#salvaiciclisti entra in classe

Un progetto sperimentale di Euromobility, #salvaiciclisti, Fiab e Legambiente propone agli studenti delle superiori di trasformarsi in Mobility Manager e di organizzare gli spostamenti dei coetanei, dei docenti e dei collaboratori scolastici con mezzi alternativi alle automobili e ai motorini. (L’articolo è uscito sul Venerdì di Repubblica di oggi)

Tutte le mattine dei giorni feriali, tra settembre e giugno, al suono della sveglia circa un quarto del Paese parte disordinatamente verso la medesima destinazione: la scuola. Una marcia per lo più inquinante e rumorosa. Sebbene l’86 per cento delle famiglie abiti a meno di un quarto d’ora a piedi da asilo, elementari, medie e superiori, almeno dieci milioni di persone scelgono, infatti, di effettuare il tragitto in automobile. Per convincere i ragazzi a scendere dalle macchine o dai motorini e a camminare, pedalare o usare bus e tram, Euromobility avvierà alla ripresa delle lezioni un progetto pilota in nove istituti superiori di Torino, Milano, Brescia, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Bari. A un gruppo di studenti verrà affidato il compito di monitorare gli spostamenti dei loro compagni, dei professori e dal personale non docente. Concluso il censimento, un team di tecnici aiuterà i ragazzi a elaborare un piano della viabilità contenente sia consigli per i singoli sia un pacchetto di richieste all’amministrazione locale tese a ridurre gli spostamenti motorizzati verso la scuola (modificando ad esempio alcune linee dei bus o realizzando piste ciclabili).

Euromobility è l’associazione dei mobility manager, una figura professionale obbligatoria per legge in aziende ed enti pubblici con più di 300 dipendenti che ha il difficile compito di sconfiggere, con la sola arma della persuasione, l’abitudine di andare al lavoro in auto. “Trasformare alcuni studenti in mobility manager può far crescere tra i giovani una nuova cultura del modo di muoversi nelle aree urbane prima che prendano la patente e si mettano al volante – sottolinea Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility – Andare a scuola in macchina ha una duplice valenza negativa: nell’immediato contribuisce alla congestione urbana, in prospettiva convince i ragazzi che anche per le brevi distanze esistono solo le quattroruote”.

Euromobility, in collaborazione con Fiab, Legambiente e #salvaiciclisti (il movimento che si batte per la sicurezza di chi usa la bici come mezzo di trasporto), metterà a disposizione degli istituti che partecipano all’esperimento un software elaborato da Sistema, società dell’Università La Sapienza di Roma. Ogni scuola avrà a disposizione una cartografia elettronica dove mappare la residenza degli studenti, seguire passo passo il loro cammino e calcolare la quantità di emissioni inquinanti prodotte. “L’aspetto estremamente positivo del progetto – commenta Giuseppe Piras di #salvaiciclisti – è che non impone ai ragazzi noiose lezioni di educazione stradale, ma stimola il confronto e la partecipazione, lasciando che siano loro stessi a gestire i progetti di mobilità e a dialogare con professori e sindaci”.

Sempre a settembre il mobility manager scolastico approderà anche in Parlamento. “Ho già parlato dell’idea con Profumo e Clini, i ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente – spiega il deputato del Pd Ermete Realacci – dopo l’estate presenterò alla Camera una proposta per far entrare stabilmente questa attività nell’offerta formativa delle superiori”.

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