Itinerari

Eurovelo 7: il percorso del sole

Eurovelo 7 è uno dei percorsi più lunghi della rete ciclistica ideata dalla ECF, e anche uno dei più “dritti” nel seguire una direttrice nord-sud: in più di 7’400 chilometri si va da Capo Nord in Norvegia fino all’isola di Malta nel Mediterraneo, passando per Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia. La varietà di paesaggi che si incontrano lungo EV7 è molto ampia, e questo fa di EV7 uno dei percorsi più belli dal punto di vista naturalistico di tutta la rete Eurovelo.

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Un ausilio alla programmazione del viaggio viene da John, un cicloamatore che ha percorso EV7 nel 2009, e che ha creato una mappa dove ha segnato i posti in cui si è fermato alla fine di ogni giornata di pedalate; il percorso seguito da John si discosta da quello ufficiale di EV7 solo raramente. Questo ci ricorda come tutta la rete Eurovelo sia in realtà ancora oggi un work in progress, e ogni cicloturista che la percorre in tutto o in parte sia una sorta di pioniere che può attivamente contribuire a completarla, inviando informazioni, anche a questo sito, sul percorso scelto, sulla segnaletica, sul fondo stradale eccetera.

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Mappa

Altimetria

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Scarica la traccia GPS (.gpx e .kml)

ATTENZIONE: i percorsi Eurovelo sono ancora in gran parte solo sulla carta. Spesso non ci sono piste ciclabili separate, e neanche cartelli indicatori. Inoltre, la situazione sul terreno cambia continuamente: le amministrazioni locali possono decidere di far passare il percorso per una strada parallela a quella da noi segnata, magari perché lì decidono di realizzare una nuova pista ciclabile. La traccia gps è da considerarsi solo come un punto di riferimento generico per avere un’idea del percorso e delle distanze. Per pedalare lungo i percorsi Eurovelo è necessario un certo spirito di avventura, adattabilità ed esperienza.

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Norvegia: 500 km

EV7 coincide per i primi 225 chilometri con EV1, partendo esattamente da Capo Nord – se vi si arriva in estate, il sole qui non tramonta mai. Dopo pochi chilometri, è subito necessario scegliere se affrontare o meno alcuni tunnel. I due tunnel più lunghi, lo Skarsveg (3 km) e il Nordkapp (6,9) sono evitabili prendendo un traghetto dal villaggio di Honningsvag verso Havøysund, ricongiungendosi poi al percorso principale a Smørfjord (si veda la traccia fornita a parte per questa deviazione); per decidere se affrontare o no i tunnel, la cosa migliore da fare è dare loro un’occhiata su Google Street View o Youtube.


Apri la mappa in una nuova finestra

Superata questa difficoltà iniziale, si continua inoltrandosi nella Norvegia, abbandonando EV1 all’altezza del villaggio di Alta. La Norvegia è un paese decisamente poco popoloso; l’interno, in cui penetriamo pedalando verso sud, ha una densità abitativa ancora più bassa di quella delle coste, e i villaggi che si incontrano sono piccoli e rari. È necessario quindi programmare molto attentamente le tappe, se si sceglie di dormire in posti attrezzati; chi viaggia portandosi dietro tenda e sacco a pelo può essere naturalmente più flessibile.

Dal punto di vista altimetrico, molti tratti sono in pianura, con solo delle brevi e facili salite ogni tanto. Inutile dire che il paesaggio in cui si è immersi è spettacolare, fra foreste, fiumi e laghi: siamo dopo tutto nella famosa Lapponia. Dopo esattamente 400 chilometri dalla partenza si varca la frontiera della Finlandia, all’altezza del villaggio di Kivilompolo; si pedala descrivendo una specie di U in quella striscia di terra finlandese che si insinua fra Norvegia e Svezia. La situazione dal punto di vista paesaggistico non cambia, e dopo un altro centinaio di chilometri si entra in Svezia attraversando il fiume Muonio.

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Portale turistico norvegese

Svezia: 2175 km

Anche in questo caso, la natura ignora i confini artificiali posti dall’uomo, e il paesaggio in cui si pedala non cambia sostanzialmente. Si pedala verso sud fino a incontrare, all’altezza del villaggio di Vittangi (93 km), il fiume Torne, di cui si segue poi il percorso verso sud-est tornando verso il confine con la Finlandia, formato dal fiume stesso. Lungo il fiume i villaggi si fanno più frequenti di quanto visto finora, e anche le foreste cominciano a dare luogo a campi coltivati.

