La Ciclabile Ostiense continua a tenere banco nel dibattito della mobilità di Roma: martedì 27 giugno alle 18:30 i cicloattivisti si sono dati appuntamento nell’area antistante la Metro B Piramide per realizzare insieme la Ciclabile Umana in Via Ostiense.
Una Ciclabile Umana in Via Ostiense
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Salvaiciclisti Roma, è a sostegno della realizzazione dell’infrastruttura senza variazioni in corso d’opera e/o revisioni al ribasso volte a ridimensionarla. Già qualche settimana fa i cicloattivisti avevano scritto una lettera aperta a sostegno della CiclOstiense (ripresa su Bikeitalia qui): il flash mob di oggi vuole rilanciare il tema e porre l’attenzione sul cantiere dei lavori in corso.
Come sottolinea la presidente di Salvaiciclisti Roma, Enzina Fasano: “La ciclabile umana simbolica si è resa necessaria in quanto in uno snodo transitato da tantissimi ciclisti si avrà una sospensione nella realizzazione della infrastruttura ciclabile ‘giustificata’ dall’apertura di un nuovo cantiere, il rifacimento del Ponte dell’industria o Ponte di Ferro, ma che di fatto ‘presterà il fianco’ a modifiche dell’opera appaltata, sfavorevoli per le utenze vulnerabili, ciclisti e pedoni”.
D’altra parte, prosegue Fasano: “Il partito ‘delle automobili’ che ha esponenti sia nell’amministrazione comunale che nelle università rivorrebbe quei pochi centimetri che consentono il benessere e la sicurezza di una parte dell’utenza della strada, i pedoni e i ciclisti, sempre più vittime di investimenti stradali nell’indifferenza dei più”.
L’obiettivo della Ciclabile Umana in Via Ostiense è di ribadire che l’infrastruttura deve essere fatta così come è stata progettata e appaltata, oltreché nei termini contrattuali stabiliti. Il progetto approvato prevede l’allargamento dei marciapiedi, il rifacimento delle caditoie e la realizzazione di una ciclabile per lo più monodirezionale su entrambi i sensi di marcia.
Per ora si vede solo un allargamento dei marciapiedi a tutto favore di strutture commerciali tipo bar e fast food che già si sono ritagliati spazi per mettere tavolini, tutto questo a discapito dei residenti che vedono sempre più diminuire spazi di parcheggio, normalmente invasi da coloro che frequentano la terza università che da parte sua si è ritagliata spazi dedicati nel completo disprezzo delle esigenze di persone che vi abitano da 60 anni.