La guida completa alla Trans Dinarica, l’epica traversata dei Balcani in bicicletta.
Nell’immaginario racconto di un itinerario che attraversa 8 Paesi europei, dalla Slovenia all’Albania, per complessivi 5.500 km con 94.000 metri di dislivello totale, per 95 tappe e una percentuale del 20% di strade sterrate, il nostro pensiero corre subito a qualche barbuto ciclista solitario. Un ciclista con la bicicletta carica come un animale da soma, preparato ad affrontare le salite più dure, impegnato a valicare rigide frontiere, affrontando ora la fredda bura degli altopiani ora l’umido vento di jugo dal mare, in sfida con se stesso alle prese con una spedizione dal sapore leggendario.
L’idea della Trans Dinarica Cycle Route
In realtà, nella testa di Jan Klavora e in quella dei colleghi del team sloveno di GoodTrail, che da qualche anno lavorano al progetto della Trans Dinarica Cycle Route, c’era l’idea di creare una connessione. Ovvero connettere centinaia di piccoli villaggi, paesi, città, parchi nazionali, riserve naturali, siti Unesco e comunità dei Balcani occidentali, per restituire un percorso di avventura in sella alla propria bicicletta senza necessariamente pensare a un modello di viaggiatore unico.
L’esplorazione e la costruzione dell’itinerario
Il fiuto di “outdoor destination manager” ha condotto Jan ad esplorare e tracciare un itinerario invitante. I viaggiatori sono infatti chiamati alle porte di un mondo ancora vergine dal punto di vista cicloturistico, che svela luoghi remoti e spesso trascurati. Nell’esplorazione Jan si è però assicurato che ci fossero infrastrutture sufficienti per supportare questo percorso.
Supporto internazionale e impatto locale
Un piano ambizioso, supportato dal progetto Edge (Economic Development, Governance and Enterprise Growth) dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid), che è stato messo a terra quest’anno e inserito da Lonely Planet nella lista delle migliori destinazioni turistiche in cui viaggiare nel 2024.
Un progetto che, una volta a regime, si propone di attivare dei processi positivi su territori spesso ai margini delle rotte turistiche o in zone economicamente depresse. Un piccolo ma potente motore economico a supporto dei residenti di questi luoghi a rischio spopolamento, soprattutto nelle aree interne. Luoghi carichi di storie e di patrimoni culturali spesso lacerati dai conflitti dell’ultimo secolo.
Trans Dinarica: l’itinerario in bici
Partenza dall’Alto Soča: dall’Italia verso la Slovenia
Una volta scelta la nostra bicicletta (bene una Mtb o una gravel), e attrezzato il bagaglio, si parte dalla Slovenia, montando in sella nei pressi di Tolmino, ai piedi delle Alpi Giulie nell’alto bacino del fiume Soča (Isonzo), non lontani dal confine con l’Italia. Si scende quindi verso sud, seguendo il corso del fiume, pedalando tra i vigneti della Goriška Brda.
Attraversamento della Croazia e il Parco del Velebit
Superato il tratto del Carso tra Komen e Sežana e le grotte di Škocjan (un incredibile Canyon fluviale), si arriva in Croazia superando la frontiera alle spalle della città di Rijeka (Fiume), la porta d’accesso alle isole del Quarnero, e si continua pedalando in equilibrio tra il litorale con le cittadine di Crikvenica e Senj (luogo di riparo dei pirati Uscocchi) e il costone a picco sul mare Adriatico attraverso le alture del Parco del Velebit.
Si rimane all’interno, attraversando le gole del Parco Naturale di Paklenica alle spalle della città costiera di Zara nella Dalmazia centrale per raggiungere la città di Knin. Altra tappa per pedalare ancora in un parco naturale, quello del Dinara, una zona caratterizzata da carsismo e ricca di diversità biologica, e quindi trovare la città di Sinj, famosa per l’antica Alka (una giostra a cavallo che ricorda la vittoria sugli Ottomani del 1715).
Da qui si può raggiungere la città di Split (Spalato) sulla costa per una sosta ai piedi del Palazzo di Diocleziano del 305 d.C. – o proseguire verso est, in direzione del confine bosniaco.
Bosnia ed Erzegovina: verso Mostar e Sarajevo
Fatto ingresso in Bosnia Erzegovina, la strada porta a Mostar e alla meraviglia dell’architettura ottomana dello Stari Most (il Ponte Vecchio). All’altezza del monte Bjelašnica l’itinerario si biforca, iniziando un anello che si chiuderà nuovamente qui.
Se si procede verso nord, si raggiunge la capitale Sarajevo (città che vive nell’equilibrio di palazzi dalle architetture turco-ottomane e asburgiche), immersa tra le montagne della valle del fiume Miljacka.
Spostamento in Serbia e Kosovo
Dalla Bosnia orientale ci si sposta verso la Serbia, dove le fitte foreste del Parco Nazionale di Tara ci accolgono con un abbraccio verde. Una sosta a Novi Pazar, con i suoi minareti, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e il vicino monastero di Sopoćani (nella lista dei patrimoni Unesco).
