La recente presentazione al pubblico del progetto GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Bici, se da un lato ha suscitato grande interesse ha anche sollevato molte curiosità, cui proveremo a rispondere col presente documento.
D: Cos’è esattamente il GRAB? Una pista ciclabile, un sentiero, un tracciato stradale?
R: Il GRAB è un percorso fatto di tutte queste cose insieme: parchi urbani e piste ciclabili raccordati da tratti di viabilità secondaria. Un progetto di recupero e messa in rete di quanto già esistente sul territorio per consentirne una miglior fruibilità e proporre un itinerario di grande respiro turistico e culturale.
D: Il GRAB quindi esiste già, o è ancora da realizzare?
R: Il GRAB esiste già ed è già percorribile, ma non tutte le sue parti sono ugualmente fruibili in assoluta sicurezza. Laddove la pianificazione della rete ciclabile cittadina ha provveduto alla riconnessione delle aree verdi (principalmente sulle tratte a nord e ad ovest) la continuità è garantita. Lo stesso lavoro andrà operato per una ricucitura ottimale del tratto ad est, che al momento presenta delle discontinuità. Non tali da impedirne la percorrenza ma che rendono necessari ulteriori interventi.
D: Dove passa il GRAB?
R: Il Grab parte dal Colosseo, simbolo e cuore della città, si muove in direzione del Circo Massimo (nodo di scambio metro B) e delle Terme di Caracalla, varca le mura Aureliane e percorre il primo tratto di Appia Antica fino alla chiesa del Domine Quo Vadis. Entra quindi nella valle del fiume Almone ed attraversa il parco della Caffarella, ricco di ninfei, templi, tombe a colombario e cisterne di epoca romana, quindi si ricongiunge al Parco delle tombe della Via Latina ed all’area dominata dagli acquedotti di epoca romana (Campo Barbarico e Tor Fiscale) sfiorando il parco dei Sette Acquedotti. Il percorso attraversa poi il quartiere storico del Quadraro (nodo di scambio metro A – Porta Furba), interessato da una recente rinascita culturale a seguito del fenomeno della street-art, passa accanto all’acquedotto Alessandrino ed approda al mausoleo di Sant’Elena ed alle catacombe di Marcellino e Pietro. Di parco in parco si passa quindi da Villa De Sanctis a Villa Gordiani (mausoleo, stadio romano, resti di un ninfeo e diverse cisterne, oltreché futuro nodo di scambio metro C – Teano) al parco lineare sopra la TAV di via Herbert Spencer, al parco Baden Powell realizzato accanto all’A24 ed all’area verde dietro i caseggiati di Colli Aniene. Giunti a Ponte Mammolo (nodo di scambio metro B) una serie di marciapiedi ci guida fino all’ingresso della Riserva dell’Aniene, dove uno spettacolare percorso nel verde raggiunge prima il medioevale Ponte Nomentano (nodo di scambio ferrovia FL1 – Nomentana), quindi prosegue sulla ciclabile Aniene, attraversa Villa ADA e per mezzo della ciclabile di via Panama si collega a villa Borghese (nodo di scambio metro A – Flaminio). Nell’ultimo tratto il percorso scende sulla banchina del Tevere per mezzo della ciclabile di via delle Belle Arti e discende il fiume fino all’isola Tiberina, quindi attraversa il ghetto (Portico d’Ottavia e Teatro Marcello) e sale al Campidoglio per un ultimo affaccio panoramico sulla città e sull’area dei Fori Imperiali.
D: Dove posso trovare la tracciatura di dettaglio?
R: la tracciatura dell’intero percorso è disponibile sul sito http://velolove.it/grab/ Per ogni segmento è visualizzabile una mappa digitale completa di placemark contenenti ulteriori informazioni (p.e. sulle criticità). In futuro sono previste la realizzazione di una guida cartacea e di un’app per smartphone.
