Eurovelo 1 è il primo dei 14 percorsi ciclistici che costituiscono la rete Eurovelo. Si tratta di un affascinante viaggio da Capo Nord, in Norvegia, all’estremità sud-occidentale dell’Europa, il Capo di San Vincente in Portogallo. In circa 8000 chilometri, si attraversano la Norvegia, la Scozia, l’Irlanda, il Galles, l’Inghilterra, la Francia, la Spagna e infine il Portogallo, rimanendo quasi sempre lungo la costa atlantica, e attraversando una grande varietà di climi, paesaggi, lingue e culture. Il percorso va necessariamente completato con l’ausilio di traghetti fra Norvegia, isole britanniche e Francia.
La traccia GPS del percorso, molto dettagliata, è stata creata a partire da quella fornita da biroto.eu.
ATTENZIONE: i percorsi Eurovelo sono ancora in gran parte solo sulla carta. Spesso non ci sono piste ciclabili separate, e neanche cartelli indicatori. Inoltre, la situazione sul terreno cambia continuamente: le amministrazioni locali possono decidere di far passare il percorso per una strada parallela a quella da noi segnata, magari perché lì decidono di realizzare una nuova pista ciclabile. La traccia gps è da considerarsi solo come un punto di riferimento generico per avere un’idea del percorso e delle distanze. Per pedalare lungo i percorsi Eurovelo è necessario un certo spirito di avventura, adattabilità ed esperienza.
Norvegia: 2400 km
Il percorso parte esattamente da Capo Nord – se vi si arriva in estate, il sole qui non tramonta mai. Dopo pochi chilometri, è subito necessario scegliere se affrontare o meno alcuni tunnel. I due tunnel più lunghi, lo Skarsveg (3 km) e il Nordkapp (6,9) sono evitabili prendendo un traghetto dal villaggio di Honningsvag verso Havøysund, ricongiungendosi poi al percorso principale a Smørfjord (si veda la traccia fornita a parte per questa deviazione); per decidere se affrontare o no i tunnel, la cosa migliore da fare è dare loro un’occhiata su Google Street View o Youtube.
Superata questa prima difficoltà, il percorso procede poi tranquillo in un panorama tipicamente nordico, fra boschi, laghi, montagne e fiordi. Il percorso è prevalentemente pianeggiante, e anche le rare salite non hanno mai pendenze impegnative.
Si raggiungono dopo poco le isole Lofoten, con i tipici villaggi di pescatori di balene, fatti di casette colorate. La maggioranza delle isole sono collegate fra loro con ponti, e solo occasionalmente si devono fare brevi tratti in traghetto. Una navigazione più lunga invece (4 ore) è necessaria quando si torna sulla terraferma, lasciando Moskenes (il luogo che ha ispirato Edgar Allan Poe per la scrittura del suo racconto Una discesa nel Maelström) per la cittadina di Bodo.
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Si prosegue zigzagando fra i fiordi norvegesi, con temperature fredde ma rese più miti dalla corrente del Golfo. Si raggiunge Trondheim, l’antica capitale norvegese famosa per le sue case di legno, causa fino a qualche decennio fa di numerosi incendi; andate a provare il curioso “ascensore per ciclisti”. Da Trondheim parte Eurovelo 3, la via dei Pellegrini, che si incrocerà di nuovo in Francia.
Continuando verso sud, si raggiunge infine Bergen, altra città il cui centro storico vale sicuramente la pena di visitare. Si avrà poi tutti il tempo necessario a riposarsi durante le 30 ore di traghetto necessarie per raggiungere Aberdeen, in Scozia.
Aberdeen è un po’ la Sanremo del Regno Unito, con la sua passione per i fiori. La si lascia verso nord, per tornare lungo la costa atlantica all’altezza del villaggio di Banff. Anche qui, è la natura a farla da padrona, solamente punteggiata da villaggi di pescatori. Dopo aver seguito la costa fino alla bellissima Inverness, considerata la capitale delle Highlands, si abbandona necessariamente la costa atlantica per inoltrarsi nelle brughiere scozzesi, in un paesaggio pieno di fascino, reso famoso dai quadri di William McTaggart, dalle poesie di Robert Burns e dai romanzi di Walter Scott.
