Il Ministero e i troll in prima linea

La notizia è che hanno appena lanciato una campagna di comunicazione per migliorare la sicurezza di chi va in bici, il fatto che la campagna sia stata lanciata dal Ministero dei Trasporti britannico rende la cosa meno interessante: il solito voto alto preso dal secchione della classe.

lets-look-out-for-each-otherIl motto è “Let’s look out for each other (facciamo attenzione gli uni agli altri) e l’obiettivo è quello di superare quella spiacevole dicotomia, che anche noi italiani conosciamo molto bene, per cui ciclisti e automobilisti vengono vissuti come categorie antagoniste, in perenne lotta tra loro. Una recente indagine, infatti, ha evidenziato che l’80% dei ciclisti britannici sono in possesso di una patente di guida, mentre il 20% degli automobilisti usa la bicicletta almeno una volta al mese. Questi dati evidenziano che non esistono automobilisti o ciclisti, ma piuttosto, esistono persone che arbitrariamente e a seconda delle circostanze decidono di utilizzare un mezzo di trasporto, piuttosto che l’altro.

La campagna inglese rivolge quindi 6 suggerimenti agli automobilisti e ai ciclisti; tra i più interessanti c’è l’invito agli automobilisti di lasciare ai ciclisti lo spazio necessario al momento di sorpassarli o, in caso di mancanza di spazio, di aspettare che la strada si allarghi a sufficienza per farlo in sicurezza

Mentre oltremanica qualcuno ha anche il coraggio di lamentarsi della campagna, in Italia dobbiamo accontentarci di un Ministro degli Interni che gira con una spilla a forma di bicicletta sul bavero della giacca e che al massimo riesce a dire che “i ciclisti andrebbero aiutati”, di un Ministro dell’Ambiente che, dopo aver dimenticato la giornata nazionale della bicicletta 2012, sembra che snobberà anche gli Stati Generali della Bicicletta e un Ministro dei Trasporti che sembra non riesca a pensare ad altro che alle trivellazioni. A questo si aggiunge poi un diffuso odio sociale nei confronti di chi usa la bicicletta che, invece di essere contrastato, ha trovato libero sfogo la scorsa notte, quando il gruppo Facebook di #salvaiciclisti è stato preso in ostaggio da un gruppo di stronzi annoiati desiderosi di esternare il proprio disprezzo nei confronti di chi si muove in bicicletta in nome di chissà quale superiorità morale.

Nulla di eclatante, insomma, è il solito brutto voto preso dall’ultimo della classe. Ma tanto noi potremo sempre dire che non accettiamo lezioni di civiltà da un paese che non conosce la funzione del bidet e che i problemi sono ben altri.

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