Rubriche e opinioni

“Non me ne frega se ti uccido”: cronaca di un’aggressione stradale

“Non me ne frega se ti uccido”: cronaca di un’aggressione stradale

[Riceviamo e pubblichiamo – Bikeitalia conosce l’identità del protagonista della vicenda che, viste le circostanze dell’episodio narrato, preferisce restare anonimo]

Non è bastato avere ragione.
Non è bastato non avere minacciato.
Non è bastato non avere insultato.

Ieri, 19 dicembre 2024, sono stato prima quasi investito, poi inseguito, poi quasi speronato e infine aggredito e buttato per terra da uno sconosciuto. Lo sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, perché io, ostinato e testardo, non riesco a stare zitto quando subisco un’ingiustizia.

Incrocio Via Tevere - Villa Guardia (Como)
L’attraversamento ciclopedonale in Via Tevere a Villa Guardia (Como) teatro del diverbio stradale

Stavo percorrendo una ciclopedonale; giunto a un incrocio un automobilista non mi ha dato la precedenza e ci siamo scambiati dei gesti eloquenti con il braccio. Si è poi fermato e ha messo la retromarcia. L’ho aspettato, ma poi ha cambiato idea e ha proseguito per la sua strada.

Dopo pochi minuti me lo sono ritrovato a pochi centimetri dalla gamba. Ha cercato di speronarmi ma sono stato salvato dal fatto che in quel punto la ciclopedonale era protetta da un marciapiedi un po’ alto. L’automobilista aveva cambiato il suo percorso per inseguirmi.

Abbiamo discusso animatamente e lui era convinto di avere ragione. Ho provato a spiegargli cosa dice il Codice della Strada, ma non mi ascoltava.

Al di là del fatto che stavo inutilmente discutendo con un folle, purtroppo in molti ancora oggi credono che i ciclisti che percorrono ciclabili e ciclopedonali siano obbligati a scendere dalla bicicletta e attraversare a piedi sulle strisce. In realtà non è così: occorre distinguere se l’attraversamento è pedonale, ciclopedonale o ciclabile. Se è ciclopedonale, come in questo caso, il ciclista deve dare sempre la precedenza ai pedoni e non essere loro d’intralcio, eventualmente scendendo e attraversando con la bici a mano; se ciclabile, il ciclista non è obbligato a scendere dalla bicicletta.

Tornando all’episodio, non riuscendo a fare presa sul discorso legato al Codice della Strada, ho cercato di passare al lato umano, facendogli presente che io stavo andando a prendere le mie bambine e lui avrebbe potuto ammazzarmi rendendole orfane.

A quel punto ho potuto toccare con mano la deriva etica dell’umanità, perché mi ha risposto:

“Non me ne frega se ti uccido: sono assicurato per un milione e mezzo di euro”.

Oltre alla pochezza morale di questo individuo, ancora una volta emerge la sua totale ignoranza, in quanto evidentemente non aveva alcuna dimestichezza con il concetto di omicidio stradale, che è un reato dal quale nessuna assicurazione può salvarti. Ho preferito tralasciare e sono ripartito dicendogli che non mi pareva una frase educativa nei confronti della ragazzina che, purtroppo per lei, sedeva accanto a lui sul sedile passeggero.

Ciclopedonale Via Matteotti - Villa Guardia (Como)
La ciclopedonale di Via Matteotti a Villa Guardia (Como) dove si è verificato il tentativo di speronamento e l’aggressione nei confronti del ciclista che ha raccontato questo episodio a Bikeitalia

Ciò che speravo lo calmasse l’ha invece fatto infuriare ancora di più, tanto che è sceso dal veicolo e ha iniziato a minacciarmi fisicamente. Gli ho detto che non avevo alcuna intenzione di venire alle mani, ma mi ha tirato un primo colpo all’altezza della spalla. Indispettito poi dalla mia totale assenza di reazione, mi ha preso per un orecchio facendomi cadere dalla bicicletta. A quel punto stava per accanirsi su di me, ma sua figlia ha iniziato a urlare chiedendo al padre di fermarsi. Credo che il suo intervento sia stato provvidenziale.

