Adagiata ai piedi delle Alpi Cozie e al culmine della Val Germanasca troviamo Prali. Meta capace di proporre tutti gli elementi essenziali della montagna, ossia la bellezza ambientale, la cultura locale, l’enogastronomia e ultima ma non ultima la passione e l’amore del territorio da parte di chi la montagna la vive e ci investe lavoro e risorse.
Prali è un luogo ideale per una vacanza in bicicletta, per un week end o per una semplice giornata da passare tra i prati e la sottile aria alpina. Adatta a chi vuole un’esperienza anticonformista e differente rispetto ai canoni dei flussi turistici convenzionali, che conducono in luoghi spesso troppo antropizzati dove si ripropongono consuetudini cittadine in luoghi che invece dovrebbero rimanere il più possibile autentici.
La sua storia è strettamente legata alle vicende Valdesi e al passato minerario. Il paesaggio evoca il percorso che ha condotto il popolo Valdese dai secoli bui delle persecuzioni religiose all’attuale libertà di culto. Esiste al riguardo un’ampia documentazione nel Museo Storico, ubicato all’interno del vecchio tempio valdese.
Prali è indicata per tutti gli appassionati di sport invernali, grazie anche alla presenza di piste da sci e di cinque impianti di risalita. Gli impianti anche d’estate sanno divertire chi vuole farsi portare in cima insieme alla propria bici per poi scendere lungo sentieri di puro godimento. Insomma chi ama la montagna sa che è viva tutto l’anno ed ogni stagione ha la sua peculiarità da assaporare.
A Prali in bicicletta si possono esplorare le miniere
Avete mai pedalato nel ventre di una montagna? All’interno delle gallerie di talco potete provare un percorso unico nel suo genere che vi regalerà un’esperienza davvero particolare, ossia pedalare nelle lunghe e strette gallerie alla sola luce delle torce. Una breve ma intensa pedalata che ha saputo divertire il ciclista curioso che c’è in me ed ha reso la visita molto suggestiva.
Quella che per me è stata un’esperienza divertente è stata per lunghi anni la vita ed il lavoro di migliaia di persone che di alternative alla miniera ne avevano poche. Quella miniera buia, fredda e umida, quella miniera che ti lascia i segni sulle mani e nei polmoni ma che allo stesso tempo ti permetteva di sopravvivere e di sfamare i figli. Una contraddizione tipica di quei tempi difficili che videro l’attività mineraria un’attività preziosa per migliaia di famiglie.
La storia mineraria di Prali
Nelle valli del pinerolese l’estrazione di minerali (grafite, rame e talco) iniziò alla fine del ‘700. In questa zona in particolare il talco ha rappresentato per molti anni la sola possibilità di lavoro in alternativa all’emigrazione. Gli abitanti della zona hanno lavorato per decenni nella difficile condizione che le miniere imponevano e se fino alla metà dell’Ottocento i prelievi di talco erano modesti, con il tempo ed i numerosi impieghi nei settori più svariati hanno fatto impennare le estrazioni arrivando ad avere fino a 350 minatori impiegati nelle gallerie, rendendo così la miniera di Prali la più grande d’Europa.
Ancora oggi 30000 tonnellate di talco all’anno vengono estratte dalla miniera Rodoretto, dove sono impiegati circa un decimo dei minatori rispetto al passato e dove i metodi di lavoro decisamente più moderni.
Oggi è importante poter raccontare quel periodo storico e tutti i sacrifici fatti da chi ci ha lavorato per lo sviluppo del territorio, nasce così l’idea di Scopriminiera, ossia varie iniziative volte a narrare la storia della miniera attraverso una visita guidata che mostri e celebri il ‘Bianco delle Alpi’, così veniva chiamato il talco, peraltro tra i migliori al mondo per la sua purezza priva di scorie metalliche.
L’esperienza dello Scopriminiera e l’affinamento dei vini
Questa storica miniera però non si presta solo a visite guidate in bici o a piedi. Infatti, nel suo cuore, a 1 km di profondità si affinano i vini spumante metodo classico bianchi o rosati dell’azienda vinicola l’Autin, di Barge. Dopo una prima fermentazione in acciaio e l’imbottigliamento il vino viene portato all’interno della miniera, in quelle gallerie dove la temperatura è costante a 10 gradi e l’umidità al 90% .
