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La Ciclovia Adriatica da Pescara a Martinsicuro, in Abruzzo

La Ciclovia Adriatica da Pescara a Martinsicuro, in Abruzzo

La Ciclovia Adriatica da Pescara a Martinsicuro. Pedalare lungo i 131 chilometri totali della costa abruzzese, da qualche anno, è diventato sempre più agevole e ci si avvia verso un itinerario tutto ciclabile, sebbene al momento rimangano dei punti oggetto di lavori. Qui siamo nel tratto che unisce Pescara e Martinsicuro – e viceversa – con il capoluogo adriatico come perno, punto di riferimento per un cicloviaggio o escursioni in una o più giornate, verso nord o verso sud. In direzione nord questi sono 60 chilometri, di fatto in piano, dal Ponte del Mare alla città del capitano spagnolo Martin de Segura.

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Altimetria

Pescara - Martinsicuro, altimetria

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Eccoci dunque nella parte nord del ponte ciclopedonale più lungo d’Italia. Da sopra si vedono la Maiella e il Gran Sasso – con il profilo della Bella addormentata – il fiume Pescara, il porto canale, un punto di vista privilegiato sulla città.

Proprio sotto il ponte c’è l’area dunale, nella quale è ricomparsa la rara Camomilla di mare. Le dune si sono create dopo i lavori della diga foranea, con il ritiro del mare, che ha anche scoperto i pali dei trabocchi sul molo di Pescara. Da qui è facile, tutta riviera direzione nord, seguendo la ciclabile cittadina sul lungomare.

A Pescara ci sono i totem contabici che specie nel periodo estivo segnano numeri interessanti, con passaggi anche di tremila bici al giorno. All’altezza del monumento Nave di Cascella sul muretto, interpretate dallo street-writer Davide Smake Nuzzi, ecco le parole di Pierpaolo Pasolini sulla città, scritte per un reportage del 1959: “Pescara è splendida. Credo sia l’unico caso di città, di vera e propria città, che esista totalmente in quanto città balneare. I pescaresi ne sono fieri”.

Ponte del Mare

Si va in direzione Montesilvano, potendo scegliere di pedalare oltre che sulla riviera anche lungo la cosiddetta Strada parco, l’ex tracciato ferroviario, ora area ciclopedonale (sebbene al momento oggetto di lavori per la realizzazione della Filovia). Un buon punto di congiunzione è all’altezza di via Sabucchi, a 2 Km dal punto di partenza. Arrivati al lungomare di Montesilvano si pedala bene anche nella Riserva naturale Pineta di Santa Filomena.

Arrivati nella cosiddetta zona dei Grandi alberghi, si va verso l’interno, sfruttando il bel ponte nuovo sul Saline, anche con passaggio ciclopedonale: qui si torna su Statale, senza farsi ingannare da una ciclabile che porta verso il mare, ma di fatto verso il nulla, al momento. Un cartello annuncia i lavori per il completamento della ciclabile (da tempo). Dal ponte a Silvi Marina, all’altezza di viale Po, da dove si riprende la ciclabile, ci sono 2 Km di SS16, alquanto trafficati. Fra Silvi Marina e Pineto c’è una stazione Fs che può essere un interessante punto di appoggio.

Da Silvi Marina – costeggiando lo stadio ci sono murales interessanti – a Pineto, si va. Bello il ponticello in legno che accompagna nella pineta litoranea, verso la nuova ciclabile che costeggia la ferrovia. C’è il passaggio sublime nell’area marina protetta Torre del Cerrano (visite con https://www.facebook.com/GuideDelCerranoASD). Nel Giardino del Cerrano, come richiesto, è opportuno portare le bici a mano.

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E via, fra la pineta e la ferrovia, verso… Pineto, con la stazione di riferimento, che annuncia quella poco più avanti di Scerne di Pineto. In questo tratto si pedala fra la spiaggia libera in ciottoli e i campi coltivati lato monte, la statale è lontana. Quando la ciclabile finisce c’è un passaggio su strada bianca che porta verso il ponte sul Vomano: quello ciclopedonale al momento in cui scriviamo è ancora in costruzione. All’altezza di via Dora Baltea si va quindi sul ponte della Statale per girare subito a destra e dopo una zona industriale abbandonata – si sta lavorando anche qui – eccoci sul bel lungomare di Roseto. Basta seguire il percorso e, a viale Viale Makarska, si rientra un po’ per arrivare sulla strada bianca che porta nella Riserva Naturale del Borsacchio: un posto magico, dove passare con cura, attenzione e rispetto.

Diversi sentieri portano verso il mare, con la spiaggia di dune dove nidifica il Fratino, facile da avvistare. Il Fratino è una specie protetta al pari dell’aquila reale. Qui le Guide della Riserva Borsacchio (https://www.facebook.com/GuideDelBorsacchio) svolgono un prezioso lavoro di monitoraggio e protezione della specie, si consiglia una visita guidata con loro.

E via di nuovo sul lungomare, siamo a Cologna spiaggia, lungo via del Mare, si costeggia di nuovo la ferrovia su via degli Acquaviva ed ecco il bel ponte in legno sul Tordino. Si torna sul lungomare, direzione Giulianova, con il tratto di ciclabile nuova e curata. A Giulianova la ciclabile passa anche nel Porto, che merita una sosta, con il molo e i trabocchi. Quindi, il ponte sul Salinello e Tortoreto, Alba Adriatica e la bella pineta litoranea. Peraltro qui siamo nella zona pioniera della ciclabilità in Abruzzo: la ciclabile di Alba Adriatica è stata realizzata prima del 1970.

Altro ponte ciclopedonale, sul Vibrata, per arrivare al punto zero, vista fiume Tronto. Siamo a Martinsicuro, la città del “mastro portolano” Martin de Seguera. Prima sul mare, ora lungo la statale, ecco la Torre di Carlo V, eretta nel 1547: sulla facciata le insegne araldiche dell’imperatore, l’aquila bicipite degli Asburgo.

Un consiglio per chi volesse proseguire nelle Marche: invece di pedalare sulla Statale, dopo il ponte che segna il confine fra le due regioni, prendere strada delle Macchie fino alla rotatoria Arrigo Boito che porta all’ingresso della riserva Sentina (si evita così di pedalare sulla sopraelevata dove peraltro è vietato l’ingresso alle bici).

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