Si prosegue quindi verso il Kosovo (regione solo amministrativa per Belgrado, che non riconosce l’indipendenza di Pristina), un territorio conteso ma ricco di fascino, attraversando il Parco Nazionale di Valbona, un gioiello nascosto tra le montagne albanesi. A Prizren, ci si può perdere tra i vicoli del centro storico, ammirando l’architettura ottomana e bizantina.
Il fascino della Macedonia
In Macedonia, l’avventura si fa ancora più intensa. Si attraversano paesaggi montani che lasciano senza fiato (magari vagando alla ricerca delle elusive linci balcaniche nel Parco Nazionale di Mavrovo).
Qui si raggiunge il punto più meridionale della Trans Dinarica e dai monti del Parco Nazionale di Galicica, l’itinerario porta a raggiungere il lago di Ohrid (uno dei laghi più antichi e profondi in Europa), un gioiello incastonato tra le montagne, dove l’acqua cristallina invita a un tuffo rigenerante.
Scoperta dell’Albania e del Montenegro
In Albania, l’emozione continua. Esplorato il lago di Scutari circondato da montagne carsiche e zone costiere dalla straordinaria varietà di flora e fauna (un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura), il percorso tortuoso conduce al confine con il Montenegro. Qui, si segue il canyon del fiume Tara, la gola più profonda d’Europa, per immaginarsi dei veri esploratori. Le foreste del massiccio del Durmitor offrono un’esperienza indimenticabile, tra sentieri nascosti ed estesi panorami.
Ritorno in Bosnia e conclusione del viaggio a Mostar
Tornando in Bosnia, nella regione sud-orientale si può visitare il Parco Nazionale di Sutjeska con il suo imponente Spomenik, un monumento che ricorda la lotta di resistenza partigiana). Infine, si raggiunge nuovamente Mostar con la sua atmosfera multiculturale.
L’intero itinerario restituisce quindi un’esperienza unica agli amanti della natura e della cultura. Ogni tappa sarà un’emozione nuova, un’opportunità per scoprire tradizioni secolari e paesaggi che tolgono il fiato. Un’avventura indimenticabile, tra montagne maestose, laghi cristallini e città dense di storia e di storie.
Le informazioni pratiche: come prepararsi alla Trans Dinarica
Per affrontare questo lungo viaggio, che sia per una sola o per poche tappe oppure per l’intero itinerario, c’è la possibilità di attingere informazioni dal sito ufficiale del percorso: www.transdinarica.com. Qui troviamo una mappa dell’intero itinerario, dove è possibile scaricare il dettaglio per ciascuna tappa (con cartina d’insieme, distanza e profilo altimetrico).
Oppure, se abbiamo intenzioni serie, il ‘Navigation Pack‘ – dove poter scaricare (dietro registrazione e pagamento) le tracce di uno solo Paese – il solo tratto sloveno per esempio costa 26 euro – oppure l’intero tracciato a 176 euro.
Le tracce riportano, oltre al percorso GPX, molte informazioni utili sui numerosi punti di interesse con link esterni. Troviamo infatti avvisi su importanti caratteristiche del percorso, sistemazioni e campeggi, ristoranti, bar, aree di sosta, punti acqua, minimarket e negozi, officine per biciclette, collegamenti e logistica (traghetti, treni, autobus), siti di interesse naturale e culturale e punti panoramici.
Accessibilità e supporto alle comunità locali
Qualcuno potrà storcere il naso di fronte alla richiesta di pagamento per il pacchetto di navigazione. La risposta dello staff di Good Trail però è piuttosto semplice: creare questo percorso è costato tempo e impegno e il contributo raccolto serve a mantenere la traccia aggiornata ogni anno con nuove informazioni e revisioni man mano che cambiano strade e sentieri. Oltre al fatto comunque che, parte delle risorse raccolte potranno supportare attivamente la promozione delle comunità locali nelle varie regioni.
Flessibilità e adattabilità per ogni ciclista
Dobbiamo riconoscere che la flessibilità è una delle caratteristiche distintive di questo itinerario. I viaggiatori in sella potranno scegliere di percorre un tratto ad anello (ci sono dei suggerimenti sul sito), di personalizzare il percorso in base alle proprie esigenze e capacità, o di suddividerlo in più tappe a piacimento. Questo rende la Trans Dinarica un’esperienza unica e adattabile a (quasi) ogni tipo di ciclista.
In conclusione, l’intero percorso sicuramente non è alla portata di tutti, considerando lunghezza e dislivelli impegnativi, così come il dover viaggiare in autonomia in regioni poco servite e in certi casi anche scarsamente abitate, può rappresentare un freno al mettere in cantiere un esperienza di questo tipo. Va detto però che si può pensare al solo “assaggio” di alcuni tratti o di una parte dell’itinerario. Un avventura di qualche giorno o di una settimana assaporando culture, religioni, tradizioni e perché no – anche dei piatti speciali dai vivaci sapori balcanici per viaggiatori un po’ speciali.
Buongiorno a tutti, chi vi scrive è un appassionato ciclista che adopera la sua 2 ruote ogni volta che può.
Detto ciò è anni che desidererei fare il viaggio della vita in bici, ovvero partire dal Garda e arrivare alla città nativa di mia moglie ossia Varna in Bulgaria, avete dei consigli utili da darmi per l’itinerario❓️
grazie anticipatamente qualsiasi sia la risposta.