In bicicletta tra la Valle Imagna ed il lago di Lecco

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Esiste da sempre una grande sintonia di carattere e anche di abitudini tra i bergamaschi e Lecco. Oltre ovviamente a grandi scambi commerciali tra le due provincie. Questo modo di vivere vicini tra due popolazioni molto laboriose ha fatto si che si siano create vie di comunicazione a volte assai impegnative come è il caso del passo di Valcava che spesso viene valicato dal Giro d’Italia e quindi è il più famoso e frequentatissimo dai ciclisti su strada.

Il versante di Lecco è assai più impegnativo di quello di Bergamo che vi arriva dalla valle Imagna. Valle chiusa ma che ha ben tre vie impegnative per arrivare a Lecco. Il passo di Valcava già citato che è quello più a sud. Poi verso nord il passo della forcella alta del Pertus e a nord est rispetto agli altri due il passo della Costa Palio. Il primo è tutto asfaltato, il secondo è asfaltato fino in cima alla forcella, il terzo è sia in salita che in discesa sterrato e ottimo per mountain bike, e conduce attraverso la costa del Palio al comune di Morterone e da lì a Lecco.

Avendo una bici ibrida ho percorso quindi quello della forcella alta del Pertus. Per un lungo tratto la salita è quella del passo di Valcava. Per il Pertus si svolta decisamente a destra tre chilometri prima del passo.
Sono quindi partito da casa a Ponte san Pietro, Bergamo, e raggiunto l’antico borgo medioevale di Clanezzo ho imboccato la bella ciclabile sospesa sul fiume Imagna fino al paese di Capizzone e da lì, in salita ho raggiunto la forcella. Questo percorso era da me perfettamente conosciuto. Si arriva alla forcella uscendo da un tunnel di piante e il panorama si apre in modo meraviglioso. A est si vede tutta la conca che contiene la valle Imagna, mentre ad ovest si vedono le ultime propaggini del lago di Lecco, il lago di Olginate, il lago di Annone e il lago di Pusiano.

Purtroppo la giornata non era bellissima e la foto scattata non rende onore alla bellezza del posto. La forcella è poco frequentata dai ciclisti ma moltissimo dagli amanti delle camminate in montagna, da lì si dipanano moltissimi percorsi che conducono sul monte Resegone che è sempre stato una autentica palestra per gli arrampicatori bergamaschi e lecchesi che si sono sempre frequentati ed amati.

Ho deciso quindi di scendere e mi sono trovato sullo sterrato. Il primo tratto bello e tenuto il secondo tratto molto sconnesso dove o faticato non poco a tenere il controllo della mia bici. La piega del manurio , infatti, in queste condizioni, obbliga i polsi ad uno sforzo a tratti anche doloroso. Arrivato a Calolziocorte ho puntato al santuario della Madonna del Lavello, dove è stato dismesso dalle ferrovie un ponte sull’Adda. La bella notizia che stanno fervendo i lavori per renderlo ciclabile. Con un po’ di fatica, portando la bici a causa dei lavori, l’’ho raggiunto ed attraversato. Imboccata quindi la ciclabile dell’Adda mi sono accompagnato con ciclista appassionato di viaggi fino al ponte di Paderno sull’Adda dove ho di nuovo attraversato il fiume e sono giunto a casa.

Ho diviso Openrunner in due parti perché non mi segnava la prima parte della discesa dopo il Pertus. Mancano circa due chilometri…ad occhio.

Prima parte la salita | Seconda parte discesa e ritorno

Galleria fotografica

discesa-del-pertus tipica barca chiamata Lucia ruscello sulla ciclabile della valle imagna

panorama dalla forcella alta del pertus cose normali sulla ciclabile dell'adda ciclabile-valle-imagna-inizio

ciclabile-adda-ponte-paderno

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