Si raggiunge la costa orientale all’altezza di Glasgow, la città più popolosa della Scozia, con una rete di percorsi ciclabili in rapida espansione.
Continuando ancora verso sud per altri 150 km circa, si giunge infine alla cittadina di Cairnryan, da cui un traghetto porta in Irlanda del Nord in poco più di 3 ore.
La capitale dell’Irlanda del Nord, parte del Regno Unito, vede purtroppo ancora continui scontri fra cattolici e protestanti: è forse bene per questo motivo soggiornare nelle zone più turistiche, anche se più care, senza farsi attrarre dai prezzi più bassi di ostelli e B&B in periferia.
Poco dopo aver lasciato la capitale si costeggia l’enorme lago Neagh, dirigendosi poi verso Nordovest per lasciare l’Irlanda del Nord all’altezza del villaggio di Strabane, entrando così nella Repubblica d’Irlanda. Il paesaggio rimane decisamente affascinante, immerso com’è nelle dolci e verdi colline irlandesi.
Seguendo il profilo della costa irlandese, EV1 compie un ampio arco, attraversando alcune località pregne della difficile storia di questo paese. Fra queste, si segnala ad esempio la montagna di Croagh Patrick, ai cui piedi si trova il National Famine Memorial, testimonianza della terribile carestia che colpì l’Irlanda a metà del diciannovesimo secolo, in seguito alla quale circa un milione di persone morì, e altrettante dovettero emigrare.
In diverse occasioni EV1 tocca o passa vicino alle famose scogliere da cui è possibile ammirare le isole e l’oceano atlantico. Man mano che ci si inoltra verso ovest, l’influenza inglese diminuisce, e non è raro sentir parlare la lingua gaelica. Soprattutto nel sudovest, attorno alla zona del “Ring of Kerry“, si potranno visitare insediamenti risalenti all’età dei celti. Attraversata la città di Cork, si completa il giro arrivando all’estremità sud-orientale dell’isola, e dal porto di Rosslare un altro traghetto porta in un paio d’ore in Galles.
ATTENZIONE: i percorsi Eurovelo sono ancora in gran parte solo sulla carta. Spesso non ci sono piste ciclabili separate, e neanche cartelli indicatori. Inoltre, la situazione sul terreno cambia continuamente: le amministrazioni locali possono decidere di far passare il percorso per una strada parallela a quella da noi segnata, magari perché lì decidono di realizzare una nuova pista ciclabile. La traccia gps è da considerarsi solo come un punto di riferimento generico per avere un’idea del percorso e delle distanze. Per pedalare lungo i percorsi Eurovelo è necessario un certo spirito di avventura, adattabilità ed esperienza.
Galles: 310 km
Anche le montagne del Galles, nonostante fossero molto più vicine a Londra, non furono mai completamente dominate dai vari popoli che si stabilirono nelle isole britanniche dopo i Celti, a cominciare dai Romani, passando per gli Angli e i Sassoni, per i Vichinghi Danesi e per quelli Normanni. Anche in Galles quindi, soprattutto nei villaggi più isolati, una variante del gaelico si è conservata e prospera ancora.
Si sbarca nel paese di Fishguard, che indica chiaramente qual è la tradizionale attività economica di questi villaggi costieri. Anche qui si compie una specie di anello per seguire la costa atlantica. Passata la famosa località balneare di Swansea ci si dirige verso la capitale Cardiff, nella quale però il percorso EV1 non entra, rimanendone a nord (vale forse la pena una deviazione, di una trentina di km in tutto, per visitarne il centro storico). Un ponte sul fiume Severn porta a Bristol, in Inghilterra.
Per gli appassionati di musica, Bristol è prima di tutto il luogo di nascita del trip hop, o Bristol sound appunto, reso famoso nei primi anni novanta da Massive Attack e Portishead. EV1 è sicuramente già lungo di suo, ma è molto difficile, sapendo di essere a soli 16 km da Bath, non fare un’altra deviazione per visitarla.
