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Ritorno al Colle di Sommeiller: elogio all’eMtb

Ritorno al Colle di Sommeiller: elogio all’eMtb
TAGS: ebike salite

Una scalata in eMtb sul Colle del Sommeiller. Di Graziano Majavacchi

A distanza di sette anni, eccomi qui di nuovo, per la seconda volta, davanti a queste imponenti cattedrali di roccia, cascate d’acqua e pietraie infinite. Il paesaggio lunare nasconde la vetta del Colle di Sommeiller, a 3003 metri di quota, al confine con la Francia, sopra Bardonecchia. Anche se oggi il sole brilla, la vista è da brividi.

Rispetto alla prima volta, il calo fisico inevitabile mi ha portato a scegliere una ebike al posto della mountain bike classica, noleggiata sul posto. Mai scelta fu più azzeccata!

Il motore – utilizzato con bilanciamento e misura – alleggerisce molto la fatica, specialmente nei ripidi tornanti sconnessi che permettono di prendere quota.

Diario Colle del Sommeilier in eMTB, crediti Graziano Majavacchi
Colle del Sommeiller in eMTB, crediti Graziano Majavacchi

Il paesaggio: uno spettacolo da vivere

Il panorama tra queste vallate è grandioso e la pedalata assistita consente di godere appieno della natura che ci circonda, risparmiando un po’ di fiato.

Dettagli, scorci e particolari che, con l’uso delle sole gambe, andrebbero probabilmente perduti, inghiottiti dalla fatica necessaria per salire su questi scoscesi sentieri: 27 chilometri con una pendenza media del 7%, quasi interamente sterrati e sassosi, di cui 12 sopra i 2000 metri di altitudine.

La ebike: fatica sì, ma con intelligenza

Contrariamente a quanto molti pensano, però, non è una passeggiata di salute da prendere alla leggera. La eMtb si ferma se non si pedala costantemente, e dosare l’aiuto che il motore fornisce alla pedalata è essenziale. Se la batteria si scarica, sono guai, e pure grossi!

Insomma, pedalare assistiti su salite impegnative – “with a little help from my friend“, come cantava il grande Joe Cocker molti anni fa – è un esercizio che richiede sia gambe che un po’ di testa.

Diario Colle del Sommeilier in eMTB, crediti Graziano Majavacchi
Colle del Sommeiller in eMTB, crediti Graziano Majavacchi

Una rivoluzione su due ruote

La bici a pedalata assistita è un mezzo che ha cambiato per sempre il modo di approcciarsi al ciclismo. Secondo me, porterà sempre più persone, di ogni età, a scoprire la bellezza della bicicletta. Oltre che per il turismo e le vacanze, si userà sempre di più anche per gli spostamenti quotidiani, legati al lavoro o alle incombenze familiari, alleggerendo così il traffico veicolare.

Grazie alla ebike, anche chi, come me, è un cicloturista lento, può tornare a percorrere strade e visitare luoghi che, causa età, allenamento o calo di forza e voglia di soffrire, sarebbero ormai “off limits”.

Il massimo divertimento, un filo di sudore, con il brivido sottile di calcolare la durata della batteria per evitare di restare a secco, e la giusta dose di fatica: ditemi voi cosa si può volere di più da un giro in ebike, a quote dove osano le aquile e… le marmotte!

[Graziano Majavacchi]

Leggi anche: Ebike: quanta fatica si fa rispetto a una bici tradizionale?

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