D: È possibile percorrere il GRAB in senso inverso, o iniziare da un punto differente?
R: Ovviamente un anello chiuso può essere percorso da un punto qualsiasi ed in una direzione a piacere, tuttavia se lo si percorre per la prima volta consigliamo di farlo nel modo proposto per averne la miglior fruizione possibile. Si lascia la città consolidata poco dopo la partenza e la si ritrova alla fine, dopo aver esplorato il resto del tracciato. Una volta noto l’itinerario, tuttavia, starà alla sensibilità ed alla curiosità dei singoli ciclisti ripeterlo tale e quale o reinterpretarlo secondo i propri gusti.
D: Chi può avere interesse a percorrere il GRAB?
R: Il GRAB rappresenta un’esperienza fruibile a diversi livelli. In primo luogo rende possibile la scoperta e l’esplorazione di parti di città poco note ai romani stessi, ricucendo insieme tempi diversi della storia della città in un’unica narrazione. Poi c’è il vantaggio di godere delle bellezze naturalistiche e l’opportunità di passare una giornata all’aria aperta passeggiando o facendo sport (bicicletta, trekking, nordic-walking, maratona). Il tracciato nel verde può offrire una valida alternativa ai percorsi stradali per i ciclisti che si muovono quotidianamente da casa al posto di lavoro, compensando con la piacevolezza del contesto l’allungamento dei tempi di percorrenza. Per i turisti rappresenta l’occasione di scoprire le meraviglie nascoste della città di Roma, luoghi fin qui ignorati o poco battuti dagli itinerari turistici classici. Da ultimo non vanno ignorate le ricadute economiche che un tale flusso di persone è in grado di produrre, con una domanda progressivamente crescente relativa a punti di ristoro, noleggio e manutenzione bici, alloggi ed altro ancora in grado di rappresentare un interessante volano economico per le aree periferiche.
D: Sussistono problemi di sicurezza relativi al percorso?
R: Alcuni brevi tratti sono in condivisione col traffico motorizzato, ma presentano rischi non maggiori rispetto al muoversi quotidianamente in bici attraverso la città. La progressiva sistemazione di tali tratti si renderà necessaria in un’ottica di fruizione turistica, in particolar modo per utenti abituati agli standard di offerta ciclabile tipici dei paesi del Nord Europa, dai quali ci si aspettano i flussi turistici più massicci. Se qui da noi percorrere di straforo un marciapiede inutilizzato o trovarsi ad attraversare una strada in assenza di segnaletica può essere considerato normale o quantomeno tollerato, è evidente che lo stesso non si può proporre con leggerezza ad ospiti provenienti da paesi più organizzati e con una mentalità meno “adattabile” della nostra.
D: Quanta parte del tracciato richiede interventi?
R: Una minima parte del totale. Al momento oltre il 40% dell’anello (18,2km) si sviluppa all’interno di aree verdi integralmente vietate al traffico motorizzato, ed un altro 30% (12,7km) è su pista ciclabile, quindi sistemazioni in totale sicurezza. Un ulteriore 8% circa (3,6km) può essere percorso utilizzando marciapiedi poco o nulla interessati da traffico pedonale, che in futuro potrebbero essere ri-classificati come tratti ad uso promiscuo ciclo-pedonale (come già avvenuto per diversi dei percorsi ciclabili romani) portando il totale delle tratte in completa sicurezza intorno all’80%. Del rimanente, che in assenza di sistemazioni dedicate utilizza la viabilità urbana in condivisione coi veicoli a motore, un ulteriore 15% (6,8km) viaggia su strade secondarie e viabilità residenziale, interessate da traffico scarso ed a bassa velocità, mentre soltanto il 6% circa (meno di 3km su un totale di oltre 40) passa su strade a traffico veloce. Paradossalmente il tratto più lungo è rappresentato dalla parte iniziale di Via Appia Antica, una strada storica che in qualunque altro paese sarebbe già stata pedonalizzata da decenni.