Mi sono allontanato di qualche metro e ho estratto il telefono per chiamare la polizia, al che lui è scappato.

No, non sono riuscito a prendergli la targa.
Sì, ho contattato i carabinieri per esporre denuncia.

I Carabinieri mi hanno detto che in assenza di targa devo sperare ci fossero delle telecamere. Non ho paura delle telecamere, perché so che quanto ho descritto corrisponde al vero. Mi spiace non aver preso la targa quando ho potuto e mi spiace non avere avuto una dashcam.

Non so se riusciranno mai a trovare quell’uomo e se questa storia avrà un seguito.

Io mi sento in dovere di esporre denuncia perché una persona così in strada DEVE fare paura; non solo a me, ma a tutti noi.

[In apertura un’immagine di repertorio non riferita all’episodio in oggetto ma relativa a una generica collisione stradale auto-bici]

Leggi anche: L’odio contro i ciclisti in Italia sta diventando una piaga sociale

ebook

Ebook Mobilità Ciclistica
Scopri

Commenti

  1. ciclosuino ha detto:

    Anche a me è successa una cosa simile, stavo attraversando sulle strisce e un uomo alla guida di un SUV non mi ha dato la precedenza, io ho fatto un gesto con la mano per invitarlo a procedere più piano, lui ha accostato, è sceso dalla macchina e ha iniziato con le tipiche frasi del tipo
    “io faccio quello che voglio”
    alla mia replica “prima dovresti ripassare il manuale di scuola guida” ha provato ad intimidirmi caricando un pugno, fortunatamente so riconoscere un pagliaccio quando lo vedo e sapevo benissimo che non mi avrebbe mai colpito…

  2. Salvatore ha detto:

    A parte la segnaletica incompleta, perché quella verticale indica solo attraversamento pedonale, mentre quella orizzontale indica che si tratta di attraversamento ciclopedonale, c’è una frase nel racconto che crea ulteriore confusione, nel punto ove si dice che in caso di attraversamento ciclopedonale, il ciclista deve scendere dalla bici e condurla a mano. Questa affermazione non trova alcun riscontro né nel codice della strada né nel regolamento attuativo.
    C’è già chi semina odio nei confronti dei ciclisti, non accresciamo lo con affermazioni sbagliate. Se c’è un attraversamento ciclopedonale il ciclista ha la precedenza e può tranquillamente stare in sella alla bici. Tutt’al più facciamo chiarezza invitando i pedoni a non attraversare come fossero un gregge di pecore ma facendolo sulla parte dell’attraversamento a loro dedicato, le strisce pedonali e non su quelle spezzate riservate ai ciclisti.

  3. Jules Albini ha detto:

    Non date dello “squilibrato” all’automobilista: sarebbe una immeritata attenuante! È un deliquente. Punto. C’è di buono che gli si sono rovinate le vacanze natalizie (e l’ha fatto con le sue stesse mani). Inoltre è uno sbruffone: “assicurato per un milione e mezzo…”. Ma raccontala a tua sorella, pirla!

  4. Marcello sito Anglana ha detto:

    E’ capito anche anche me, ma, finora, nessuno mi ha aggredito fisicamente. Ogni giorno trovo di questi idioti sulla strada che richino di investirmi, mentre vado al lavoro con la mia bici. Io però la dashcam sulla bici ce l’ho.

  5. Sandro ha detto:

    Uno squilibrato del genere con una figlia è davvero preoccupante.
    Io non so come ha fatto a rimanere “tranquillo”. Spero si possa far qualcosa.

  6. Daniele ha detto:

    Il soggetto è ovviamente squilibrato, ma a parte questo purtroppo moltissimi automobilisti sono davvero convinti di avere la precedenza. Non vedo soluzioni al problema finché non ci sarà maggiore istruzione e FORTE repressione nei confronti degli automobilisti che non danno la precedenza.

I commenti non vanno online in automatico ma vengono prima letti e moderati dalla redazione: la loro pubblicazione di norma avviene nei giorni feriali tra le 9 e le 18.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *