Una nuova figura professionale si sta affacciando sul mercato del lavoro italiano già da qualche tempo: è quella dell’esperto/promotore della mobilità ciclistica, strategica per lo sviluppo di economie sostenibili. Le cronache di questi giorni raccontano di città ostaggio dello smog ma anche di nuovi finanziamenti inseriti nella Legge di Stabilità per lo sviluppo delle ciclovie turistiche e della ciclabilità urbana: per acqusire competenze nella mobilità ciclistica l’Università degli Studi di Verona in collaborazione con Fiab (Federazione Italia Amici della Bicicletta) promuove la terza edizione del Corso di Perfezionamento e Aggiornamento professionale in “Esperto promotore della mobilità ciclistica” (direttore Federico Schena, coordinatore tecnico-didattico Marco Passigato) organizzato dal Dipartimento delle Scienze neurologiche biomediche e del movimento che si terrà a Verona dal 7 aprile all’11 giugno 2016.
L’”Esperto promotore della mobilità ciclistica” è una figura professionale emergente alla quale è affidato il compito di coordinare e gestire i vari attori pubblici e privati coinvolti nella mobilità ciclistica e tutte le attività legate al suo sviluppo: dai servizi per la bici in città al cicloturismo, passando per la pianificazione di sistemi e percorsi ciclabili, l’intermodalità con il treno, la sicurezza stradale ma anche la promozione di stili di vita più attivi. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 febbraio 2016 (maggiori informazioni qui).
L’attività didattica si svolgerà presso l’ateneo scaligero, ripartita in quattro fine settimana, per agevolare la partecipazione ai non residenti a Verona: 42 ore di lezioni frontali e due fine settimana di uscite in bicicletta in località vero esempio di ciclabilità. Rivolto a diplomati e laureati di qualsiasi livello e disciplina che desiderano acquisire una competenza specialistica altamente professionalizzante e spendibile sul mercato del lavoro, il percorso formativo per “Esperto promotore della mobilità ciclistica” è unico nel nostro Paese e non trova analoghi in altri enti e università.
Docenti universitari ed esperti Fiab forniranno le conoscenze e le competenze tecniche, commerciali e comunicative necessarie a pensare in modo diverso la mobilità “a pedali”, come anche lo sviluppo dei territori. Gli sbocchi professionali spaziano da attività imprenditoriali nell’ambito della pianificazione e progettazione delle infrastrutture, dell’offerta di servizi per la bici, del marketing e comunicazione fino ad attività sociali e di sviluppo territoriale non profit.
Spazio anche nella Pubblica Amministrazione, che, sempre più, si trova a deliberare su temi di mobilità, considerati anche i recenti fondi dedicati (35 mln di euro dal Collegato Ambientale per progetti di “bike to school” e “bike to work” e 91 mln di euro previsti dalla legge di Stabilità per progetti di ciclabilità). All’interno degli enti pubblici, le Regioni in primis, le competenze sono, tuttavia, spesso complesse e frammentate, distribuite tra più uffici quali pianificazione, infrastrutture, turismo, ambiente: emerge, dunque, la necessità di una figura professionale come quella del promotore della mobilità ciclistica che sappia attivarle e gestirle correttamente.
Un esempio virtuoso è quello della recente iniziativa del Bike2Work lanciata dal Comune toscano di Massarosa, sulla scia di grandi capitali europee come Parigi, per incentivare l’uso quotidiano della bicicletta attraverso il riconoscimento di un rimborso chilometrico sul tragitto casa-lavoro. Intanto in Italia sono già 37 i promotori della mobilità ciclistica formati negli ultimi due anni dall’ Università di Verona, provenienti dai settori più diversi (architetti, designer, vigili urbani, imprenditori, operatori della comunicazione).
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