Impegni e strategie per la mobilità ciclistica

Un incontro operativo per discutere in merito agli interventi strategici per la mobilità ciclistica del nostro Paese, da portare avanti con infrastrutture, trasporti e turismo all’insegna della bicicletta. Il 14 ottobre a Roma, per la prima volta la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha incontrato in contemporanea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Emerge forte la necessità di un imminente ‘cambio di passo’ nelle prossime politiche sulla mobilità ciclistica attraverso azioni concrete.

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La presidente nazionale di Fiab Giulietta Pagliaccio è stata molto soddisfatta del colloquio avuto con il ministro Delrio: “Abbiamo individuato l’opportunità di indirizzare il cambiamento su tre filoni: la mobilità quotidiana con un’attenzione particolare al tema e alle necessità delle grandi città; il cicloturismo, con lo sviluppo di una rete nazionale che punti su specifici obiettivi di priorità e che includa le esigenze di ciclabilità urbana e di accesso alle città e l’intermodalità tra bici e altri mezzi di trasporto pubblico, a tutto vantaggio sia della mobilità quotidiana sia del cicloturismo”. Intanto è in corso la campagna #30eLode promossa da Fiab per avere città più sicure per ciclisti, pedoni e bambini.

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L’incontro tra la Fiab e il ministro Delrio, che si è svolto in un clima di grande sintonia, avviene all’indomani dal primo Summit Europeo sulla Mobilità Ciclistica, dove i ministri dei Trasporti della Ue hanno dato vita alla Carta di Lussemburgo, ovvero una Dichiarazione d’intenti e un piano attuativo sulla mobilità ciclistica come modalità di trasporto climate friendly, in cui la bicicletta – per il suo contributo d’innovazione, i benefici per l’ambiente e il clima, quelli per la salute degli utenti, nonché per l’indotto economico – deve essere riconosciuta da tutti gli Stati Membri come mezzo di trasporto paritario rispetto alle altre modalità.

“Anche in Italia assistiamo a nuovi segnali politici che lasciano ben sperare in questa direzione – sottolinea Giulietta Pagliaccio – come il recente sblocco di 12,5 milioni di euro destinati a opere per la sicurezza dei percorsi ciclabili. Insieme al ministro Delrio auspichiamo la nascita di un tavolo interministeriale che, coinvolgendo in primis i Ministeri delle Infrastrutture e Trasporti e quello del Turismo, coordini i temi di mobilità ciclistica e sensibilizzi le Regioni a politiche sostenibili, anche in vista dell’approvazione della legge di stabilità che prevede risorse dedicate”.

Con il ministro del Turismo Franceschini, ci si è invece confrontati in merito all’importanza economica del cicloturismo e, in particolare, sul progetto per lo sviluppo del percorso ciclabile tra Verona e Firenze, parte centrale della Ciclopista del Sole che collega il Brennero alla Sicilia e che, nel primo tratto fino a Verona, è già completato ‘in sede propria’. Un’opera strategica da completare e valorizzare, come spiega Antonio Dalla Venezia, responsabile Fiab per il cicloturismo e Bicitalia: “La Ciclopista del Sole richiama, nel cicloturismo, quello che ha rappresentato l’Autostrada del Sole per lo sviluppo del turismo in Italia: un percorso che collega il nostro Paese dal Nord al Sud e che, anche per tratti intermedi, offre interessanti opportunità di vacanza sulle due ruote attraverso i territori italiani di rara bellezza. Inoltre, integrata nella rete Bicitalia, la Ciclopista del Sole è il tratto italiano dell’Eurovelo 7 che, lungo oltre 5.000 chilometri, permette di pedalare da Capo Nord a Malta”.

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Alla presenza del ministro Franceschini, i rappresentanti di Regioni ed Enti di tutti i territori attraversati dal percorso (le regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, le città metropolitane di Mantova, Modena, Bologna, Prato e Pistoia, il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana e FIAB) hanno dato vita ieri a un tavolo per lo sviluppo del tratto ciclabile Verona / Firenze dal punto di vista turistico, con l’obiettivo di affrontare difficoltà e problematiche attraverso un metodo di lavoro sinergico e strategico per il cicloturismo, che parte da ciò che già esiste sul tracciato e valorizza l’impegno di tutti gli attori coinvolti lungo il percorso.

Commenti

  1. Avatar Nicola ha detto:

    Auguriamoci che questa euforia non si limiti alle grandi arterie, l’Autostrada del Sole è sì nata per collegare il nord ed il sud, ma comunque, nel bene o nel male, la rete viaria (a dimensione di auto) già esisteva, qua si finisce per fare le cose al contrario. Poche “grandi” arterie ciclistiche, ma se poi ti vuoi spostare dalla grande città o dal percorso entri nella valle della morte… spero sinceramente che il vento stia cambiando, sarebbe l’ora.

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