Una lunga pedalata attraversando l’America dal Pacifico all’Atlantico in completa autonomia e senza alcun equipaggio di supporto al seguito: la Trans America Bike Race è la prossima sfida con cui si misurerà Ilaria Corli, l’ultracycler ferrarese che lo scorso anno era partita da Ferrara pedalando fino a Capo Nord per 4.200 chilometri in 30 giorni. La competizione che l’attende ora è ancora più impegnativa ma l’allenamento mirato di questi mesi le tornerà utile quando dovrà misurarsi con il percorso lungo i 6.800 chilometri della gara di ultracycling in terra americana.
Ilaria, classe 1987, non è nuova a imprese estreme in bicicletta: la prima esperienza in solitaria è stata nel 2013, da Barcellona a Ferrara per 1.200 chilometri pedalati in 6 giorni. Poi, l’anno successivo partenza da Ferrara alla volta di Oslo, per 2.400 chilometri in 12 giorni. L’esperienza a Capo Nord – che abbiamo raccontato anche su Bikeitalia – è durata un mese e l’ha abituata a percorrere lunghe tappe in condizioni meteorologiche difficili.
Mentre i primi due viaggi hanno avuto prevalentemente una connotazione di sfida personale, con l’esperienza di Caponord 2015 Ilaria ha deciso di condividere il proprio percorso di crescita in quanto inserito in diversi contesti. L’itinerario rappresenta in primo luogo il simbolo della sua voglia di viaggiare e della sensazione di libertà che solo la bicicletta è in grado di offrire, ma anche l’evoluzione che il ciclismo femminile e l’intero movimento cicloturistico stanno vivendo negli ultimi anni. Il progetto Caponord è partito infatti da una Ferrara “città delle biciclette”, che grazie ai recenti interventi di viabilità ciclabile, permette a sempre più persone di utilizzare un mezzo ecologico per gli spostamenti quotidiani, e al contempo tenersi in forma all’aria aperta.
Per prepararsi alla Trans America Bike Race, Ilaria ha partecipato ad aprile scorso alla Race Across Italy, (Adriatico –Tirreno – Adriatico) con partenza il 23 aprile 2016, valida come prima prova del Campionato Italiano Ultracycling: 808 km non stop con 11.000 metri di dislivello con partenza ed arrivo a Silvi Marina (Teramo) con giro di boa ad Anzio (Latina) e passaggio attraverso il Parco Nazionale dell’Abruzzo.
Il percorso della Trans America Bike Race si sviluppa quasi interamente lungo l’itinerario Cicloturistico denominato “Bikecentennial ’76” percorso per la prima volta nell’estate del 1976 da oltre 4.000 ciclisti per commemorare il bicentenario della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. La competizione non stop è davvero tosta: 6.800 chilometri coast-to-coast, 65.000 metri di dislivello attraversando 10 Stati con partenza il 4 giugno 2016 da Astoria (Oregon, costa Pacifico) e arrivo a Yorktown (Virginia, costa Atlantico), in completa autonomia e senza equipaggi al seguito.
La posizione dei concorrenti sarà monitorata costantemente attraverso una traccia GPS, visualizzabile in ogni momento sul sito dell’organizzazione. I partecipanti sono obbligati ad attenersi alla traccia ufficiale del percorso.
Le principali difficoltà della sfida sono principalmente due: la prima è relativa alle caratteristiche tecniche del tracciato. Oltre alla lunghezza ed al dislivello complessivo, i concorrenti dovranno affrontare temperature che variano dagli zero gradi della parte montagnosa iniziale ai quasi 40 delle pianure di Kansas, Missouri e Illinois. Per oltre 1.500 km inoltre (tra Montana, Wyoming e Colorado) l’altitudine non scenderà mai al di sotto dei 1.500 metri con il picco massimo dei quasi 3.500 metri delle Montagne Rocciose (Hoosier Pass). In questo tratto è prevista un’escursione termica di oltre 20° all’interno della stessa giornata.
La seconda tipologia di difficoltà deriva dalla categoria di appartenenza della TABR, ovvero alle competizioni cosidette “solo” o “self supported”. A differenza di altre competizioni ultra-cycling, quali ad esempio la più celebrata Race Across America (RAAM) nella quale l’equipaggio al seguito è parte obbligatoria ed integrante di ciascun atleta partecipante, la Trans America Bike Race si caratterizza per il fatto che non consentita alcuna forma di supporto esterno, nà da parenti o amici né dagli altri concorrenti. Ogni forma di approvvigionamento (cibo, pernottamenti, assistenza meccanica, medicinali…) deve provenire dagli esercizi commerciali posizionati lungo il percorso. In tale contesto le decisioni relative al ciclo veglia/sonno, alle ore di pedalata e di riposo, le scelte alimentari e di riapprovvigionamento sono strategiche ai fini del risultato finale allo stesso modo della performance atletica ed agonistica.
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