+ La meta era Lima, in Perù, ci siamo arrivati ieri pomeriggio, sotto un cielo di nuvole grigie, a bordo di un autobus superlusso a 4 assi di ruote, posto letto e connessione internet. Una di quelle cose mai vista in Italia.
– Ce lo immaginavamo diverso il nostro arrivo: in bicicletta, prima di tutto, in discesa per centinaia di km e sotto un sole bollente. Una tanto stupida quanto dolorosa otite ci ha tenuto a Cusco per oltre una settimana, prigionieri di un ostello sporco ed economico, in compagnia di un cuocografo (cuoco e fotografo di cibo) 50enne Giapponese in fuga da 5 anni dalle rigidità della società nipponica.
– Tra gli obiettivi che ci eravamo prefissati c’erano i 5000 km da pedalare in tre mesi e mezzo. Nel frattempo però ci siamo resi conto che ci sono anche altre cose che ci piace fare oltre all’andare in bicicletta e le abbiamo fatte. Abbiamo chiuso il viaggio con 3.500 km pedalati. Molte salite.
+ Però visto che una grande cifra deve comunque risultare da questo viaggio, possiamo essere orgogliosi di tornarcene a casa con oltre 10.000 foto da selezionare con attenzione.
+ Tra gli obiettivi raggiunti ci metto anche la conoscenza della lingua Quechua. Ho imparato a dire gatto, casa, sole, luna, pianura, città, puma, grazie, buon giorno, arrivederci, pietra: abbastanza da inserirlo tra le lingue nel mio prossimo curriculum.
+ Un obiettivo era rimettermi un po’ in forma dopo tanti anni trascorsi incollato alla scrivania. Ho perso 15 kg, sono 3 mesi e mezzo che non fumo e non mi sono mai sentito meglio.
+ Uno degli obiettivi del viaggio e del blog in particolare era quello di fare innamorare qualcuno della lentezza del viaggio in bicicletta. Ieri ho ricevuto una mail da un ragazzo di vent’anni che vuole partire per un giro per l’Europa di qualche mese e che ha bisogno di qualche consiglio.
A conti fatti, mi sembra che gli obiettivi raggiunti siano più di quelli falliti, quindi va bene.
Domani pomeriggio finisce questa parte del gioco. Lima-Madrid-Istanbul-Smirne.
Ne inizierà un’altra.
Un ringraziamento alle nostre biciclette che ce l’hanno messa tutta per portarci fino alla fine.
Un ringraziamento a Pinar senza la quale non sarei probabilmente neppure partito.
Grazie a voi, per averci seguito.
Tra due giorni finirà l’inverno e inizierà bruscamente l’estate. Io mi prenderò un po’ di tempo per decidere cosa fare di questo blog.
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