31 luglio/17 agosto 2008. Trekking da Gulfoss a Dreki: 300 km in solitaria e in autonomia.
Dove
In un trekking in Islanda sono indispensabili delle buone mappe topografiche del territorio. Ne ho comprato da internet un tipo del 1985, quindi un po’ vecchie, ma i sentieri sono rimasti praticamente gli stessi da allora. Ho avuto problemi in una sola circostanza in cui è segnalato un fiume che in realtà è prosciugato. Avevo con me un GPS e 2 bussole, una da puntamento e una da carteggio, ed un coordinatometro. Essendo l’Islanda molto a nord bisogna tener conto della declinazione magnetica, per cui il valore del nord riportato dalla bussola deve essere sfasato di qualche grado a seconda dell’anno e del periodo. Il ritorno a Reykjavik è avvenuto in autostop lungo la Ring Road, la strada che fa il periplo dell’Islanda.
Quando
Il clima è uno dei fattori più importanti da considerare prima di partire per un viaggio a piedi in Islanda. Il mese di luglio è in teoria quello consigliato mentre già dalla metà di agosto le temperature, specie in montagna, possono sfiorare lo zero. La pioggia non ha stagioni, semmai orari. Nel periodo in cui sono stato io è piovuto quasi tutti i giorni e quasi sempre nel pomeriggio, dopo mattine di cielo sereno. Le condizioni possono cambiare quindi molto velocemente. Il vento è più che un possibile inconveniente un inseparabile compagno di viaggio, è importante sigillare tutte le tasche dello zaino e il cibo per evitare che vi finisca la sabbia che si alza da terra.
Sicurezza
Chi volesse effettuare un trekking in Islanda, all’arrivo a Reykjavik può andare al consolato italiano d’Islanda rappresentato dalla persona di Petur Bjornsson per essere messo in contatto con i soccorsi locali che prendono atto del percorso e dell’equipaggiamento in dotazione. Il pericolo principale è l’attraversamento dei fiumi che si consiglia di fare la mattina presto e solo dove indicato dalle mappe. Anche la zona centrale del deserto di lava dell’Odadahrun è critica, ventosa, ci sono pochi corsi d’acqua e i sentieri non sono sempre segnati e riconoscibili. Proprio in questa zona si è verificata una tempesta di sabbia intorno a ferragosto che mi ha spazzato la tenda contro le rocce, danneggiandola e impedendomi di concludere gli ultimi 100 km fino alla costa.
Comunicazione
Da qualche anno in Islanda sono stati installati dei ripetitori anche nelle aree più interne quindi il solo telefonino è sufficiente come strumento di comunicazione. Ma per un viaggio in solitaria può essere rischioso. Una valida alternativa al telefono satellitare che costa cifre spropositate è un comunicatore satellitare, anche questo satellitare, che consente l’invio tramite mail di un link con la propria posizione e se necessario un segnale SOS alle unità di soccorso più vicine.
Acqua
In Islanda l’acqua è potabile per quasi tutti i fiumi e laghi è potabile. Quasi appunto. Qualora non lo fosse, e si vede perchè è sporca, può essere utile un particolare filtro per la depurazione dell’acqua dai batteri.
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