Questa è la storia di come ricominciare a pedalare grazie a una ebike anche dopo una lunga pausa e nonostante uno stato di salute che rema contro. Questa è la mia storia.
Tre anni fa mi sono ammalata – di un brutto male, avrebbe detto mia nonna – e mi sono sottoposta a sei interventi chirurgici di cui cinque in emergenza. Ho frequentato la terapia intensiva, varie degenze e poi sono tornata a casa. Come potete immaginare, non ero proprio un fiore.
Dieci chili meno di quando sono entrata in ospedale, zero muscolatura, addominali scomparsi del tutto, capacità polmonare decisamente ridotta. I medici per farmi riprendere mi hanno dato dei compiti, tranquillizzati dalla mia ostinazione: non mi levo da qui.
Il primo compito: mangiare e riprendere peso (l’unica volta in vita mia in cui qualcuno mi ha detto di ingrassare. Non accadrà mai più, temo. E non so se esserne contenta o meno…). Secondo compito: camminare. Terzo compito: quando ti sei ripresa a sufficienza, un po’ di attività fisica.
Ricominciare a pedalare: lo smarrimento
Per un lungo periodo ho solo camminato. Prima piccole passeggiate, poi un po’ più lunghe, fino a raggiungere l’obiettivo dei 10 mila passi quotidiani richiesti dalla mia app sul telefono. I medici in realtà erano più magnanimi: venti minuti al giorno, ma tutti i giorni!
Poi è arrivato il momento di pensare all’attività fisica. Volevo tornare in piscina, ma non era possibile per diverse questioni chirurgiche, quindi ho dovuto rivolgere lo sguardo altrove. In alto. Alla mia bici impolverata appesa nel box. E allora un bel giorno, dopo varie titubanze, mi sono detta: proviamoci.
La prima uscita di 3,5 km mi ha quasi ammazzato. Mi faceva male tutto, tuttissimo. Persino i capelli. Voglia di risalire in sella? Nessuna.
Ho lasciato passare altro tempo, mesi, ma ci ho riprovato e ho raddoppiato la distanza. Ben 7 chilometri con l’obiettivo di andare a fare una colazione in un parco vicino a casa.
(Apro una parentesi per vostra informazione: mi pongo sempre obiettivi mangerecci quando esco in bici, sono pessima lo so.)
Ai 10 km nella stessa uscita non ci sono mai arrivata. Le gambe non giravano e la testa probabilmente si rifiutava di farmi trovare la motivazione per riprendere a pedalare. La bicicletta è tornata sul gancio.
Ricominciare a pedalare: l’innamoramento
Ma poi, questa primavera, è arrivata Lei.
Ci siamo incontrate alla Fiera del Cicloturismo. L’ho guardata con desiderio, ma di sottecchi, per tre giorni. Non ho osato avvicinarmi e provarla nell’area test, perché proprio come quando ci si innamora, mi è salita la timidezza. Ma evidentemente non sono stata discreta con i miei sguardi e a un certo punto mi è stato chiesto: la vuoi provare?
Lei è una ebike, la Ultimate C8+ HMB di Gazelle. Rosso fiammante, un colore sgargiante, vitale, come piace a me. Lei è stata la mia riconciliazione con la bici.
Me la sono portata a casa e mi sono detta, domani mattina io e te facciamo un giretto piccolo. Ci siamo fatte 10 km, una colazione nel verde e, tornata a casa, mi sono messa a lavorare. Non ero stanca, non ero affaticata, ero invece allegra e carica.
Talmente carica che nonostante io non faccia bike to work (nel senso che lavoro da casa, dove volete che vada?) mi sono presa l’abitudine di fare 10 chilometri ogni mattina, in modalità automatica.
E poi è arrivato il primo weekend e mi sono detta che avrei potuto spingermi un po’ più in là. Il primo sabato ho fatto quasi 30 chilometri passando dalla modalità tour a quella automatica. Poi ci sono state altre uscite, altri chilometri in più ogni volta.
Il mio battito cardiaco restava regolare, la respirazione pure. Niente affanni – che è vero che vado piano, ma con la Ultimate ho toccato velocità impensabili per me e soprattutto ho fatto le salite senza piangere.
