Infrastrutture

Troppe auto? Facciamo le ciclabili sul marciapiede!

Troppe auto? Facciamo le ciclabili sul marciapiede!

La recente decisione dell’amministrazione comunale di Lecce di realizzare nuove piste ciclabili sul marciapiede, evitando di ridurre lo spazio destinato alle automobili, rappresenta un passo indietro nella promozione di una mobilità veramente sostenibile. Questa scelta di oggi, che ricalca le politiche adottate nel 1999 dalla stessa sindaca di allora Adriana Poli Bortone (alla guida della città già dal 1998 al 2007, ndr), dimostra una mentalità ancorata al passato e poco propensa a innovare in favore dei ciclisti e dei pedoni.

Troppe auto: le ciclabili finiscono sul marciapiede

Con un tasso di motorizzazione di 72 auto ogni 100 abitanti, Lecce continua a privilegiare il traffico veicolare privato, relegando ciclisti e pedoni a spazi residuali, come sottolinea anche l’articolo pubblicato da Lecceprima. La realizzazione di piste ciclabili sui marciapiedi non solo limita lo spazio per i pedoni, creando potenziali conflitti tra utenti, ma rappresenta anche una soluzione inefficace per incentivare l’uso della bicicletta. Studi recenti sottolineano l’importanza di infrastrutture ciclabili protette e ben integrate nel tessuto urbano per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

Pista di 1,3 km (costo 640mila euro)

La giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la nuova pista ciclabile, con un costo stimato di 640mila euro, al fine di partecipare all’avviso della Regione Puglia per la selezione di interventi finalizzati alla realizzazione di reti di percorsi ciclabili e ciclopedonali in aree urbane e suburbane. Il progetto prevede un percorso di 1,3 chilometri che si sviluppa principalmente su marciapiedi, con tratti in sede promiscua sulla carreggiata.

Il percorso della ciclabile urbana

Il tragitto partirà dalla rotatoria di via Pitagora (intersezione con viale Aldo Moro), proseguendo su via Pitagora e via Sant’Elia con corsia riservata sul marciapiede fino ad arrivare in via della Libertà, dove si svilupperà in sede promiscua su carreggiata con limite di velocità di 30 chilometri orari. La pista continuerà poi su via Marinosci nella corsia riservata, ancora sul marciapiede, fino ad arrivare in sede propria utilizzando i percorsi pedonali esistenti nell’area del Palazzetto dello Sport. Da qui, si diramerà da una parte verso la pista ciclabile già esistente in viale Giovanni Paolo II e dall’altra in direzione della pista di via Agrigento.

Il centrodestra, durante la campagna elettorale, ha insistito molto sulla necessità di rivedere la viabilità cittadina, imputando alla precedente giunta guidata dal sindaco Salvemini di aver strozzato la città con i percorsi ciclabili. La stessa retorica viene riproposta nella nota stampa di Palazzo Carafa, ribadendo che la mobilità sostenibile sarà implementata “senza soffocare la città”.

A questo proposito l’ex assessore alla Mobilità Marco De Matteis – non senza ironia – ha commentato così su Facebook l’annuncio fatto dal Comune guidato dalla maggioranza di centrodestra:

Il traffico (di auto) che soffoca Lecce

E infatti, i numeri raccontano una realtà diversa: a soffocare Lecce sono le auto, non le biciclette. Ignorare le migliori pratiche internazionali e continuare a destinare le piste ciclabili ai marciapiedi significa mantenere una visione obsoleta della mobilità. Continuare a privilegiare le automobili a discapito di chi si sposta in bici e a piedi non farà altro che perpetuare una mobilità insostenibile e una città meno vivibile per tutti.

[Fonte]

L’immagine di anteprima della ciclabile sul marciapiede di Via Ariosto a Lecce è stata pubblicata su Lecceprima

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Commenti

  1. Giuliano ha detto:

    Se serve ad iniziare, e ci sono marciapiedi ampi, meglio di niente! In caso di sviluppo della ciclabilità rischia di essere un limite.
    Per esempio a Parigi, Boulevard Magenta, zona République, ha due piste ciclabili molto strette, percorse ogni giorno da migliaia di bici ed anche da cargobikes. Visto lo sviluppo della ciclabilità a Parigi si tratterebbe di un buon auspicio.
    Il problema è che tali ciclabili hanno dei limiti dovuti alla conformazione della strada. Molti ciclisti, per evitare “gli ingorghi ” che si creano utilizzano la strada.

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