Qui le bottiglie trascorrono il periodo di affinamento sui lieviti, e riposano almeno 36 mesi nel cuore della montagna nel più completo silenzio e buio. Sono diversi anni che questa collaborazione prosegue, consolidando un progetto decisamente particolare. Ad oggi sono state ricavate due cantine sotterranee lungo le miniere Paola e Gianna, che ospitano ogni anno oltre 12 mila pregiate bottiglie.
Alla fine di un lungo processo di lavorazione, queste bottiglie saranno finalmente Eli Brut ed Eli Rosé, “I vini che nascono dalla pietra e riposano nel talco”. Il valore aggiunto di questa collaborazione è rappresentato dalla possibilità di partecipare a visite esperienziali realizzate sempre in stretta sinergia con esperti viticoltori ed enologi, in cui si abbinano il tour guidato delle miniere, alla visita alle cantine sotterranee per concludersi con una fantastica degustazione in loco delle “bollicine della miniera”.
La birra della miniera
Non di solo vino vivono queste valli. Un’altra gustosa specialità arricchisce il panorama dei prodotti locali, la birra Drolle, strettamente legata al territorio a cui appartiene e che fa parte di un progetto che prende forma e si sviluppa tra la Val Germanasca e la Val Pellice.
Il birrificio Drolle attualmente produce 4 birre, di cui una, la “Malparâ” (Imperial Stout) viene lasciata maturare per 6 mesi in quell’area che un tempo veniva utilizzata come spogliatoio dai minatori nella miniera Gianna. Questo preciso punto è sorprendentemente asciutto e la temperatura stabile a 12 gradi, sia d’estate che in inverno.
Alcuni luppoli infatti sono coltivati direttamente dal birraio e ad oggi sono circa 200 piante per tre differenti varietà. Nelle ricette trovano spazio, oltre a questi luppoli autoctoni, il ginepro, la genziana e altri prodotti del territorio che vanno ad arricchire la gamma di birre disponibili.
Downhill, freeride e Graziella day
Per i bikers più esigenti e spericolati è possibile usufruire della Prali Bike Arena, teatro di importanti competizioni e apprezzata dagli amanti del Downhill per le sue difficili discese.
Le due seggiovie di Pian dell’Alpet e Bric Rond, permettono di guadagnare oltre 1000 metri di dislivello su cui si trovano 6 percorsi adatti a tutte le capacità. Due percorsi medio-facili, tre difficili e una pista da downhill per biker esperti.
L’anima di Prali è molto versatile, infatti è anche la località di Alpi Bike Resort con i percorsi freeride più sensazionali, ad esempio la discesa dalla Conca dei 13 Laghi che non lascia di certo delusi.
Per addentrarvi alla scoperta dei molti percorsi sterrati possibili nella zona di Prali, potrete noleggiare le e-bike e affidarvi a guide cicloturistiche che sapranno farvi conoscere tutte le peculiarità del territorio. È possibile anche prenotare lezioni di Downhill e enduro con istruttori professionisti.
Il Graziella day
Oltre a queste discipline dedicate ai ciclisti più esperti c’è anche una manifestazione goliardica e molto divertente aperta a tutti, il Graziella Day. Sì, esatto la mitica bici pieghevole da città diventa per un giorno il centro dell’evento a lei dedicato.
L’obiettivo è quello di percorrere le suggestive borgate del luogo, in sella all’iconica bici progettata nel 1964 dall’artista e designer Rinaldo Donzelli. Una ricca giornata tutta da godersi con spensieratezza tra i sentieri e le strade del territorio pralino, l’evento si terrà la prima o la seconda settimana di settembre.
Ospitalità e servizi
Alessandra, Chiara e Nicoletta, tre donne determinate e amanti della montagna, hanno ridato vita allo storico albergo di Prali, il centralissimo Hotel Salei, un albergo montano rivisto in chiave moderna. Tutte e tre sono convinte della vocazione turistica di questo territorio in quanto luogo a misura d’uomo, perfetto per chi ama la vita all’aria aperta ed i servizi legati alle esperienze outdoor.
