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Pista ciclabile della Val Pusteria

La Val Pusteria, nel cuore delle Alpi orientali, corre in direzione est-ovest. È divisa in due dalla Sella di Dobbiaco, a ovest della quale scorre il fiume Rienza (affluente dell’Isarco); a est invece scorre la Drava. Si tratta di un luogo molto importante per le comunicazioni fra Italia e Austria; non a caso anche Eurovelo 7 passa di qua.

pista ciclabile val pusteria

La zona è molto sviluppata dal punto di vista turistico, circondata com’è da ben tre parchi naturali, fra cui il più famoso è quello delle Tre Cime di Lavaredo. Anche i cicloturisti sono ben serviti, in quanto la valle è dotata di una pista ciclabile che la percorre interamente. Si tratta di un percorso lungo circa 75 chilometri, che va da Bressanone a San Candido, in costante leggera salita (pendenza media del 2,8%, con punte del 12%). Se la salita spaventa, basterà percorrere la pista ciclabile della Val Pusteria al contrario, partendo da San Candido invece che da Bressanone: entrambe le città sono dotate di stazione ferroviaria. Il percorso si svolge su pista ciclabile su sede separata o su strade locali a scarsissimo traffico; è quasi interamente asfaltato, con pochi tratti di sterrato.

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Altimetria

altimetria pista ciclabile val pusteria


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Descrizione del percorso

Bressanone non è tecnicamente nella val Pusteria, ma nella valle Isarco. Tuttavia è la città principale della zona e punto di partenza naturale per la pista ciclabile della Val Pusteria. Come al solito vi consigliamo di non iniziare subito a pedalare, ma di dedicare qualche ora all’esplorazione del luogo. E’ possibile ad esempio camminare lungo la Karlspromenade, un percorso pedonale costruito all’inizio del secolo scorso in onore dell’imperatore Carlo I d’Austria (1887-1922), che amava passeggiare da queste parti. Anche il centro di Bressanone merita di essere visitato con calma.

Bressanone
Uno scorcio di Bressanone

Si esce dalla città in direzione nord. Dopo meno di 2 km sarebbe già ora di fare una deviazione, per visitare l’Abbazia di Novacella, un complesso di edifici religiosi di straordinaria bellezza. Si attraversa l’Isarco su un ponte e si prosegue verso nord-ovest, inoltrandosi nella val d’Isarco. Quando sembra ormai di aver sbagliato strada, il percorso tocca il lago Fortezza e torna decisamente indietro: il passaggio nei pressi di Sciaves (12km) segna l’ingresso in Val Pusteria.

Agli appassionati di storia interesserà sapere che in questa zona, fra Sciaves e Rio di Pusteria, sorgono alcune fortificazioni della cosiddetta “Linea non mi fido”, un sistema di fortificazioni costruito dal regime fascista fra il 1939 e il 1943 per contrastare un’eventuale invasione tedesca – nonostante la stretta alleanza fra i due regimi.

Rio di Pusteria
Una postazione per mitragliatrice nei boschi attorno a Rio di Pusteria

Si tratta di costruzioni interessanti, che però stonano con la bellezza di questi luoghi: le Alpi ai lati, e la valle con il fiume Rienza in mezzo, punteggiata da numerosi graziosi paesini e frazioni. A Vandoies (23 km) fatevi indicare da qualcuno del posto la strada per arrivare alle cascate.

Nella valle non sono rare fortificazioni ben più antiche della linea del “non mi fido”: fra queste, il castello di Casteldarne (32 km), diviso in una parte più antica e fortificata, risalente al XII secolo, e in una più moderna, di epoca barocca, più attenta all’estetica e meno alla funzionalità difensiva.

castello Casteldarne
Il castello di Casteldarne

La successione di boschi, ruscelli e villaggi è interrotta per qualche chilometro dall’arrivo a Brunico (41 km), una cittadina di 15mila abitanti, centro culturale della val Pusteria. Il consiglio è di prendere le cose con calma e fare tappa qui per esplorare meglio i dintorni. A nord di Brunico inzia la val di Tures, che diventa poi valle Aurina: anche qui è stata costruita una pista ciclabile, che in circa 35 km di costante salita porta nel luogo più settentrionale d’Italia; la valle,  chiusa da tutti i lati da imponenti montagne, e non costituendo un asse di comunicazione attraverso le Alpi, è un luogo in gran parte incontaminato.

Tornando a Brunico, gli appassionati di ciclismo sportivo più temerari e allenati potranno cimentarsi con la salita del Plan de Corones, inserita nel percorso del Giro d’Italia per la prima volta solo nel 2006 (quando tra l’altro non si poté arrivare fino in cima causa maltempo) ma già in un certo senso una “classica”, data la sua difficoltà: le pendenze vanno dal 14 al 24%, e ogni tornante è dedicato ad un campione del ciclismo – il tornante più in alto è dedicato giustamente a Marco Pantani. Se vi piace la mountain bike, nel comprensorio di Plan de Corones ci sono moltissimi percorsi adatti.

Infine, c’è da visitare la stessa città di Brunico, incentrata attorno alla Statdgasse, nucleo originario della città. Segnaliamo in particolare il castello della città, che ospita una sede del museo della montagna voluto da Reinhold Messner.

castello di Brunico

Riprendiamo la pista ciclabile della Val Pusteria uscendo da Brunico. Il fiume Rienza alimenta poco più avanti un bel lago, quello di Valdaora (54 km).

Anche Dobbiaco (69 km) è un importante crocevia e centro turistico, sia d’inverno per lo sci che d’estate per il trekking e la mountain bike. Se siete appassionati di musica classica potete programmare il vostro viaggio nel mese di luglio, quando si tengono qui le Settimane Gustav Mahler: il compositore austriaco infatti scrisse proprio qui il suo famoso Das Lied von der Erde e altre composizioni. Nel territorio di Dobbiaco si trova lo spartiacque fra la Rienza a ovest, e la Drava a est; poco più avanti si trova San Candido da cui parte appunto la pista ciclabile della Drava.

Dobbiaco
La statua di Gustav Mahler a Dobbiaco

Per il ritorno a Bressanone potete prendere il treno; ancora meglio sarebbe tornare in bici, tanto più che il percorso è tutto in leggera discesa.

Collegamenti con altri itinerari

Il percorso della pista ciclabile della Val Pusteria è seguito anche da Eurovelo 7 e dalla Ciclopista del Sole, che collegano queste zone con il sud Italia e con l’Europa centrale.

La pista ciclabile delle Dolomiti collega Dobbiaco a Cortina d’Ampezzo e a Calalzo di Cadore.

La pista ciclabile della Drava è la naturale prosecuzione del percorso descritto qui, collegando San Candido a Lienz, in Austria.

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Commenti

  1. Avatar Alex ha detto:

    un paio di consigli:
    (1) alcuni km Brunico c’è una deviazione (a destra se andate verso S. Candido) per la valle di Braies, che si chiude nell’omonimo lago, assolutamente incantevole e incontaminato
    (2) altri laghi da vedere in zona (ma a mio avviso meno belli): Anterselva, Landro, Dobbiaco (cercateli sulle carte!)
    (3) la statale della Val Pusteria/Pustertal passa proprio in mezzo al piccolo paese di Villabassa/Niederdorf, che è forse quello meno stravolto dalla turistizzazione: ci vuole neanche mezz’ora a visitarlo, ma IMHO ne vale la pena – per dire, verso la Rienza ci troverete anche delle stalle abitate da grosse vacche allevate soprattutto per il latte.

    1. Paolo Volpato Paolo Volpato ha detto:

      ciao Alex, grazie per i consigli!

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