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Sanremo: che cosa succederà alla ciclabile dei fiori?

Sanremo: che cosa succederà alla ciclabile dei fiori?

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Manca meno di un mese al Festival di Sanremo, evento che monopolizzerà l’attenzione del pubblico televisivo italiano dal 7 all’11 febbraio, ma a fare notizia oggi è la situazione di crisi in cui versa la pista ciclabile della riviera dei fiori che attraversa il famoso comune ligure. Il 27 dicembre scorso Area 24 – la società che ha in gestione la pista ciclopedonale del ponente ligure – ha presentato un concordato preventivo presso il Tribunale di Imperia: non si tratta di un’istanza di fallimento, ma di un atto formale per ristrutturare un debito che – stando alle cronache cittadine – ammonterebbe a diversi milioni di euro. Insomma: una mossa per evitare il tracollo finanziario di quello che negli ultimi anni è diventato un fiore all’occhiello del cicloturismo della zona.

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Ma come si è arrivati fino a questo punto? Perché una struttura del genere, che attira turisti da tutto il mondo, versa in queste condizioni? La pista ciclopedonale di 24 chilometri che unisce San Lorenzo al Mare con Ospedaletti è gestita da Area 24, società partecipata al 43% ciascuno da Comune di Sanremo e Regione Liguria (tramite la Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico) e per il restante 14% da Banca Carige: il Tribunale di Imperia fisserà, con un decreto, il termine per la proposta del piano di risanamento e Area 24 dovrà attivarsi per cercare di superare le difficoltà presenti.

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Il percorso ciclopedonale a picco sul mare, considerato come uno dei più panoramici d’Italia, è diventato negli anni una vetrina internazionale per il turismo in Regione Liguria e nel 2015 ha ospitato anche la prima tappa del Giro d’Italia. Stando a quanto ha dichiarato il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri al sito d’informazione locale puntosanremo la situazione è stata già presa in carico per cercare di trovare una soluzione: “Stiamo lavorando insieme ai componenti del Cda e i consulenti legali. Il problema è quello che tutti conosciamo: c’è un debito storico e c’è una cronica discrepanza tra le entrate e le uscite, con alti costi di manutenzione a fronte di un uso gratuito di una struttura ad alto richiamo turistico. In questo contesto tutti i Comuni devono intervenire facendo la propria parte. Noi già da tempo sosteniamo Area 24 nella gestione della manutenzione, anche se ciò non è previsto nella convenzione, e siamo disposti a formalizzare questo rapporto”.

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I Comuni attraversati dalla ciclabile dei fiori cercheranno sicuramente di fare la loro parte per tentare di risollevare le sorti della struttura perché, al di là della situazione finanziaria contingente, il parco costiero del ponente ligure è un attrattore turistico importante per il territorio. Peraltro per i 24 chilometri della ciclopedonale – realizzati sulla vecchia linea ferroviaria in funzione dal 1872 al 2001 – esistono ipotesi di allungamento da entrambe le parti, sia verso il golfo dianese (a Sud) che verso Mentone (a Nord): ma se non fosse più in condizione di restare aperta il contraccolpo sul cicloturismo e sull’economia della zona sarebbe durissimo.

Che cosa succederà alla ciclabile dei fiori?

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