Riassunto delle puntate precedenti.
A seguito della morte di Ahmed, lo scorso dicembre a Milano (investito dopo aver cercato di schivare una portiera aperta all’improvviso), abbiamo pubblicato un appello alle società di carsharing operanti in città, affinché si rendano promotori di una maggiore cultura dela sicurezza e maggiore rispetto nei confronti di chi si muove in bici.
Car2go ha immediatamente risposto all’appello attraverso un tweet.
@bikeitalia.it #car2go aderisce all’iniziativa e a sensibilizzerà i suoi utenti! pic.twitter.com/yi8z5dDWIh
— car2goItalia (@car2goItalia) 19 Dicembre 2013
Abbiamo quindi colto l’occasione per fare una chiacchierata con Gianni Martino, country manager dell’azienda tedesca operante a Milano.
L’intervista.
Buongiorno Gianni, dacci una visione, come saranno le città del futuro?
Gianni Martino: Le città sono organismi viventi in continuo cambiamento: sono molto differenti da come erano all’inizio del secolo e stanno continuando a evolversi grazie e soprattutto alla modifica delle nostre abitudini di mobilità. Siamo in presenza di un trend innegabile: anche a causa della crisi e dell’oggettiva scarsità delle risorse a nostra disposizione ci stiamo sempre più orientando verso un’era della condivisione degli spazi e dei servizi. Il bike sharing è stato l’inizio di questo processo, ma sono convinto che sarà grazie alla condivisione dell’automobile che questo nuovo approccio si affermerà irrevocabilmente.
Condivisione e convivenza saranno quindi e parole chiave del futuro, convivenza soprattutto tra mezzi di trasporto differenti che dovranno essere sempre più integrati e complementari tra loro.
Bikeitalia.it: Ritieni che il car sharing stia in qualche modo contribuendo all’aumento della sicurezza nelle nostre città?
GM: Per alcuni versi sì: da quando abbiamo iniziato ad operare su Milano (60 mila tessere e 600 auto a disposizione su un’area di 120 km2), molte donne ci hanno scritto mail, soddisfatte perché il nostro servizio offre loro la possibilità di arrivare direttamente sotto casa senza dover affrontare lunghi tratti su strade buie dove si possono fare incontri spiacevoli.
Oltre a questo aspetto, stiamo sviluppando con il Comune di Milano una strategia congiunta per riaccompagnare a casa quelli che, durante la movida del fine settimana, hanno alzato un po’ troppo il gomito e non sono in grado di guidare. Se tutto va bene, il servizio dovrebbe entrare in vigore entro la fine del primo trimestre del 2014.
Bikeitalia.it: E per quanto riguarda la sicurezza di ciclisti e pedoni?
Il tema della sicurezza degli utenti leggeri della strada è estremamente problematica: ancora troppe persone utilizzano l’automobile con troppa leggerezza e non sono consapevoli del fatto che una guida aggressiva o disinvolta può rappresentare un pericolo per gli altri. Per questo motivo abbiamo accolto con favore l’appello lanciato da Bikeitalia.it dopo la morte di Ahmed: nei limiti del possibile vogliamo iniziare a sensibilizzare i nostri clienti affinché possano adottare comportamenti maggiormente attenti e rispettosi nei confronti di chi pedala e di chi si muove a piedi. Possiamo mettere a disposizione i nostri strumenti di comunicazione: la nostra pagina Facebook, il nostro profilo twitter e la nostra newsletter che viene inviata ai 60 mila iscritti al servizio a cui si aggiungerà un servizio di informazione diretta face-to-face per tutti coloro che faranno la tessera in futuro.
La sfida.
Il punto adesso, però, è cosa comunicare e in che modo: il rischio di scivoloni in questo caso è molto alto e questo potrebbe tradursi in un clamoroso effetto boomerang, per questo motivo noi come Bikeitalia.it ci siamo offerti di supportare Car2Go nel veicolare questa attività di informazione.
Ma non vogliamo fare tutto da soli e per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto: secondo voi che ci leggete e che pedalate ogni giorno nel traffico delle nostre città, quali sono i temi sui quali dovrebbero essere sensibilizzati gli utenti di Car2Go? Quali sono i comportamenti degli automobilisti che più vi danno fastidio e che costituiscono un serio pericolo per chi si sposta a piedi e in bici in città?
Scrivetelo nei commenti e noi cercheremo di mettere insieme una proposta organica in grado di raggiungere l’obiettivo.
Grazie a tutti per il vostro contributo :)
Idea semplicissima e di facile realizzazione: tutte le auto di car sharing devono avere il limitatore di velocità a 30 km/h. Punto.
perfettamente d’accordo
Pericoli in ordine sparso:
– incroci. Specie dove le auto che arrivano da destra devono dare precedenza, non si fermano dove dovrebbero, ma entrano nell’incrocio: per le altre auto non è un problema, ma per le bici, che stanno molto più a destra, questo è un grosso pericolo
– ignoranza del CdS. Credo il 90% di chi non usa la bici non sa nemmeno che esistono i quadrotti per indicare la precedenza alle bici, che le colorate strisce rosse sono strade dedicate alle bici, e così via. L’obbligo annuale per me dovrebbe essere non solo di pagare il bollo, ma di fare un ripasso+esame delle novità del CdS
– sosta in doppia fila
– svolta a dx delle auto senza guardare chi c’è all’interno della curva
– velocità eccessiva
l’atteggiamento da parte degli automobilisti che più arreca pericolo per noi ciclisti è la loro non curanza nello svoltare o cambiare corsia, se sei un ciclista non esisti per l’automobilista. Inoltre spesso e volentieri , quando sono incolonnati nel traffico, non lasciano spazio sufficiente per consentirti di andare oltre e sei costretto o ad invadere il marciapiedi o a soffocare tra i fumi di scarico. Andrebbe promossa una campagna di sensibilizzazione per la sicurezza dei ciclisti e l’uso maggiore di questo mezzo in città.