Ad ogni modo, ci si inoltra verso sudovest nella campagna inglese, dirigendosi verso la Cornovaglia, altra regione in cui le radici celtiche sono ancora forti. Mentre finora, fin dalla Norvegia, il percorso si è mantenuto sostanzialmente piatto, si devono affrontare qui un paio di salite di una decina di km, anche se le pendenze mai ripide e l’allenamento fatto finora dovrebbero rendere questi sforzi facili da sopportare. L’ultimo tratto, da Tavistock a Plymouth, è stato completamente riattrezzato nel dicembre 2014, e presenta ora una nuova superficie asfaltata.
Dal Porto di Plymouth, quasi quattro secoli fa, partirono i Padri Pellegrini per recarsi in America. La Francia è decisamente più vicina, anche se sono comunque necessarie 8 ore di traghetto per raggiungere il porto di Roscoff.
Dopo aver ammirato dal traghetto le scogliere della costa, si sbarca sul continente in Bretagna, in una zona prevalentemente agricola. La prima grande città che si incontra è Nantes, nota anche come la Venezia dell’Ovest, trovandosi alla confluenza di numerosi fiumi che la attraversano. Da questa città parte il percorso Eurovelo 6, che prosegue a ovest fino a Vienna, per poi seguire il Danubio fino al Mar Nero. Eurovelo 1 invece piega verso ovest per tornare nuovamente lungo la costa atlantica.
Proseguendo verso sud, si ha modo di osservare come il paesaggio cambi gradualmente, facendosi sempre più simile a quelli più mediterranei a cui siamo abituati nel nostro paese. Si cominciano ad esempio a vedere i pini nel retroterra della costa.
Fino a Bayonne il percorso è sempre piatto. Da questa cittadina, si abbandona di nuovo la costa atlantica per attraversare i Pirenei all’altezza dei Paesi Baschi. Si affronta qui la salita più dura di tutto EV1: le pendenze non sono impegnative (massima 6,3%; media 3,1%), ma la lunghezza è di venti chilometri. A circa tre quarti della salita, si entra in territorio spagnolo.
La salita è lunga, ma la bellezza degli scenari di montagna e la soddisfazione di arrivare al paesino di Roncisvalle, sede della famosa battaglia del 778 raccontata mirabilmente da una famosa Chanson de geste, ripagano certamente degli sforzi. Roncisvalle è anche uno dei punti di partenza del Cammino di Santiago, e infatti si incrocia qui, per la seconda volta, il percorso Eurovelo 3; i due percorsi coincidono per qualche centinaio di chilometri.
Si passa a pochi chilometri da Pamplona, nella regione della Navarra, seguita dopo poco dalla Castiglia, con le sue pianure punteggiate da castelli e chiese di campagna.
All’altezza del villaggio di Sahagùn EV1 e EV3 tornano a separarsi, e si piega decisamente verso sud, tenendosi ben lontani dalla costa atlantica, nonostante il nome del percorso. Si pedala ormai in un contesto naturale che rappresenta quasi l’opposto di quello da cui si è partiti, in Norvegia, e queste immense pianure spagnole, immerse nel sole estivo, possono risultare ostiche se non si cura molto attentamente l’idratazione.
La città più interessante che si attraversa in questa regione è Salamanca, sede della più antica università spagnola.
Si entra così, sempre dirigendosi verso sud, nella regione dell’Estremadura, con il suo Parco Nazionale Monfragüe lungo il fiume Tago.
Questa lunga traversata della Spagna ha termine in Andalusia, e si raggiunge nuovamente l’Oceano Atlantico in corrispondenza del confine con il Portogallo.
Si pedala lungo la costa, in una zona in cui il turismo balneare è molto sviluppato. A poco meno di metà del percorso portoghese si fa tappa nella città medievale di Faro. Si continua sempre lungo la costa, fino ad arrivare alla cittadina di Sagres e poi al Capo di San Vincente, noto, come tante altre simili propaggini sul mare, come “la fine della terra”…e la fine anche di questi 8000 km lungo il percorso Eurovelo 1.
Buonasera, quale potrebbe essere una stima del tempo di percorrenza per un cicloturista mediamente allenato?
Grazie in anticipo.