Grenoble, limite di velocità a 30 km/h
Oltralpe si respira aria di mobilità nuova. A metà del 2016, nella maggior parte delle strade nella zona di Grenoble, la velocità dei mezzi a motore sarà limitata a 30 km/h. Lo hanno deciso i sindaci dei 42 comuni membri dell’area Grenoble-Alpes-Métropole – in sintesi la “Metro” – impegnandosi a invertire la logica che oggi prevale nelle aree urbane, come ha sottolineato l’ecologista Yann Mongaburu, vicepresidente della “Metro”: “Il limite di 30 km/h sarà la regola, quello di 50 km/h l’eccezione”. Lo riporta il sito del quotidiano francese Le Monde.
Una novità che cambierà il volto e, soprattutto, la circolazione dell’area di Grenoble. Tra pochi mesi la maggior parte delle strade diventerà zona 30: soltanto i “boulevard” o i pochi assi viari delle periferie manterranno il limite di 50 km/h. Una scelta anche per proteggere gli utenti deboli della strada, come afferma Mongaburu: “Nelle città e nei paesini, la moderazione della velocità ha l’obiettivo di proteggere i più deboli, bambini o persone anziane, facilitando gli spostamenti a piedi e in bicicletta”.
Dopo l’entrata in vigore del nuovo limite di velocità, l’89 per cento delle strade di Grenoble (207 km) saranno zona 30. Attualmente il limite di 30 km/h vige solo su 61 km della rete viaria (pari al 26 per cento) mentre nel 2011 a Grenoble soltanto 35 km di strade avevano 30 km/h come limite di velocità per i mezzi a motore. Come ricorda anche Le Monde, la diminuzione della velocità degli autoveicoli aumenterà la sicurezza: a 50 km/h la mortalità di un pedone colpito da un’auto è pari al 45 per cento, questa percentuale scende al 5 per cento (vale a dire di 9 volte) in caso di impatto a 30 km/h.
La limitazione della velocità a 30 km/h in tutta un’area urbana è una pratica abbastanza diffusa in Germania o nei Paesi Bassi, ma la misura in Francia viene applicata solo in parte nelle città medie come Lorient (Morbihan), Sceaux (Hauts-de-Seine) e Fontainebleau (Seine-et-Marne). La futura “grande zona 30” dell’area Grenoble-Alpes-Métropole ha già messo in allarme i commercianti e l’azienda di trasporto pubblico, preoccupati per le vendite al dettaglio e per la “velocità commerciale” dei bus.
Obiezioni che – stando a quanto accade in quelle città che hanno sposato il limite di 30 km/h – non hanno motivo di esistere: i commerci, come dimostrano anche recenti ricerche, non vengono penalizzati dalle pedonalizzazioni e dalla diminuzione della velocità dei mezzi a motori che percorrono le strade e, anzi, sembra che accada l’esatto contrario. Il trasporto pubblico, invece, viaggia a una velocità media di 18 km/h e dunque questa misura non influirà sul servizio. E magari, con auto meno veloci e segnaletiche più bike-friendly, tanti cittadini saranno invogliati a inforcare la bicicletta per compiere i propri tragitti quotidiani.