Nel 2023, il comparto delle due ruote a pedali ha generato un fatturato di 2,7 miliardi di euro, in crescita del 50% rispetto al 2018, nonostante difficoltà contingenti del mercato. E si stima che il settore bici abbia 17.600 addetti diretti – cioè al netto di quelli impiegati nell’indotto – impegnati nella produzione, nell’assemblaggio e nella componentistica di biciclette ed ebike. Questi dati emergono dal nuovo studio di Bain & Company Italia e commissionato da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), presentato oggi a Roma presso la Biblioteca del Senato.
Un documento molto dettagliato – “La filiera delle 2 ruote – Moto e bici: una risorsa a disposizione del Paese” – di cui qui su Bikeitalia evidenziamo la parte relativa alle due ruote a pedali (bici ed ebike).
Due ruote a pedali: un mercato tra alti e bassi
L’industria della bicicletta in Italia si dimostra solida, con un fatturato di 2,8 miliardi di euro e un utile operativo di 86 milioni di euro. Le vendite hanno raggiunto 1,36 milioni di unità, mentre il gettito fiscale si attesta a 23 milioni di euro. L’occupazione diretta è stimata in 17.600 addetti, con un saldo positivo della bilancia commerciale pari a 75 milioni di euro.
La pandemia di Covid e il bonus bici hanno segnato momenti opposti per il settore. Nel 2020, il mercato ha registrato un incremento del +18% con oltre 2 milioni di unità vendute, ma successivamente si è assistito a una flessione media annua del 17% tra il 2021 e il 2023.
Tuttavia, la crescita del segmento delle ebike ha bilanciato il calo generale, con oltre 330mila ebike vendute nel 2022 e una quota del 20% sul totale nel 2023.
Occupazione in crescita
Nonostante le difficoltà del mercato, il numero di addetti diretti è cresciuto del 16% tra il 2020 e il 2022, passando da 15.200 a 17.600 lavoratori. Questa espansione testimonia l’importanza del settore non solo in termini economici, ma anche occupazionali.
Sfide e opportunità
Il settore bici italiano ha evidenziato una forte dipendenza dall’import di componenti elettrici, con il 87% dei chip provenienti dall’Asia. La crisi delle catene di approvvigionamento ha inciso sulla redditività, portando i margini dal 7,6% del 2021 al 3,2% del 2023. Tuttavia, la qualità del Made in Italy continua a essere apprezzata all’estero, come dimostra il saldo positivo dell’export di +75 milioni di euro, trainato soprattutto dalla componentistica.
Servono politiche mirate
Secondo il presidente di ANCMA, Mariano Roman, il potenziale del settore bici potrebbe essere ulteriormente sviluppato con politiche mirate, come il potenziamento delle infrastrutture ciclabili e il sostegno agli investimenti nella filiera dei componenti. Con il 17% delle biciclette europee prodotte in Italia, il comparto delle due ruote a pedali rappresenta un asset strategico per l’economia del Paese e un’opportunità di sviluppo anche per il cicloturismo e la mobilità sostenibile.
In copertina un’immagine di repertorio
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