La Finlandia era parte della Svezia fino alla guerra russo-svedese del 1808-1809, e molti villaggi hanno un loro “gemello” dall’altra parte del confine. È così anche per Haparanda/Tornio, la prima città di medie dimensioni toccata da EV7 (355 km). È qui che il fiume Torne sfocia nel mar Baltico, e la città infatti ha sempre avuto una discreta importanza commerciale; da qui passa anche EV10, che compie l’intero periplo del mar Baltico. I due percorsi coincidono per circa 800 km, seguendo lungo strade tortuose la frastagliata costa della penisola scandinava. In questa zona i villaggi di pescatori si susseguono frequentemente, punteggiando i vari fiordi.

All’altezza di Sundsvaal (1145 km) EV7 e EV10 si dividono, e ci si inoltra di nuovo nell’interno della penisola scandinava. Se finora il tratto svedese di EV7 è stato sempre pianeggiante, è necessario ora attraversare diverse colline, e il percorso si fa più movimentato dal punto di vista altimetrico; le salite comunque sono sempre brevi e decisamente poco ripide. Questa zona della Svezia è più sviluppata economicamente, e non vi si sperimenta la solitudine che caratterizzava il tratto lappone. Sulle case di legno dominano i colori giallo e rosso. A parte il tratto in cui si costeggia il grande lago Vättern, che introduce un elemento di discontinuità nei lunghi chilometri caratterizzati da boschi e foreste, non vi è più molto da segnalare fino all’arrivo nei pressi di Göteborg, lungo la costa del mare del Nord (1960 km), da dove passano anche EV3 e EV12.
Lungo la costa il percorso torna a essere completamente pianeggiante, e in circa 120 chilometri si arriva a Helsingborg, da cui un veloce tratto in traghetto porta in Danimarca.

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Traghetto Göteborg – Frederikshavn
Portale turistico svedese

Danimarca: 300 km

Il percorso danese di EV7 scorre interamente nella parte isolana del paese scandinavo, ed è completamente pianeggiante.
Siamo in uno dei paesi europei con la maggiore concentrazione di bici, e le infrastrutture ciclistiche sono molto sviluppate, come ci si accorge fin dall’inizio pedalando lungo la costa del mar Baltico ad Elsinore (Helsingør), dove si trova il castello di Kronborg, in cui è ambientato l’Amleto di Shakespeare. Le piccole città costiere si susseguono quasi senza soluzione di continuità, separate solo da brevi tratti di campagna o foresta. Pedalare in questi posti è comunque sempre piacevole, proprio per la scarsità di traffico e la bellezza delle casette circondate da giardini molto curati.

Si arriva così alla periferia di Copenhagen (37 km), città dal cui centro la traccia fornita si tiene a distanza: è naturalmente consigliabile una breve deviazione, e magari anche una sosta di un giorno o due, per visitare la capitale danese, passeggiare per il quartiere di Christianshavn, e salutare la sirenetta nel porto.

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Si continua verso sud, incontrando poco dopo il percorso EV10: i due percorsi coincidono per il resto del tratto danese di EV7. Il paesaggio non cambia molto da quanto si è affrontato finora: si continua lungo la costa fra campi, foreste di faggi e solitarie ville. Alcuni ponti aiutano a passare da un’isola all’altra, tranne quando si deve usare il traghetto per passare dall’isola di Bogo a quella di Falster (235 km). Si continua verso sud arrivando infine a Gedser, da dove un altro traghetto porta in Germania.

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Portale turistico danese
Traghetto Gedser-Rostock

Germania: 660 km

I 660 km del percorso tedesco di EV7 scorrono interamente nel territorio di quella che era la Germania dell’Est (ufficialmente Repubblica Democratica Tedesca) dal 1949 al 1990, governata dal pugno di ferro di un regime comunista. Dal porto di Rostock, per il quale passano sia EV10 che EV13, si pedala verso sud lungo un percorso completamente pianeggiante. Siamo nel Land del Meclemburgo-Pomerania, in una regione coperta da una miriade di piccoli laghi. Si seguono strade di campagna dal disegno tortuoso, sia per evitare i laghi che per non percorrere strade trafficate. A Gustrow (63 km) si segnala il castello costruito nel tardo XVI secolo.

