Il libro si apre con un questa affermazione: “la bicicletta è il mezzo di trasporto più usato al mondo”. Il resto è una raccolta di impressioni su come le città siano più o meno “accoglienti” per le due ruote, ma non solo. Spazia dalla musica al cinema, dalla società all’urbanistica facendone una lettura trasversale, difficilmente classificabile in un genere. A proposito di urbanistica sono interessanti alcune riflessioni su New York, la città per eccellenza a misura di automobile pensata da Le Corbusier per favorire le grosse società di gas e petrolio (il modello di Città Radiante). Charlie Wilson, il presidente della General Motors, azienda leader del pianeta nel secondo dopoguerra, qualche anno dopo affermerà: “ciò che è utile alla General Motors è utile al paese“. Byrne commenta così: “c’è qualcuno che crede ancora che la General Motors abbia mai avuto a cuore gli interessi del paese?”
Diari della bicicletta – David Byrne
7 Febbraio 2011
2 minuti
David Byrne è un musicista e produttore discografico scozzese attivo tra gli anni ’80 e oggi. Forse non tutti sanno che Byrne è anche un appassionato della bicicletta con la quale si muove da oltre vent’anni praticamente ovunque e definita da lui stesso “la mia finestra panoramica sul mondo“. Quando scoprì la bicicletta pieghevole infatti la portò sempre con sè tramutandola nella sua compagna di viaggio in tutti i tour musicali che faceva in giro per i continenti. Scrisse i “diari della bicicletta” durante i soggiorni a Berlino, Istanbul, Londra, Sidney, Manila e tutte le principali città americane.
Commenti
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che personaggio! grandioso! Rastrelliere? Ma pensa te… l’evoluzione di certe persone è impressionante^^
Ma è David Byrne dei Talking Heads? Se si… non l’avrei mai detto^_^ Bella scoperta!
Ciao Vero, yes è lui! Tra le altre cose, ho scoperto che progetta anche rastrelliere ;)