A Los Angeles ha preso piede da qualche tempo un movimento tutto al femminile chiamato Ovarian-Psycos Bicycle Brigade, i cui obiettivi sono promuovere l’uso della bicicletta in città ed ottenere degli spazi sicuri sulle strade per le donne, anche quelle che non pedalano.
Sulla stampa si è già parlato di loro in gennaio quando, dopo che la ventiduenne Anna Guzman è stata assassinata in circostanze misteriose a Lincoln Heights, la pedalata in programma una volta al mese si è trasformata in una protesta per tutto il quartiere dedicata alla vittima, al suono di campanelli e al canto di slogan come: “di chi le strade? Nostre!“.
Ai raduni mensili è stato dato il nome di “Luna Rides”, un termine evidentemente ispirato al ciclo mestruale. La prima “pedalata lunare” risale al luglio del 2010, poco tempo dopo che una delle leader, Xela, è stata investita in bicicletta e ricoverata due settimane per un brutto colpo alla testa. Secondo alcune indiscrezioni il gruppo starebbe progettando anche una “Clitoral Mass” per il suo secondo anniversario, nel mese di luglio, una versione tutta in rosa della più celebre Critical Mass. Buona parte delle attiviste giurano di aver aderito al movimento “per paura”, perché le strade sono sempre più pericolose per le donne, spesso vittime innocenti di aggressioni fisiche dei criminali.
Le principali responsabili e promotrici di questo nuovo fenomeno sono tutte donne con età compresa tra i venti e i trent’anni ed ognuna di loro ha diverse competenze che mette gratuitamente a disposizione per le attività necessarie a far crescere il movimento: dalla fotografia all’informatica, dal design alla ciclomeccanica. La crescita del gruppo è stata difficoltosa soprattutto nel periodo iniziale, quando la causa era stata sposata da poco più di una ventina di ragazze, ma grazie alla promozione di molti dibattiti su temi sensibili come la salute, l’autodifesa, la violenza domestica e ovviamente l’andare in bici, e all’organizzazione di uscite e laboratori, l’interesse verso questa comunità è cresciuto e le ha consentito ormai di avere vita stabile.
Lo slogan migliore? “Abbiamo due ovaie così e non abbiamo bisogno di palle!”
Foto | eastsiderwriter.com
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