Trieste, candidati-sindaco e amministrative per la bici

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La data delle elezioni amministrative si avvicina, la competizione dei candidati-sindaco è entrata nel vivo e si avvia alle battute finali: tra le città al voto c’è anche Trieste, dove il tema della bicicletta è trasversale stando alle dichiarazioni d’intenti raccolte dalla campagna dell’Associazione Fiab Trieste Ulisse, che ha posto 10 domande redigendo una sorta di classifica in base agli impegni presi e alle promesse da realizzare in caso di elezione. Impegni e promesse da prendere con il beneficio dell’inventario e “con le molle”, proprio perché ci troviamo a ridosso delle elezioni.

Gli impegni che l’Associazione di cicloturisti e ciclisti urbani chiede di concretizzare a chi amministrerà la città di Trieste nei prossimi 5 anni riguardano 4 indicatori: pianificazione, risorse, infrastrutture e monitoraggio. Il forte incremento degli ultimi anni nell’uso delle due ruote a pedali nel capoluogo giuliano trova un riscontro positivo nelle risposte dei candidati sindaco alle 10 domande della campagna di FIAB Trieste Ulisse, dimostrando quindi grande interesse al tema della ciclabilità. L’Associazione ha messo a disposizione degli elettori un elemento in più per fare la propria scelta alle elezioni amministrative mettendo a confronto le risposte dei candidati Cosolini, Dipiazza, Furlanič, Menis, Rosolen e Sossi.

Sul tema della pianificazione, ad eccezione di Furlanič, tutti i candidati si impegnano a realizzare, chi entro il 2016 e chi entro il 2017, un Biciplan (Piano quadro per la mobilità ciclabile) per programmare in modo organico lo sviluppo della rete ciclabile triestina e, sempre escluso Furlanič, tutti si impegnano a realizzare un piano straordinario per la sicurezza dei percorsi casa-scuola per promuovere l’autonomia negli spostamenti a piedi e in bici dei ragazzi della nostra città.

Sul tema delle risorse Cosolini, Furlanič, Menis e Rosolen si impegnano a destinare ogni anno il 20% dei proventi delle contravvenzioni per la sicurezza di pedoni e ciclisti mentre Dipiazza, su questo aspetto, prende l’impegno a destinare il 10% dei fondi a disposizione per i lavori pubblici.

Rispetto alle infrastrutture c’è accordo da parte di tutti sia sul realizzare 2 corsie ciclabili monodirezionali in via Flavia, sia nel realizzarne una attraverso il Porto vecchio. Comunanza di intenti, ad eccezione di Sossi, per realizzare una ciclabile che connetta il viale XX Settembre a via Mazzini, un tratto breve ma fondamentale per dare continuità al percorso che collega il centro con San Giovanni. Un sì quasi compatto, Furlanič l’unico no, anche per la realizzazione di una corsia ciclabile in via Gramsci.

Tranne Menis e Sossi, tutti si impegnano ad aprire al transito delle biciclette le corsie bus sull’asse via Conti-via D’Azeglio-piazza Ospedale-via Tarabocchia.
Infine tutti allineati nell’adoperarsi per rendere possibile il trasporto delle biciclette sull’ascensore del Park San Giusto in modo da permettere a chi vive a San Vito e a San Giacomo di tornare a casa senza dover affrontare salite.

Ad eccezione di Menis, sul tema del monitoraggio tutti i candidati si impegnano a rilevare ogni anno il modal share (indicatore che misura la percentuale di spostamenti urbani a piedi/bici/trasporto pubblico/auto) per verificare e comunicare l’efficacia delle azioni messe in campo.

Ora, visto che in linea di massima tutti i candidati hanno manifestato interesse per ciò che ruota attorno alla bicicletta, è lecito aspettarsi che chiunque prevalga a Trieste darà seguito alle promesse fatte: per questo FIAB Trieste Ulisse “si impegna con i cittadini a verificare puntualmente l’attuazione delle promesse fatte e a collaborare con la futura Giunta per l’attuazione degli impegni con l’obiettivo di dare alle biciclette dignità di mezzo di mobilità urbana e rendere la mobilità di Trieste più moderna e sostenibile”.

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