Mi chiamo Gabriele Rossi, architetto, residente a Cesena. Dopo un lungo lavoro di elaborazione ho raccolto e pubblicato le mie esperienze condotte in compagnia di un piccolo gruppo di amici, lungo le piste più favolose e nelle latitudini più remote, affrontate con le sole fidate mountain bike: “Io c’ero su quei pedali”- Sahara- Perù – India – Himalaya – Mongolia – Australia – Alaska. 423 pagine ricche di emozioni.
Dal 1992 al 2005 ho intrappreso sette viaggi-avventura, due volte nel sahara Tunisino – in Perù per raggiungere Macchu Picchu (primiero hombre in mountain bike) e il Lago Titicaca – attraversare il Great Indian Desert nel Rajastan, in India – superare i passi ben oltre i cinquemila metri nel Ladakh, lungo la strada più alta del mondo, per raggiungere il fiume sacro Gange – attraverso il deserto del Gobi in Mongolia sulle orme di Gengis Khan – nel Red Centre, Tanami Desert, nella lontana Australia, mentre la preparazione dell’ottavo, attraverso l’Alaska, si è interrotta bruscamente, poco prima della partenza, a seguito di un grave infortunio fisico.
I capitoli del libro raccontano le motivazioni, la difficile scelta degli itinerari, la complessa organizzazione, i resoconti dei viaggi, il rapporto costante e fiducioso con i partner; continuamente immersi in luoghi ed ambienti straordinari, a contatto con persone e culture diverse, sempre sorprendenti.
Ho riportato tutto quello che avrei tanto desiderato poter leggere prima di affrontare quei difficili viaggi: motivazione, analisi dei percorsi, organizzazione, ecc.. Credo sinceramente che non fosse giusto disperdere queste esperienze, oggi per me irripetibili. Spero che altri possano fare tesoro di quelle esperienze per affrontare con più serenità quei straordinari percorsi.
Ho scritto nella bandella del libro: “Una lettura utile per appassionati viaggiatori, con qualunque mezzo fuoristrada a disposizione. In ogni modo, pedalare in sella ad una mountain bike, in completa autonomia, ha permesso una prospettiva privilegiata: procedere lentamente ma con efficacia per assaporare a lungo il territorio, nel silenzio più assoluto per non disturbare!
Il viaggio come metafora della vita, da affrontare sempre con curiosità, coraggio e incoscienza.”
Adesso che non posso più viaggiare in mountain bike mi diverto a mostrare le immagini più suggestive di quei viaggi in serate-conferenze per dimostrarne la fattibilità e il fascino.
Ho montato cinque interessanti video in DVD della durata di circa un’ora che illustrano con immagini accattivanti le esperienze in Perù, Rajastan, sull’Himalaya, in Mongolia e in Australia.
Ogni volta che ho la possibilità di proiettarli e di commentarli in diretta è come ripartire nuovamente, un’emozione che mi piacerebbe rinnovare al di fuori del mio circondario.
Non cerco opportunità ma solamente di contribuire ad allargare gli orizzonti di chi crede nelle straordinarie possibilità in sella alle due ruote.
Grazie,
Gabriele – [email protected]
Io c’ero su quei pedali – Introduzione del libro
Con molta ammirazione e un pizzico di invidia per le magnifiche esperienze di viaggio; sicuramente comprerò il libro!
ps. Non ci siamo mai conosciuti di persona: sono la mamma di Sara, un saluto alla Franca e congratulazioni per l’iniziativa.