“Dicono che il Paso de Sico sia la frontiera più incantevole e stupefacente di tutta l’Argentina” dice Marcos, il portiere di turno dell’ostello El Andaluz di Salta “ma forse in bicicletta è troppo dura, anche per voi.”
Io e Pinar ci lanciamo uno sguardo di intesa mentre Leo e Matt, due cicloviaggiatori che condividono la strada da qualche migliaio di chilometri a questa parte, continuano ad osservare attentamente la cartina spiegata. Loro puntano direttamente alla Bolivia, verso nord, non sembrano essere interessati al deserto di Atacama e alle lagune che si trovano subito dopo il confine tra Argentina e Cile.
Le parole di Marcos mi sono ritornate in mente più e più volte durante gli ultimi giorni. Effettivamente gli oltre 500 km che dividono Salta da San Pedro de Atacama ci hanno messo a dura prova, niente a che vedere con la precedente traversata della cordigliera.
Il nostro Paso de Sico è durato dieci giorni. Dieci giorni di vento contrario, spesso talmente forte da costringerci a ripararci nelle poche fermate dell’autobus incontrate per la via o a scendere e spingere la bicicletta, non solo in salita, ma anche in pianura.
Un vento forte e che non ci ha dato tregua di giorno quando ci gettava in faccia polvere e sabbia, né di notte quando sembrava che la nostra tenda fosse a punto di squarciarsi o esplodere.
Durante quei dieci giorni abbiamo visto il termometro salire fino a 30° e scendere fino ad almeno -10° all’interno della nostra tenda (scrivo almeno -10°, perché il nostro termometro non va oltre i -10°). Per la cronaca, -10° significa ricordarsi di mettere una bottiglia d’acqua sotto il sacco a pelo prima di addormentarsi, in modo da avere qualcosa da bere al risveglio; significa aspettare che la tenda e i sacchi a pelo si scongelino prima di arrotolarli e metterli via.
In quei dieci giorni abbiamo dovuto razionare cibo e acqua, ben sapendo che alla frontiera con il Cile qualunque cibo fresco sarebbe stato confiscato e distrutto. Per evitare di trasportare peso inutile abbiamo imparato a mangiare tre volte al giorno cibi in scatola o disidratati, abbiamo fatto colazione con la polenta e con la zuppa di verdura.
Il nostro Paso de Sico ha significato pedalare oltre 200 km al di sopra dei 4000 metri di altitudine e a 4.000 metri ti senti il cuore che ti esplode in gola anche solo quando cerchi di uscire dal sacco a pelo. Pedalare a 4.000 metri di altitudine vuol dire fare tappe da 25 km al giorno e soffocarsi con le foglie di coca che non riescono a risolvere il problema della costante mancanza di ossigeno.
Non credo si possa descrivere cosa abbiamo provato in quei 10 giorni.
Anche noi presto ce ne dimenticheremo, ma ci rimarranno moltissimi ricordi e altrettante foto di luoghi e situazioni incantevoli.
Note tecniche:
Distanza percorsa fino a questo momento: 2.347 km
Altimetria totale: 21.816 m
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