In ordine sparso:
– portiera aperta senza guardare
– superare ad alta velocità/stringere il ciclista
– sfrizionare, dare di acceleratore in maniera minatoria quando hai una bici davanti per passare a tutti i costi
– mancato rispetto delle precedenze dovute pensando “sono più veloce faccio prima”
– il maledetto cellulare
– doppia tripla fila di parcheggio “tanto è un attimo”
– parcheggio su ciclabile
Ai punti evidenziati sopra aggiungerei:
– ri-insegnare al guidatore medio l’uso della FRECCIA!
È una delle tante piccole cose che contraddistinguono il guidatore prudente -o quantomeno sveglio, presente a se stesso e civile quanto basta- dall’Animal Automobilisticus che fa danni e vittime.
I primi due sono potenzialmente mortali per i ciclisti:
1) APERTURA DELLA PORTIERA SENZA GUARDARE CHE NON SOPRAGGIUNGA NESSUNO
2) SOSTA IN DOPPIA FILA
Gli altri sono questione di rispetto
3) SUPERARE STRINGENDO TROPPO IL CICLISTA
4) SUPERARE AD ALTA VELOCITA’
5) SUONARE IL CLACSON/ PRETENDERE DI PASSARE AD OGNI COSTO (anche su strade strette)
6) per i motociclisti: infilarsi in spazi troppo stretti al semaforo dove evidentemente con il motorino non si passa, ma il ciclista si, obbligandolo a restare dietro a respirare il proprio smog.
i comportamenti pericolosi variano da città a città.
a milano sono essenzialmente due: la sosta pericolosa (doppia/tripla fila, marciapiedi e SOPRATTUTTO nei pressi di incroci e strisce pedonali) e l’uso di telefoni mobili o altri strumenti mentre si guida.
anche il mancato rispetto delle precedenze rompe un po’ i coglioni, ma ritengo che riducendo i primi due comportamenti il miglioramento sarebbe già notevole.
alla base del pericolo ci sta il comportamento di chi si sente al sicuro da pericoli viaggiando in auto a 60-70 all’ora. un automobilista, che viaggia piano, cala la concentrazione, comincia ad usare il telefonino, a guardare le mail, i messaggi: in altre parole sta in auto come se fosse a casa sua: era il mio comportamento di quando giravo in macchina e che vedo continuamente riprodotto. e per questo si va a 60 anche dove il limite è 30; infatti, paradossalmente, il limite di 30 costringe alla concentrazione per mantenerlo.
quindi deconcentrazione motivata come sopra.
secondo fattore l’aggressività che per ragioni che mi sfuggono diventano possibili anche in persone che non ne sono normalmente affette….il vedere il ciclista, come tutti gli altri utenti, come avversari, solo che il ciclista e il pedone è molto debole….e bisogna cominciare a pensare e a dichiarare che se il ciclista sbaglia, il ciclista muore. se sbaglia i’automobilista il ciclista muore. bisogna che l’automobilista impari quindi a guardare un pò lungo oltre le sue precedenze e bisogni immediati. si tratta in buona sostanza di una vera emergenza educativa dove addirittura basta aver ragione per poter uccidere.
provo a dare un contributo serio:
– parcheggio in doppia fila
– telefono alla guida
– velocità elevata
– sorpassi ai ciclisti anche dove manca lo spazio, o comunque a distanza ravvicinata
– sportelli aperti senza guardare
delle soluzioni (meno serie) sarebbero, nell’ordine:
– far brillare la macchina
– un jammer, o il vivavoce
– un limitatore automatico o gli autovelox in città
– stare in mezzo quando si pedala
– pregare forte e se si riesce a scansare lo sportello sbatterlo in faccia a chi esce.
oppure per tutto tornare a insegnare (a partire dai bimbi) ad essere più civili, e tra un paio di generazioni avere dei risultati apprezzabili, se non ci siamo estinti prima.
si noti che la soluzione “avere delel amministrazioi e delle forze dell’ordine che si iniziano a preoccupare di questo tipo di problemi” non è contemplata, ma è solo che mi sono svegliato pessimista
Salve, faccio 30km in bici a milano ogni giorno per andare e tornare da lavoro, una delle cose che più mi infastidisce sono le macchine che a semaforo rosso si fermano sull’attraversamento delle ciclabili e quelle che sempre a semaforo rosso non lasciano spazio sufficiente sulla loro destra al passaggio delle bici.
Di sicuro i due comportamenti più pericolosi e che mi danno più fastidio quando vado in bici sono le macchine in doppia fila e l’alta velocità. Perché da una parte le prime ti costringono a metterti in mezzo alla strada per evitare le possibili sportellate e, allo stesso tempo, stando in mezzo alla strada sei più esposto all’alta velocità delle macchine che ti arrivano da dietro. In pratica un cane che si morde la coda…