortuna che esistono le tante Elisa che fanno grande il ciclismo femminile e portano più donne a praticarlo

  2. Silvia Silvia ha detto:

    Grazie, per avere dato luce a questa ennesima impresa di donne. Tanto spettacolare quanto ancora una volta ignorata dai maggiori media sportivi e dai tg “classici”.
    Elisa Longoborghini è stata pazzesca,
    come anche Gaia Realini,
    come anche Chiara Consonni, giusto per citarne 3.
    Con nomi e cognomi.

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