«Lo confesso: sono invidioso di un altro giornale.» L’ammissione di Peter Walker, reporter per il Bike Blog del quotidiano inglese The Guardian, potrebbe essere l’occasione per aprire – qui in Italia, s’intende – un lungo dibattito su etica e giornalismo. Quando è esploso in Italia il fenomeno #salvaiciclisti i maligni sostenevano che l’endorsement alla campagna di uno dei due maggiori quotidiani nazionali, Repubblica e Corriere, avrebbe sancito automaticamente, per la rivalità che correi fra i due, la non-adesione dell’altro.
In effetti così è stato, Repubblica ha sposato la causa quasi subito e Corriere, così come altre importanti testate, ne sono rimasti fuori. Ma magari i maligni si sbagliavano, Repubblica semplicemente ha aderito a #salvaiciclisti in virtù della forte compagine ciclo-giornalistica presente in redazione mentre il quotidiano di via Solferino non ha individuato motivi sufficienti per fare altrettanto.
Fatto sta che anche per lo stesso Walker la sua confessione è qualcosa di fuori dal comune nel mondo del giornalismo ma, come ha scritto nel suo ultimo articolo, la campagna #cyclesafe lanciata dal Times è degna di un’eccezione.
Il blogger del Bike Blog, tra l’altro uno dei blog ciclistici più seguiti a livello mondiale, riconosce che il grosso dispendio di tempo e risorse dedicato dal Times ad un argomento simile, che in genere in Gran Bretagna non è mainstream, è assolutamente lodevole. Per la prima volta sono stati proposti ai lettori temi nuovi, è stato presentato il modello Copenaghen e introdotta la teoria del Peak Car; e raccontare a milioni di inglesi che tra qualche anno le auto non saranno più le protagoniste della mobilità urbana, beh non è proprio cosa semplice.
Insomma, i complimenti pubblici di Peter Walker ai corrispondenti del Times, su tutti Philip Pank e «l’instancabile» Kaya Burgess, oltre che al direttore James Harding, non sono solo il riconoscimento per una importante campagna di civiltà, ma anche un esempio di buon giornalismo, il cui obiettivo è quello di informare e sensibilizzare i cittadini e non di avere l’esclusiva su un tema.
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