L’avvicinamento a Berlino scorre lungo un canale circondato da boschi, per cui quasi non ci si accorge di essere nella periferia della capitale tedesca; si possono ammirare qui anche i tipici Schrebergärten, un’istituzione tipicamente tedesca: si tratta di grandi aree divise in piccoli appezzamenti, che si possono prendere in affitto a poco prezzo; i tedeschi sfogano qui la loro passione per il giardinaggio, o vi coltivano frutti e ortaggi. Questa zona quasi rurale continua fino quasi al centro di Berlino (333 km). La traccia gps porta a vedere il monumento più famoso di Berlino, la Porta di Brandeburgo, ma vale sicuramente la pena di fermarsi più a lungo: se i resti del triste muro che divideva Berlino in due non sono poi così interessanti, al contrario il museo del muro, al Checkpoint Charlie, è una testimonianza imperdibile della lotta per la libertà condotta da molti cittadini tedeschi fino al novembre 1989.

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Per questa città passa anche EV2 e i due percorsi coincidono per circa 120 chilometri, fino a quando, all’altezza della cittadina di Wittenberg (458 km – è qui, sulla porta principale della Schlosskirche, che Lutero nel 1517 affisse le sue 95 tesi che portarono alla riforma protestante), EV7 devia verso sud-est, risalendo il percorso del fiume Elba, che rimarrà un compagno di viaggio a lungo.

Si arriva così a Dresda (612 km): la valle dell’Elba attorno a questo città, per un tratto di 20 km, è stata patrimonio dell’umanità secondo l’UNESCO dal 2004 al 2009 quando, per la costruzione di un ponte, l’agenzia dell’ONU le ha tolto questo status. Il percorso rimane comunque molto bello, e in alcuni tratti si fa fatica a pensare di star pedalando a poche centinaia di metri da una grande città.
Manca ormai poco al confine con la Repubblica Ceca, immerso in una bella foresta.
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Portale turistico tedesco

Repubblica Ceca: 380 km

Dopo la frontiera, le sponde dell’Elba si fanno rapidamente più elevate: siamo nella regione del Sudetenland, terre che fino alla prima metà del ventesimo secolo erano abitate da tedeschi, e per questo fra i primi obiettivi di espansione della Germania nazista. Il paesaggio è decisamente affascinante, con il fiume che continua il suo tortuoso percorso punteggiato da numerosi villaggi.

All’altezza di Litoměřice (56 km) la valle si apre improvvisamente in una grande pianura, e ci si inoltra in quello che era il cuore industriale dell’impero Austro-ungarico: la Boemia.
A Melnik (96 km) giunge il momento di abbandonare l’Elba per seguire il corso di un suo affluente, la Moldava, che si risale fino a Praga (150 km). Questa è una delle città più belle dell’Europa centrale, al centro di molti eventi storici; fermandosi almeno un giorno, si avrà la possibilità di visitarne le più famose attrazioni, come il castello, il Ponte Carlo, e la piazza principale nella città vecchia. Per Praga passa anche il percorso EV4.

Se finora il percorso ceco è stato interamente pianeggiante, è necessario ora cominciare a salire gradualmente di quota per prepararsi all’attraversamento delle Alpi: i 220 km che portano al confine austriaco sono decisamente movimentati dal punto di vista altimetrico, con una serie di salite (una decina le più significative, fra i 6 e i 12 km l’una) che richiedono un certo impegno (anche se raramente le pendenze superano il 5%). Dal punto di vista paesaggistico, si continuano ad attraversare zone coltivate intervallate da boschi e villaggi. Si rimane sempre nei pressi della Moldava, anche se non se ne segue fedelmente il corso.

Fra le varie cittadine che si attraversano, Tabor (264 km) è un importante snodo ferroviario. La sua storia è interessante: essa fu infatti rifondata nel 1420 sui resti di un castello medievale da un gruppo di hussiti fuggiti da Praga. Poco più avanti si incontra la città di České Budějovice (328 km), forse più nota ai cultori della birra con il suo nome tedesco, Budweis; anche questa era infatti una città a maggioranza tedesca fino al 1945. Da qui mancano ormai pochi chilometri alla frontiera con l’Austria.

