Torino dichiara guerra alla bici e alla mobilità

missione-autoPer una stranissima coincidenza, proprio in contemporanea con la due giorni degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova di Reggio Emilia, i pasdaran dell’automobilismo hanno organizzato a Torino “Missione Auto” (il link lo ometto volutamente). L’iniziativa inizialmente prevista per settembre, a detta dei promotori, vuole rompere l’accerchiamento soffocante che sta mettendo seriamente in discussione il diritto a usare la macchina. E inoltre intende evidenziare, dicono loro, “il profondo disagio degli automobilisti e utenti delle due ruote a motore, la cui libertà di muoversi (ben pagata e mal ricambiata) è continuamente messa in pericolo. E lo stesso discorso vale per i mass media, che hanno iniziato a battere sul chiodo con forza (…) e per l’incredibile accanimento a colpi di tasse, aumenti dei prezzi (carburanti, Rc auto) e discutibili limitazioni alla circolazione nelle città”.

Prima considerazione: la libertà di muoversi degli automobilisti è messa in discussione prima di tutto dagli automobilisti che tutti i santi giorni danno vita nelle nostre città a uno straordinario, stressante, puzzolente e pericoloso ingorgo. Inoltre l’attuale format automobilistico, più che limitare il diritto di muoversi, nega con decisione il più importante diritto alla vita di 4.000 persone l’anno, uccise dagli incidenti stradali. Ma andiamo oltre.

Missione Auto vagheggia la nascita di “un forte movimento di opinione contro le continue vessazioni che, tra l’altro, stanno mettendo in ginocchio un settore vitale per l’economia e l’occupazione (…) per dare voce alle esigenze dei cittadini che tutti i giorni hanno bisogno dell’auto e per scoprire la tecnologia che ci sta assicurando una mobilità più pulita e più Equa (con la maiuscola nel testo originale ndr)”.

Seconda considerazione: inutile tentare di controbattere le convinzioni di chi ragiona coi pistoni anziché coi neuroni. Anche perché la terza, e per me più importante considerazione, non sta nelle parole degli autisti (autisti anche nel senso psichiatrico del termine) missionari di Missione Auto, ma nelle figure che compaiono sul programma dell’evento. Tra gli sponsor ci sono diversi big del settore (Bmw, Nissan, Citroen, Ford e naturalmente Fiat e Iveco) e tra i patrocinatori ci sono Regione Piemonte, Anci, Comune di Torino e Ministero dell’Ambiente (sic). Come dire: le case automobilistiche cercano di difendere gli ultimi brandelli di mercato italiano (e pagano perché qualcuno faccia il lavoro sporco per loro) e gli enti locali e il Governo – anziché darsi da fare finalmente per una mobilità più sana, più spedita, più sicura e più equa – gli vanno pericolosamente dietro. Comunque si tratta solo degli ultimi colpi di coda…

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