L’hotel dispone di 14 camere con bagno privato e ben 39 posti letto. È un bike hotel di ultima generazione pensato anche per i ciclisti più esigenti, con bike room videosorvegliata, postazione lavaggio bici e una officina per le piccole riparazioni. Il Salei offre servizi pensati per le esigenze del turista moderno e parliamo di sala massaggi, dog-sitting, tour in MTB con accompagnatori cicloturistici, uscite con guide alpine, escursioni con guide GAE, servizio di N.C.C. per trasporto bici e per organizzare tour alla scoperta della Val Germanasca e delle limitrofe Val Chisone e Val Pellice. Tutto ciò che serve per una vacanza divertente e spensierata.
È sempre confortante vedere a quali risultati si arriva con l’amore e la passione per un territorio. Il Salei è un ideale punto di partenza per esplorare il territorio pralino secondo i propri gusti e poterlo fare affidandosi a persone innamorate della montagna e specializzate nell’accoglienza.
Il Bardour
A proposito di buona accoglienza merita una menzione particolare il poliedrico Bardour, inaugurato il 6 dicembre 2014. Il Bardour è un bar, un ristorante, ma anche un posto dove noleggiare attrezzatura invernale, biciclette da DH e e-bike. Il tutto in un locale con una splendida terrazza dalla quale si gode un panorama di quelli che solo la montagna sa regalare.
La cucina è semplice ma raffinata e sa offrire prodotti a chilometro zero. Ad esempio gli gnocchi di patate di montagna, pasta fatta in casa, taglieri con affettati e formaggi, tagliate e arrosti la cui carne proviene esclusivamente dalle Aziende Agricole di Prali e poi polenta concia e salsiccia, battuta al coltello, vitello tonnato…insomma il luogo giusto per rigenerarsi in un’atmosfera tipica da baita montana.
La comunità di Prali
La rinnovata vitalità di Prali è un bell’esempio di come una comunità possa fare rete per raggiungere obiettivi comuni. Da questo piccolo paese è possibile trarre insegnamento o ispirazione per tutti quei borghi che non vogliono morire o soccombere allo spopolamento dei luoghi di montagna. Diversificare e dare alternativa allo sci invernale ha l’obiettivo di ‘aprire’ la montagna tutto l’anno per somministrare nuova linfa vitale a questo bel territorio ed alle sue genti.
Una delibera approvata dall’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca permetterà di risistemare le mulattiere militari del ‘900 ed i vecchi sentieri, ridando loro una nuova vita e una nuova funzione come percorsi per escursioni ciclistiche e passeggiate, collegando le alte valli con i percorsi a bassa quota.
È interessante leggere la delibera: “Nel dettaglio, con l’obiettivo principale di collegare i comuni dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca con quelli dell’Unione Montana del Pinerolese si è inizialmente provveduto al ripristino dei sentieri posti in alta valle Germanasca tra Prali e Perrero ed alla manutenzione ordinaria di un attraversamento esistente nel Comune di Prali sul Torrente Germanasca. Per quanto concerne la sistemazione dei tratti di sentiero esistenti, si sottolinea che quest’ultimi presentano ancora ben conservate le caratteristiche dell’originale mulattiera militare del ‘900. Pertanto, in relazione al recupero storico paesaggistico e funzionale delle stesse, si prevede di procedere attraverso la sistemazione dei tratti di muratura crollati, il ripristino del fondo e dei deviatori laterali delle acque piovane. Tutti gli interventi in muratura verranno realizzati a secco utilizzando i materiali reperibili in loco”.
Si tratta di interventi non invasivi, che vanno nella direzione di valorizzare un turismo “slow” attento al territorio e alle sue comunità “allacciando” le valli più alte ai percorsi di bassa quota. Al momento ci sono i 15 anelli presenti nel sito www.upslowtour.it che di fatto stanno rendendo questo pezzo della provincia di Torino un polo di riferimento per un cicloturismo a livello nazionale.
Come arrivare a Prali
Raggiungere Prali in bicicletta da Pinerolo: dal centro di Pinerolo si risale la Val Chisone fino a Perosa Argentina, dove si svolta per Prali e Pomaretto. Qui seguire le indicazioni per Perrero e quindi Prali (37km circa)
In auto: tramite la Sp139 (37km circa)
Da Torino: da Torino tramite l’autostrada A55 o la provinciale SP138 (90km circa)
[Contenuto realizzato in collaborazione con UpSlowTour]
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