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Portale turistico ceco

Austria: 562 km

Sarà di conforto sapere che le salite per il momento sono finite: i primi 340 chilometri del percorso austriaco sono quasi completamente pianeggianti. Si continua verso sud, quasi sempre lungo strade secondarie, fino ad incontrare il Danubio (60 km) nelle vicinanze di Linz. Se ne risale il corso verso ovest, in un tratto che coincide con EV6 lungo la pista ciclabile del Danubio, fino ad arrivare a Passau (165 km); in questo tratto si sconfina di poche centinaia di metri in Germania. A Passau si torna a pedalare verso sud, seguendo la pista ciclabile dei Tauri fino a Bischofshofen (345 km), dopo aver attraversato la bellissima Salisburgo.

A Bischofshofen è giunto il momento di fare finalmente i conti con l’attraversamento delle Alpi. Si pedala qui lungo il percorso della Ciclovia Alpe Adria (grazie a Claudio Pallaroni per averci segnalato un errore nella traccia GPS a questo punto, errore ora corretto). Nell’ultimo tratto austriaco di EV7 si pedala in Carinzia, risalendo il corso della Drava, uno degli affluenti del Danubio. Il percorso è generalmente pianeggiante, tranne gli ultimi 30 chilometri in leggera salita (1,4% di media). Si segue il corso del fiume fino al confine con l’Italia, molto vicino alla fonte della Drava.

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Portale turistico austriaco

Italia: 1970 km

Una volta attraversato il confine, EV7 segue la Val Pusteria per circa 70 chilometri fino a raggiungere Bressanone. Qui si incontra il percorso della Ciclopista del Sole, che porta fino al sud Italia, passando poi in Sicilia. La Ciclopista passa anche per Pozzallo, nella costa sud della Sicilia, da dove è possibile prendere un traghetto per Malta.

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Bicitalia: portale FIAB di riferimento per Eurovelo in Italia

Malta

L’isola di Malta è la meta finale di Eurovelo 7. Malta è un’importante meta turistica, anche se ha sofferto di una grande speculazione edilizia. Al momento non c’è un vero e proprio percorso ufficiale da fare in bici; nel girare l’isola, è importante non lasciarsi sfuggire i templi megalitici protetti dall’UNESCO.
Pedalare in (quello che rimane di) un ambiente Mediterraneo alla fine di EV7 è sicuramente un bel contrasto con il Capo Nord, da cui ci separano ormai più di 7400 chilometri di pedalate.

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Portale turistico di Malta

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Commenti

  1. Avatar Claudio 73 ha detto:

    Ciao, sei andato poi? Io ho intenzione di partire i primi di giugno 2015. Se ti può interessare possiamo sentirci.
    Claudio (mantova)
    [email protected]

  2. Paolo Volpato Paolo Volpato ha detto:

    Ciao Luca,
    i percorsi Eurovelo, soprattutto nell’Europa centrale e orientale, sono più un progetto che una realtà. A volte non esistono itinerari ben definiti, segnati con chiarezza sul posto. La traccia che abbiamo proposto è stata creata nell’aprile 2013 al meglio delle nostre possibilità, raccogliendo informazioni trovate sulla rete.
    Può darsi che in quell’altro sito abbiano scelto un altro percorso, può darsi che sia migliore di quello proposto da noi. Può darsi che abbiano informazioni più aggiornate. Come può darsi di no. Puoi analizzare bene i due percorsi e decidere quale ritieni sia migliore. Forse la cosa migliore è decidere sul momento, quando sarai sul posto, l’itinerario da prendere.
    Abbiamo in programma un periodico aggiornamento di questi articoli ma come puoi immaginare è un lavoro enorme. Se nel preparare il tuo viaggio, o nel compierlo, raccogli delle informazioni utili puoi segnalarcele e le aggiungeremo all’articolo.

  3. Avatar luca ha detto:

    ciao mi sono scaricato la traccia dell’articolo perchè vorrei partire per a capo nord in primavera ma ho visto che rispetto a questa traccia che ho trovato su questo sito http://cycling.waymarkedtrails.org/it/ il tratto della Repubblica Ceca fa percorsi diversi qual’è quello giusto ?

    ciao e grazie Luca

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