I 29 corridori della Euskaltel Euskadi hanno pubblicato, sabato 2 febbraio, una lettera aperta in cui hanno chiesto espressamente maggiore sicurezza sulle strade della Spagna per chi utilizza la bicicletta. Si tratta di un manifesto di 12 punti che per contenuti e mezzo di divulgazione (la rete) ricorda un po’ quello della campagna “Cities fit for cycling” del Times da cui è poi nato in Italia il movimento #salvaiciclisti.
Le dodici tra proposte e considerazioni mettono in luce i rischi più frequenti a cui è soggetto chi pedala in città e fuori, probabilmente non sono nemmeno sufficienti per garantire in toto la sicurezza dei ciclisti, ma rappresentano un primo segnale importante perché le amministrazioni si comincino a confrontare sul tema.
- Sensibilizzazione: una campagna da effettuare su tutti i media ma in particolare in tv Obiettivo, il rispetto del ciclista. E bisogna insistere sul rispetto della distanza di 1,5 metri dal ciclista per assicurarne l’invulnerabilità.
- Segnalazioni: ci piacerebbe vedere cartelli, ripetuti spesso, che invitino gli automobilisti a rispettare i ciclisti.
- Identificazione dei punti pericolosi: per affrontare il problema, imporre la riduzione di velocità o trovare percorsi alternativi per le biciclette.
- Riduzione della velocità: da applicare soprattutto nei fine settimana, quando aumenta il numero dei ciclisti, perché in generale si circola sempre troppo velocemente.
- Pulizia: è indispensabile pulire i bordi delle strade affinché possano essere transitabili, se necessario.
- Sdoppiamento della carreggiata: dove possibile, delimitare chiaramente la corsia riservata ai ciclisti.
- Piste ciclabili: più se ne creano, meno rischi ci sono per tutti.
- Vigilanza e controllo per il rispetto del ciclista. Le forze dell’ordine devono agire come fanno per combattere gli eccessi alcolici o il telefonare alla guida.
- Priorità al ciclista nelle rotonde.
- Le corsie di accelerazione o rallentamento sono molto pericolose per i ciclisti e le auto che le impegnano rispettano poco le biciclette.
- Molte volte percorriamo tunnel poco illuminati o repentine strettoie che ci costringono a deviare dalla nostra traiettoria.
- Abbiamo l’impressione che quando ci sia rischio o pericolo, il primo rimedio sia quello di limitare i diritti dei ciclisti e non quelli degli automobilisti.
Speriamo che queste proposte possano essere valutate e applicate. Da parte nostra, faremo la nostra parte. Sappiamo di avere delle responsabilità, ma crediamo che sia il momento di agire e di chiedere RISPETTO.
Firmato: I ventinove corridori della Euskaltel Euskadi
Foto | zimbio
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