Con la modalità turbo sembrava di volare, ero veloce e libera, e un po’ matta. Ma siccome ancora non mi fidavo delle mie risposte fisiche e dei miei riflessi, ho percorso la maggior parte delle mie tratte con il più rassicurante modo automatico.
A batteria quasi scarica mettevo l’eco per tornare a casa in tranquillità. Una carica in meno di tre ore e di nuovo ero pronta per uscire, sentire il vento in faccia e macinare chilometri.
Ho pedalato tanto, mi sono sentita di nuovo in forma. Le gambe giravano bene con quella piccola assistenza. La posizione all’olandese era perfetta per me, con la schiena quasi dritta che mi consentiva di stare a testa alta, orgogliosa e un po’ arrogante nel guardarmi in giro.
Che altro posso dirvi della mia Lei? Il peso mentre vai non lo senti (ma quando ti cade sul piede sì, per favore, non siate me nella vita), tutto sembra fattibile, ogni meta raggiungibile. Mi sono sentita infinitamente libera. E sana.
Poi Lei è tornata a casa sua e io ho adesso un po’ di nostalgia.
Perché la Ultimate C8+ HMB di Gazelle è un sì
I duri e puri della bici guardano spesso con orrore le ebike, ma lasciatemelo dire, sono una manna dal cielo per le persone che hanno o hanno avuto problemi fisici e di salute. Sono una possibilità per chi non ha mai osato pedalare a lungo. Sono un’opportunità per raggiungere mete che prima sembravano impossibili. Ultimate C8+ HMB di Gazelle mi ha dato quelle opportunità e quelle possibilità.
Ecco come mi sono innamorata e come ho ricominciato a pedalare.
E così finisce è la mia ode all’ebike. Un’ode alla libertà di pedalare.
Ah, Io non sono una ciclista dura e pura, perciò non vi descriverò tutte le funzioni del display – io guardavo solo i chilometri percorsi – o i dettagli del modello. Ma sono magnanima e vi metto la scheda tecnica.
Scheda tecnica ebike Gazelle Ultimate C8+ HMB
Il design è contemporaneo: i cavi passano all’interno della serie sterzo, mentre batteria e motore sono integrati nel telaio.
La batteria Bosch agli ioni di litio può essere da 500 Wh o 625 Wh. È fissata al telaio con un blocco e può essere rimossa con la chiave della bicicletta, in modo da poterla ricaricare ovunque. Il motore è sempre Bosch, inserito nella parte centrale. I freni sono a disco e idraulici. Il cambio è Nexus Shimano. La cinghia di trasmissione richiede una manutenzione minima.
Sospensione della forcella | Mono integrato |
Computer di bordo | Purion 200 |
Motore | Bosch Smart System Active Line Plus |
Peso | 25,6 kg senza batteria |
Descrizione del telaio | Telaio stabile in alluminio con angolo della serie sterzo di 70,5° e angolo del tubo sella di 71,5° per caratteristiche sportive. Batteria, motore e cavi armoniosamente integrati nel telaio. Finiture di alta qualità con attenzione ai dettagli. |
Dimensioni del telaio in cm | 46, 49, 53, 57, 61, 65 |
Velocità massima ebike in kmh | 25 |
Coppia massima del motore ebike (Nm) | 75 |
Ruote | Anteriore: 55, Gates | Posteriore: 24, Gates |
Batteria | Batteria 500 Wh | 13,4 Ah Batteria 625 Wh | 17,4 Ah |
Royal Dutch Gazelle produce le sue biciclette a Dieren, Gelderland, nei Paesi Bassi, da più di 130 anni. Visitate il sito per tutte le altre informazioni e il prezzo del modello Ultimate C8+ HMB e per vedere gli altri prodotti della casa olandese.
Chi ha detto che sei pessima nella pianificazione delle tue uscite? Io quando programmo una gita con la mia bici pieghevole (raramente più di 30-40 km, e sempre rigorosamente in piano se non in discesa) per prima cosa cerco la trattoria, con l’avvertenza che sia a circa due terzi del percorso, perchè sotto digestione le prestazioni calano…
Coraggio per i tuoi guai di salute, ce la puoi fare!
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Anch’io mi sto indirizzando all’acquisto di una e-bike (gravel) a seguito di acciacchi cardiaci. Benvengano le e-bike !!!