D: Quando prevedete che il progetto GRAB diventi perfettamente fruibile?
R: Impossibile dirlo. Gli interventi in sé non sono particolarmente complessi né lunghi da realizzare. Molto dipenderà dal gradimento dei ciclisti e da quanto le istituzioni vorranno investirci. Per il momento il GRAB va considerato come un “cantiere aperto al pubblico”, un po’ come la Sagrada Familia di Gaudì a Barcellona: già fruibile con qualche attenzione ed in via di ulteriore completamento e rifinitura.
D: Quanto può essere utile il GRAB ai fini della mobilità urbana quotidiana?
R: La finalità principale del GRAB è quella di aumentare l’offerta turistica cittadina ma, con evidenza, una volta che il tracciato diventa comodamente percorribile nulla vieta di utilizzarlo anche tutti i giorni per le proprie esigenze. Tuttavia la domanda di mobilità ciclabile a Roma ha una connotazione fortemente radiale, con flussi che si muovono in larga parte dalle periferie verso il centro e viceversa, mentre i flussi di tipo “tangenziale” sono molto più contenuti. Per questo riteniamo che il GRAB non possa essere veicolato come una soluzione ai problemi dei ciclisti urbani, per quanto in qualche misura possa tornare utile per la mobilità quotidiana a quanti vi abitino in prossimità. Sicuramente potrà essere considerato un corridoio preferenziale e piacevolmente percorribile per raggiungere, lontani dal traffico, quartieri distanti della città.
D: Chi può percorrere il GRAB?
R: Chiunque. Gli oltre 40km di estensione possono spaventare i meno allenati, ma nulla vieta di distribuirli sull’arco di un’intera giornata intervallandoli con momenti di relax e visite archeologiche. In casi limite l’intersezione con le direttrici del trasporto su ferro (metro A, B e ferrovie metropolitane, che consentono in determinate fasce orarie il trasporto delle bici) permette, se necessario, di suddividere il tracciato in più segmenti, da percorrere in momenti diversi.
D: Servono biciclette particolari, o ne va bene una qualsiasi?
R: Qualsiasi tipologia di bicicletta, purché solida ed affidabile, è adatta a percorrere il GRAB. Va però tenuto conto che buona parte del tracciato si sviluppa su strade sterrate e sentieri nel verde, quindi alcune tipologie di biciclette (da corsa, fixe, pieghevoli, recumbent) possono risultare più scomode rispetto a mountain bike o urban bike, ma non al punto da impedire di effettuare l’itinerario nella sua completezza. La presenza di brevi rampe di scale in un paio di punti può inoltre creare qualche problema ai possessori di bici elettriche particolarmente pesanti.
D: Il GRAB può essere percorso a piedi?
R: Certo, mettendo però nel conto che camminare su una distanza di oltre 40 km, anche a buon passo, richiede tra 10 e 12 ore. Con qualche minima correzione il tracciato si può far rientrare nei 42km della maratona classica e fornire un ottimo percorso per l’allenamento dei “runners”.
D: Quando può essere percorso il GRAB?
R: Da soli o in compagnia di amici il GRAB può essere percorso in qualsiasi momento dell’anno (ad esclusione dei periodi in prossimità delle piene del Tevere, che rendono una parte del tracciato impercorribile ed obbligano a deviazioni attraverso il centro città). In gruppo ci ripromettiamo di proporlo con giri semi-organizzati nell’arco dei prossimi mesi, a partire dalle tre GRABike che si svolgeranno il 17 maggio 2015.
D: Dove posso trovare informazioni sulle prossime iniziative collegate al GRAB?
R: il sito di riferimento è quello di Velolove (velolove.it/). Sui social sono disponibili un account Twitter (twitter.com/vel0love) ed una pagina Facebook dedicata espressamente al GRAB (facebook.com/grabvelolove/).
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